Il derby della Mole ha riconsegnato al campionato una verità piuttosto importante. Dopo le sei reti subite da Inter e Parma la Juventus ha finalmente ritrovato la strada per la solidità difensiva. I bianconeri collezionano il secondo 2-0 consecutivo battendo prima l'Udinese in Friuli e poi portandosi a casa l'ennesimo derby della Mole tra le mura dell'Allianz Stadium.

Dopo le prime dodici giornate di campionato si può dire che Thiago Motta ha iniziato a trovare la fisionomia della sua squadra titolare, al netto della clamorosa e prolungata assenza di Bremer, una formazione che è molto simile a quella scesa in campo ieri sera contro il Torino. Contro i granata in porta è andato Mattia Perin e non Di Gregorio, mentre il ballottaggio come esterno offensivo di destra è stato vinto dall'americano Weah, per il resto confermati tutti gli altri. Nel derby della Mole sono stati infatti scelti il giovane Savona a destra in difesa, Cambiaso sull'out opposto, Gatti e Kalulu nel mezzo; Locatelli e Thuram a formare la diga centrale, Vlahovic riferimento offensivo con Yildiz, Koopmeiners ed il già citato Weah alle sue spalle.

La Juventus è sembrata sicura di sé fin dalle prime battute della partita, con un giro palla sereno anche quando il Torino ha provato ad alzare il pressing sui difensori bianconeri. Al 18' arriva la rete che sblocca il match: percussione prepotente di Cambiaso che entra in area granata e calcia in porta, Milinkovic-Savic respinge come può, ma sulla palla vagante arriva Weah che da due passi appoggia comodamente in fondo al sacco. Da allora inizia il monologo juventino con Koopmeiners desideroso di mettersi in mostra, ma la sfortuna gli nega per due volte la gioia del gol. Nella ripresa arriverebbe anche la doppietta di Weah, ma il gol viene annullato per un tocco di mano. Per chiudere definitivamente il match la Juventus deve attendere dunque l'84' con l'accelerazione di Conceicao che coglie alla sprovvista la difesa del Torino, l'esterno portoghese entra in area e dipinge un cross su cui per Yildiz è molto semplice incrociare di testa e segnare. Per il turco esultanza alla Del Piero nel giorno del 50esimo compleanno del suo idolo indiscusso.

Diversi gli spunti regalati dall'ultimo periodo della Juventus e presenti anche nel derby vinto ieri sera. La prestazione complessiva dei bianconeri è apparsa sicura e, nonostante alcune incertezze difensive nella ripresa, è riuscita a mantenere inviolata la propria porta per la seconda giornata consecutiva. La formazione di Motta sta crescendo in personalità, anche se il gioco spumeggiante che si sperava di vedere è ancora solamente a tratti. Ma i miglioramenti ora iniziano ad essere evidenti e, soprattutto, costanti. A lato dell'analisi generalizzata della prestazione di squadra però ci sono alcuni giocatori che meritano due righe di approfondimento dedicate: 

ANDREA CAMBIASO

L'esterno tuttofare è attualmente e senza ombra di dubbio la stella della formazione allenata da Thiago Motta. Imprendibile sia che si metta nella sua corsia naturale di sinistra, sia che per esigenze di formazione venga schierato sul lato opposto. L'accelerazione di ieri sera con cui ha sorpreso mezzo Torino resterà a lungo impressa nella memoria dei tifosi bianconeri. In più sta crescendo molto anche per quanto riguarda la fase di non possesso, limitando le sbavature che lo avevano contraddistinto fino a poco tempo fa.

MANUEL LOCATELLI

Da qualche partita a questa parte la fascia di capitano è passata sul suo braccio e questo sembra averne accresciuto ancora la sicurezza. Dopo le stagioni difficili con Allegri l'ex Sassuolo sembra essere quasi rinato, leader neanche troppo silenzioso in mezzo al campo, si fa apprezzare per l'abnegazione in difesa e la qualità nella costruzione del gioco. 

DUSAN VLAHOVIC

Dottor Jekyll e Mr. Hyde della Juventus 2024-25. Il serbo può svegliarsi una mattina ed essere inarrestabile, mentre il giorno dopo non riesce a stoppare un pallone. L'assenza di un ricambio lo costringe a scendere in campo in tutte le partite, con Motta che ha deciso di gestirlo sostituendolo, quasi puntualmente, intorno al 70'. Al netto della fisiologica stanchezza l'ex Fiorentina deve ritrovare serenità e maggior freddezza sotto la porta, anche ieri non ha sfruttato nel migliore dei modi una ghiotta occasione che gli si è presentata, sfortunatamente, sul suo piede destro.