Dopo una lunghissima attesa i pezzi in casa Juventus sembrano finalmente andare al loro posto. In attesa di capire se parteciperà o meno alla prossima edizione della Conference League, dubbio che verrà dipanato entro la prima metà di luglio, la Vecchi Signora del calcio italiano ha iniziato a sistemare i primi tasselli in vista della prossima stagione. Salutati definitivamente Paredes, Di Maria e Cuadrado, i bianconeri hanno riscattato Milik dal Marsiglia, prolungato di un anno l'accordo con Rabiot e acquistato a titolo definitivo Timothy Weah, figlio dell'indimenticabile ex attaccante del Milan George.
La società bianconera però ha fatto il vero colpo dal punto di vista dirigenziale. Nella giornata di venerdì infatti le strade del Napoli e di Cristiano Giuntoli si sono separate in via ufficiale: ora non resta che formalizzare il suo passaggio alla Juventus. Questa rappresenta una grande notizia per tutto l'ambiente juventino: è dall'addio di Beppe Marotta che in casa della Vecchia Signora manca un dirigente esperto che possa condurre le trattative, in entrata ed in uscita, con il piglio dell'uomo navigato. Basti ripensare alle difficoltà attraversate da Paratici prima e Cherubini poi per capire che quella di Giuntoli era una figura necessaria per la Juventus per tornare a farsi valere anche in sede di mercato.
Ora i primi fisiologici passaggi saranno quelli degli incontri con mister Allegri, ormai destinato a restare sulla panchina almeno un altro anno, e con gli uomini più rappresentativi dello spogliatoio juventino, il primo tra tutti Paul Pogba reduce da una stagione a dir poco disastrosa. Svolte queste prime incombenze il neo dirigente bianconero potrà gettarsi a capofitto nel mercato, alla ricerca di elementi di valore che possano trovare alla Juventus la loro definitiva consacrazione, un po' come successo ai "suoi" Kim, Kvaratskhelia ed Osimhen nel Napoli vincente di Spalletti.
Sul taccuino di Giuntoli le situazioni da sistemare sono diverse: gli addii dei già citati sudamericano hanno certamente alleggerito il monte ingaggi, ma questo non è certamente sufficiente, soprattutto per via dei giocatori fuori progetto che rientreranno dai prestiti: Arthur, McKennie e Zakaria su tutti. Per questi tre sarà necessario trovare una soluzione di comune accordo che possa soddisfare tutte le parti in causa, ma l'unico ad avere un minimo di mercato sembra essere lo svizzero, per gli altri due sarà un po' più difficile trovare una sistemazione. Un'altra situazione spinosa è quella di Alex Sandro, il cui rinnovo automatico ha fatto scattare l'idea di una risoluzione consensuale per un giocatore che ormai è da almeno due stagioni nella fase calante della sua carriera: il brasiliano sembra non essere entusiasta di questa soluzione e aspetterebbe volentieri una chiamata da qualche club estero che gli possa garantire comunque uno stipendio di livello. Totalmente differenti invece le situazioni di Bremer, Vlahovic e Chiesa, su di loro sembrano esserci le attenzioni di diversi top club esteri, ma la loro cessione significherebbe depauperare ulteriormente una rosa già poco ricca di talento.
Infine c'è il capitolo dedicato ai giovani: in diversi rientreranno alla base con già l'assicurazione di restare in rosa, come ad esempio Rovella e Cambiaso, mentre per altri sarà necessario mandarli a giocare in squadre che possano dargli un buon minutaggio. Da Luca Pellegrini a Miretti, passando per Soulé, sono molteplici le situazioni che andranno affrontate.
Quest'estate si preannuncia davvero infuocata per Giuntoli: il suo percorso alla Juventus è appena all'inizio e ci sono già tanti ostacoli da affrontare e matasse da dipanare, l'obiettivo però deve essere chiaro, sono già state troppe le stagioni interlocutorie per la Vecchia Signora, ora è tempo di costruire e tornare a vincere nel minor tempo possibile.