In casa Juventus l'emergenza non sembra voler terminare, anzi la sosta per le Nazionali ha "regalato" a Thiago Motta altre due assenze pesantissime. Per Cabal la stagione è addirittura finita per la rottura del legamento crociato, mentre Vlahovic ha rimediato un problema muscolare che lo terrà fuori causa anche per l'impegno in Champions League contro l'Aston Villa.

Per la sfida esterna contro il Milan il tecnico bianconero è costretto dunque a convocare solamente diciotto giocatori, portieri compresi. Si fa prima a dire che in panchina erano presenti Danilo, Mbangula, Weah, Fagioli e Rouhi, oltre a Perin e Pinsoglio. In campo il ruolo di centravanti è ricaduto sulle spalle di McKennie con Koopmeiners ancora sulla linea dei trequartisti assieme a Yildiz e Conceicao; a centrocampo confermata quella che ora sembra essere la coppia titolare con Thuram e Locatelli, in difesa i "superstiti" Cambiaso, Savona, Kalulu e Gatti. Dall'altra parte anche il Milan aveva due assenze pesanti come Bennacer e Pulisic, in attacco il riferimento centrale è stato il grande ex Morata con Leao, Loftus Cheek e Musah dietro di lui. 

Schieramenti speculari dunque con le assenze che hanno avuto la loro grande rilevanza. Il risultato è stato quello di assistere ad una partita di scacchi più che ad un match di vertice del nostro campionato. A corroborare questa tesi ci sono le statistiche finali: appena tre i tiri in porta complessivi, di cui uno dei padroni di casa e due della formazione bianconera. Le emozioni sono state veramente scarse e anche i giocatori di maggior talento sembravano risentire della congiuntura negativa, limitandosi al compitino o poco più.

Per la Juventus, però, quello di ieri è da considerarsi come un risultato positivo, nonostante le vittorie di Inter e Atalanta che hanno guadagnato dunque altri due punti di vantaggio. I bianconeri si sono presentati a San Siro a dir poco rimaneggiati, senza nessun centravanti disponibile e senza il proprio difensore migliore. Nelle due uscite a Milano la formazione di Motta ha portato a casa altrettanti pareggi in modi decisamente antitetici: prima il roboante pareggio per 4-4 contro l'Inter e ieri lo spento 0-0 con il Milan. Un segno abbastanza evidente dell'attenzione e del lavoro che Motta sta rivolgendo alla fase di non possesso, con buona pace di chi lancia i segnali quando è lontano da Torino. 

Dalla partita di ieri sono emersi diversi segnali contrastanti in casa bianconera, note negative ed altre decisamente positive.

La nota più negativa della serata è stata senza ombra di dubbio la prestazione di Teun Koopmeiners. L'olandese è stato al centro di una clamorosa epopea di mercato con la Juventus che l'ha inseguito a dir poco a lungo, ma finora il rendimento è stato deludente. Al netto della mancanza di preparazione e del problema alla costola che l'ha tormentato a lungo, quello visto ieri è stato il lontano parente del tuttocampista più dominante della Serie A 2023/24. Da lui ci si aspetta molto di più, che diventi presto il faro della squadra bianconera e che in caso di assenze pesanti possa caricarsi il resto dei compagni sulle spalle. Invece anche ieri sera è sembrato quasi timido, con diversi errori piuttosto clamorosi per un giocatore con le sue qualità tecniche. 

L'aspetto più positivo invece è rappresentato dalla crescita, a tratti prepotente, di Khéphren Thuram. Anche ieri sera il figlio d'arte ha dimostrato di poter essere fisicamente straripante in mezzo al campo, con degli strappi palla al piede che hanno spezzato più volte in due la mediana rossonera. Certamente ci sono ancora molti margini di crescita, dalla pulizia nei passaggi in uscita al tiro dalla distanza, ma la sensazione è che il francese possa arrivare presto a livelli di eccellenza, sia per il campionato italiano sia sui palcoscenici internazionali. Un esperto del ruolo come Thiago Motta potrà certamente smussarne tutti gli aspetti negativi, plasmandolo nel migliore dei modi e rendendolo presto un perno di questa Juventus.