Juventus-Genoa 1-0, Roma-Juventus 1-1, Juventus-Lecce 2-1. Nelle ultime tre giornate i risultati ci stanno raccontando che la Juventus sembra aver trovato finalmente un po' di pace dopo l'ultimo, burrascoso, periodo sotto la guida tecnica dell'italo-brasiliano Thiago Motta. L'avvicendamento in panchina con l'arrivo del croato Igor Tudor sembra aver ridato serenità a tutto l'ambiente bianconero e aver rinvigorito le forze dei giocatori. Il riassunto perfetto di quanto accaduto nelle ultime settimane potrebbe averlo fatto, alla perfezione, Capitan Locatelli nell'immediato post-partita dopo la vittoria sul Lecce: "Alla Juventus ti diverti quando vinci, il resto sono solo chiacchiere". Una frase netta, pungente, detta al termine di una partita vinta con qualche sofferenza di troppo, ma comunque un segnale verso tutto l'ambiente, con una punta di risentimento verso quello che è stato il recentissimo passato sotto la guida dell'ex tecnico di Bologna e Spezia.
Nella sfida contro i salentini andata in scena ieri sera la Juventus è scesa nuovamente in campo con la sua nuova identità tattica con un 3-4-2-1, con i tre "superstiti" Kalulu, Veiga e Kelly di fronte a Di Gregorio, sugli esterni Nico Gonzalez a destra e McKennie a sinistra, in mezzo la consueta cerniera formata da Locatelli e Thuram, in attacco Vlahovic riferimento centrale con Yildiz e Koopmeiners alle sue spalle. Il Lecce risponde con il consueto 3-4-3 con Krstovic affiancato da Tete Morente e Pierotti.
Pronti via e la partita si mette in discesa per la Juventus: improvvisa verticalizzazione di Thuram per Vlahovic, il numero nove bianconero vede l'inserimento di Koopmeiners e lo serve sulla corsa, l'olandese incrocia sul secondo palo con Falcone che non riesce ad intercettare la traiettoria e padroni di casa subito in vantaggio. La reazione del Lecce non si fa attendere e Krstovic va vicinissimo al gol per due volte in pochi secondi, sfruttando altrettante incertezze in fase di costruzione della difesa juventina. Al 33' altra improvvisa accelerazione verticale della Juventus, spinta ancora una volta da Thuram, lo scambio tutto di prima che vede coinvolto il centrocampista francese, Dusan Vlahovic e Kenan Yildiz porta quest'ultimo a scoccare un tiro di precisione verso il palo più lontano raddoppiando il vantaggio bianconero.
Nella ripresa la Juventus prova a controllare il punteggio, mentre il Lecce cerca di sfruttare gli eventuali errori. Alla fine hanno ragione i salentini con Baschirotto che all'88' approfitta dell'ennesima marcatura leggera da parte della Juventus in situazioni di palla inattiva per riaprire la partita. I salentini, galvanizzati dal 2-1, si gettano nella metà campo bianconera alla ricerca del gol del pareggio, gol che per fortuna di Locatelli e soci non arriverà mai.
Terzo risultato utile consecutivo dunque per la Vecchia Signora, con le porte della Champions che sembrano riaprirsi più che mai, complice anche il calendario che quest'oggi metterà di fronte Atalanta e Bologna alle 12:30 e le due romane nel derby della Capitale alle 20:45. I bianconeri allungheranno almeno su due squadre, un fattore non da poco considerando che poi resteranno solamente altre sei partite da disputare.
I progressi della Juventus dopo il cambio dell'allenatore sono evidenti agli occhi di tutti, ma restano ancora diverse questioni da sistemare prima di poter dire di aver ritrovato davvero la Vecchia Signora: il primo fattore negativo è la troppa facilità con cui la difesa si fa cogliere impreparata sulle situazioni di palla inattiva; la seconda è la scarsa incisività dei subentranti, evidente problema di mentalità che deve essere risolto al più presto: i giocatori che si alzano dalla panchina devono garantire una qualità almeno uguale a quella di chi esce dal campo, dimostrando grinta e voglia di conquistarsi il posta da titolare nei prossimi impegni. Se questi due fattori dovessero essere sistemati allora la lotta per la Champions diventerebbe sicuramente più semplice.