Dopo tre risultati utili consecutivi, la Juventus nel recupero di mercoledì pomeriggio contro il Parma è incappato nella prima sconfitta sotto la guida del tecnico Igor Tudor. Una sconfitta che ha fatto parecchio male sotto tutti i punti di vista.
La corsa dei bianconeri alla qualificazione alla prossima edizione della Champions League ha infatti subito una pesante battuta d'arresto, considerando anche le vittorie di tutte le altre competitor, con Bologna e Atalanta che per altro hanno ottenuto i due scalpi, importanti, delle due formazioni milanesi: il Bologna ha fermato in casa i campioni d'Italia dell'Inter, mentre l'Atalanta è tornata ad essere corsara espugnando un San Siro tinto di rossonero. La botta subita però non è stata importante però solo dal punto di vista del risultato o della classifica, ma anche e forse soprattutto, dal punto di visto della prestazione. Dopo diverse uscite in cui i bianconeri avevano mostrato un atteggiamento e delle idee differenti rispetto alla gestione di Thiago Motta, contro il Parma ci sono stati diversi passi indietro. Per stessa ammissione dello stesso allenatore juventino Igor Tudor il gruppo squadra in questo momento è fragile emotivamente e non sereno dal punto di vista mentale: un approccio sbagliato ad una singola partita può avere ripercussioni per tutto l'arco del match con risultati negativi, esattamente come quanto accaduto con il Parma. La partita di questo pomeriggio con il Monza diventa a questo punto ben più importante di quello che si poteva pensare solamente fino a qualche giorno fa.
In vista del match odierno il tecnico croato dovrà rinunciare a Vlahovic, uscito malconcio dall'ultima partita, e a Koopmeiners, ancora alle prese con un problema muscolare, oltre ai soliti lungodegenti Bremer, Gatti, Cabal e Milik. Nel consueto 3-4-2-1 confermati Di Gregorio tra i pali ed il terzetto di difensori composto da Kalulu, Veiga e Kelly, a centrocampo in mezzo i soliti Locatelli e Thuram, ballottaggi sugli esterni con Cambiaso, McKennie e Weah che si giocano due maglie, in attacco scelte quasi obbligate con Yildiz e Nico Gonzalez alle spalle di Kolo Muani, con Conceicao in panchina pronto a subentrare a gara in corso. Tante le assenze anche in casa Monza con Izzo, D'Ambrosio, Gagliardini, Pessina e Keita fermi ai box per problemi fisici; Nesta punterà comunque sul solito 3-5-2 con Dany Mota e Caprari in attacco, in cabina di regia Bianco con Castrovilli e Akpa Akpro ai suoi lati, sugli esterni Birindelli e Kyriakopoulos, mentre in difesa davanti a Turati ci saranno Pereira, Caldirola e Carboni.
Per il Monza quella di oggi è l'ultima o forse la penultima spiaggia per sperare in una miracolosa salvezza. Ai brianzoli resta solamente una minima chance matematica e considerando l'impegno abbastanza proibitivo del Lecce, impegnato contro l'Atalanta a Bergamo, per la squadra di Nesta fare punti in trasferta contro la Juventus potrebbe voler dire riaccendere un fuoco
di speranza molto importante.
Per Locatelli e compagni l'approccio all'impegno di oggi sarà dunque determinante. I bianconeri non dovranno assolutamente prendere sotto gamba la formazione fanalino di coda del nostro campionato, se non vorranno vivere un'altra giornata traumatica come è stata quella di mercoledì scorso. In questo momento il compito più importante e più impegnativo per Tudor è, senza ombra di dubbio, quello di restituire serenità e consapevolezza mentale ad una squadra che tende a perdersi ed abbattersi troppo facilmente. Se il croato dovesse centrare questo obiettivo allora la speranza di qualificazione alla prossima edizione della Champions League può restare ancora viva, anche a dispetto di un calendario che si preannuncia difficile, altrimenti in caso di risultato non positivo nella partita di oggi sarà già bene iniziare a pianificare quello che sarebbe un mercato senza gli importantissimi introiti della massima competizione europea per club.