La classica dei secondi anni ’80 anche negli ultimi anni non ha smesso di essere decisiva per momenti importanti. L’ultimo atto della rivalità tra partenopei e rossoneri è andato in scena nel quarto di finale di Champions League del 2023, poco prima del trionfo azzurro in campionato, ma senza il pass alle semifinali, allora andato al Diavolo.
Per non andarci anche stavolta, il Napoli deve cercare di ritrovare subito la casella vittorie in un periodo in cui l’unico successo resta quello sulla Fiorentina nelle ultime sette gare. Troppi pareggi e una sconfitta hanno determinato il secondo posto alle spalle della Milano nerazzurra. Tre punti da recuperare.
Ci sarebbero tempo e partite sufficienti per sperare, ma il prima di Napoli-Milan dice di una squadra, quella di Conte, quasi incapace di vincere, condizionata in molte di queste gare da troppi infortuni e da un organico non sempre completo per compensare le assenze di calciatori decisivi fino a quando il Napoli è riuscito a tenere la testa della classifica.
Il Milan presenta una classifica molto al di sotto delle aspettative. Un nono posto che, nonostante due vittorie nelle ultime due giornate, sa di crisi e di delusione, oltre che di una complicata e improbabile rincorsa alla zona Champions. Con la semifinale di Coppa Italia, proprio con l’Inter, alle porte, Conceicao potrebbe compiere scelte di formazione orientate anche verso un impegno molto importante per la stagione rossonera, già tinta dalla conquista della Supercoppa (sempre a danno dei rivali nerazzurri), che potrebbe arricchirsi di un altro trofeo che cambierebbe di certo volto al bilancio stagionale.
A Fuorigrotta, dove l’allenatore del Milan avrà tutti a disposizione, tranne Royal e Musah, gli ospiti sanno che onorare al massimo l’impegno significherebbe, in caso di successo, di rilanciare l’ultima possibilità almeno per avvicinarsi alla coda inseguitrice dell’ultimo posto utile per l’ingresso nell’Europa delle grandi.
Antonio Conte, invece, ritrova David Neres. Il brasiliano potrebbe non essere ancora pronto per partire dal primo minuto. Ecco che i dubbi di formazione oscilleranno tra l’utilizzo del 3-5-2, con Raspadori affiancato a Lukaku, e il 4-3-3, modulo che sul piano offensivo è sembrato più utile a un Napoli che ha mostrato maggiori difficoltà proprio nella manovra offensiva. Anche a causa della minore propensione di alcuni elementi, su tutti McTominay e Politano, al sistema di gioco in cui Conte si è rifugiato per sopperire alle assenze.
La squadra azzurra, però, deve continuare a fare i conti con alcuni problemi di organico. Anguissa non è al meglio e Spinazzola, a causa di un colpo al quadricipite, non dovrebbe essere della gara. Conte non può ancora disporre appieno del suo parco calciatori. Aspetto che ha molto probabilmente condizionato l’andamento scarso di vittorie degli ultimi due mesi. E, nonostante tutto, il Napoli è riuscito a resistere a un secondo posto che dista tre punti dalla vetta.
Il Napoli sa che per continuare a lottare per ambire al primato, col Milan l’unico risultato utile è la vittoria. Gli azzurri non hanno più possibilità di errore. Perché un ulteriore allungo dei nerazzurri significherebbe una seria ipoteca sul titolo. Senza considerare che l’Atalanta, terza, è comunque incollata agli azzurri. Ora davanti al Napoli c’è un ostacolo che sa di storie importanti. Per i partenopei da far girare a loro favore. Senza alternativa alcuna. Un Napoli-Milan d’altri tempi. Soprattutto per il Napoli.