Quaderni, appunti, fogli in bella vista per fuorviare, pizzini per creare sinergie di fantamercato: al momento dell'asta tutti sono pronti a qualsiasi sorta di sotterfugio per riuscire a mettere sotto fantacontratto i giocatori che si è messi in lista convinti che saranno le chiavi per vincere il fantacampionato. Giocatori che, ovviamente, non rispondono sempre e solo ai grandi nomi: le categorie sono tante e varie, e tutti ne hanno almeno uno per gruppo. C'è l'old-but-gold, quello che ogni anno paghi di meno e che ogni anno segna di più (chi ha detto Di Natale?); c'è quello che "tanto è titolare e prende sempre 6, è una sicurezza per non giocare in 10"; e, soprattutto, c'è quello che "lo prendo a uno, è una scommessa".
Ecco, appunto: le fantascommesse. Non sono azzardi perché tanto li hai pagati poco o nulla: sono un riempitivo, quelli che se ti va bene è ottimo ma se dovessero deludere poco male. Sono i terzi portieri, gli ottavi difensori, gli ottavi centrocampisti e i sesti attaccanti che sogni possano diventare titolari della tua rosa e costringerti a scegliere, imbarazzato, fra lui e Quagliarella (che tanto non tira nemmeno i rigori). Ogni anno segui la Serie B e il campionato Primavera sperando di vedere il nuovo talento da comprare, e a fine stagione, quando tutti sono ormai intorpiditi perché i giochi son fatti, ti segni il nome del ragazzino di diciassette anni che esordisce in Serie A all’88’ di un soporifero Verona-Sassuolo. Sognando di ripetere exploit della stagione 2003/2004, quando comprasti un giovanissimo Alberto Gilardino, 23 gol e fanta-crac dell’anno. Sarebbe bello se succedesse sempre.
Purtroppo, però, non è così. Anzi, raramente è così. Ricordi ancora quando aspettavi le esplosioni mai arrivate di Mazzarani e Pasquato, ma nonostante tutto non ti sei mai arreso: continui a cercare la scommessa vincente. E, puntualmente, continui a perderla. Come sta succedendo anche quest’anno: è presto per parlare, e magari a fine stagione diventeranno tutti acquisti benedetti, ma un primo bilancio si può sicuramente fare. Ecco, quindi, le 5 fantascommesse che hai già perso.
1) BERGESSIO
Una rara testimonianza di El Lavandina con la maglia della Samp (getty images)
L’ex Catania appartiene alla categoria delle fantascommesse d’annata: gioca in Italia da qualche anno, non è più giovanissimo, ma eravate sicuri che, nonostante un Okaka in rampa di lancio, sarebbe stato lui il titolare dell’attacco blucerchiato. Invece ha messo insieme nove presenze, è andato a voto cinque volte, ha la media del 5,8. Una panchina che, per ora, non vede fine. E quando fate la formazione dovete considerare solo cinque attaccanti.
2) BELOTTI
Anzi, di attaccanti effettivi ne avete quattro. Perché il quinto è Andrea Belotti. Dell’attaccante del Palermo avevate buoni ricordi dall’anno scorso, e quando avete gridato “Uno!”, suscitando qualche risatina fra i vostri avversari, non siete riusciti a trattenere il ghigno, convinti che avrebbe fatto bene. Ne siete stati ancora più convinti quando Iachini ha deciso di schierarlo insieme a Dybala e Vazquez, e ancora di più quando ha segnato la doppietta contro il Napoli. Anche se quel giorno, ovviamente, non l’avevate schierato. Ora che Dybala è esploso, il Gallo vede il campo sempre più a sprazzi. Voi continuate a crederci, ma intanto il suo minutaggio diminuisce partita dopo partita.
3) BAMBA
Per il 99% dei suoi acquirenti, l’ingaggio del difensore del Palermo era solo un modo per avere una battuta pronta ad ogni vittoria. L'avete comprato per il nome, su, ammettiamolo. Non è possibile che vi abbiate puntato seriamente un ventinovenne francese che veniva da due anni con 27 presenze nel Trabzonspor. E per fare i fighi l’avete pure schierato nella sua unica presenza fino a questo momento: nel 3-3 di Napoli passavano tutti, dalle sue parti. A fine partita si becca un bruttissimo 4,5, a cui va sottratto mezzo punto perché s’è fatto pure ammonire. Da allora, è l’ottavo scomodo della vostra difesa. Ma non preoccupatevi: gennaio è vicino, e Granddi Ngoyi è ancora svincolato.
4) LESTIENNE
È stato il tormentone di mercato dell’estate sotto la Lanterna. Poi è arrivato, proprio sul gong: l’1 settembre Maxime Lestienne ha firmato col Genoa, facendovi subito pensare al suo acquisto, che non avete mai bollato come un azzardo perché i numeri parlano chiaro: nel Club Brugges ha fatto faville, e poi è un ’92 ed è belga, e tutti i giocatori che vengono dal Belgio e hanno poco più di vent’anni sono automaticamente già dei campioni. Lui, per ora, si ferma a sei presenze con media 5,75. Ma è ancora tempo per imporsi e, magari, stupirvi.
5) SCUFFET
Una scommessa? Lui? Quello che l’estate scorsa è quasi andato ai mondiali? Quello che stava per diventare l’erede di Curtois all’Atletico Madrid? Quello che “è l’erede di Buffon”? Sì, era una scommessa perché era infortunato e Karnezis, tutto sommato, chi è? Bè, ve lo svelo io: Karnezis è il portiere titolare dell’Udinese. Lui, non Simone. Sotto sotto lo sapevate, ma avete fatto i finti tonti per poterlo prender via nel silenzio, sperando che fosse portatore di imbattibilità a poco prezzo. Ovviamente non avete preso Karnezis, ma tanto gli altri due portieri sono titolari certi.
Sì, Viviano e Mirante.
Ma porc…
Antonio Cristiano
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