di Luca Tonazzini ed Alex Campanelli

 

Sarà la sosta del campionato, sarà che le nazionali non ci entusiasmano granché, sarà che probabilmente la nostra infanzia è stata pesantemente condizionata da un cartone che narrava di gesti impossibili e imprese eroiche da parte di bambini giapponesi con gli occhi grandi e delle capigliature improbabili.

 

Questi e altri imponderabili fattori ci hanno spinto a ideare, scrivere e quel che è peggio pubblicare la follia che segue. Se almeno una volta nella vita vi siete chiesti "Ma se i calciatori reali fossero personaggi di Holly e Benji, quali sarebbero?" continuate a leggere, se invece, come'è più plausibile, pensate che tutto ciò sia qualcosa di malato e disturbante, siete liberissimi di non proseguire. Per i più temerari, ecco la rosa della Juve in versione Holly & Benji; siccome siamo un po' nerd e in fondo sappiamo che lo siete anche voi, trovate anche i nomi giapponesi dei personaggi, per non confondervi eccessivamente qualora abbiate letto anche il manga.

 

PORTIERI:

 

Gianluigi Buffon – Benjamin Price (Genzo Wakabayashi): eravamo in dubbio sino all'ultimo dato che anche l'idea Dario Belli (il portierone italiano che Holly e amici incontrano al campionato juniores internazionale) ci stuzzicava, ma alla fine ha prevalso il buon Benji. Carismatico, sicuro di se, quasi imbattibile da fuori area, esordio in una squadra importante (l'Amburgo) da giovanissimo. L'unica differenza? Ovviamente il cappellino!

 

Neto Murara – Reinhardt Bauer (Deuter Muller): qui abbiamo lavorato molto di fantasia. Ricordate il portiere enorme della Germania, sottoposto dal suo mister a un allenamento disumano sulle montagne con sassi e rocce e gigantesche? Era impenetrabile, fortissimo tecnicamente, ma aveva la piccolissima lacuna dei tiri sotto le gambe, poi colmata in tempo per il campionato juniores. Ecco, Neto è come lui: ha grandissime doti tecniche e fisiche, deve solo limare qualche dettaglio per raggiungere la perfezione.

 

Rubinho – Alan Crocker (Yuzo Morisaki): "Il pallone è tuo amico, non averne paura!", gridava Holly al compagno portiere, spaventato dalle traiettorie della palla. Figura comica per le sue parate di faccia, è la mascotte della nazionale giapponese, un po' come Rubinho per i tifosi bianconeri.

 

DIFENSORI:

 

Andrea Barzagli – Bob Denver (Shingo Takasugi): il gigante buono della Saint Francis prima e della Newteam e della nazionale poi. Mastodontico ma gentile e dal gioco corretto, rispetto a Barza è sicuramente più lento ma eccelle nelle rimesse laterali lunghe.

 

Giorgio Chiellini – Clifford Yuma (Hiroshi Jito): il primo vero avversario contro il quale Holly rischia seriamente di perdere nella seconda serie del cartone. Forza fisica impressionante, nessuna paura di entrare duro sugli avversari, nel tempo impara anche che il calcio non è una lotta, ma uno sport da praticare affidandosi ai compagni, diventando simile a Giorgio. Dalla sua ha anche un tiro potentissimo, mentre il Chiello è efficace soprattutto in copertura.

 

Leonardo Bonucci – Salvatore Gentile: non tutti ricorderanno subito il difensore dell'Italia e della Juventus che ridicolizza Rob Denton nella gara tra i bianconeri e Inter Primavera. Definito simile a Baresi, Gentile è un libero che sa abbinare la fase difensiva a quella offensiva, la chiusura al lancio per gli attaccanti; chi, se non Leo, poteva essere accostato a lui?

 

Daniele Rugani – Tomeya Akai: un personaggio che non tutti conosceranno dato che appare soltanto nel manga. Trasferitosi giovanissimo nella Sampdoriana (...) e specializzato nelle marcature a uomo, rispetto a Rugani è più ruvido e falloso, ma ne condivide l'abilità nell'anticipo.

 

Stephan Lichtsteiner – Ralph Peterson (Makoto Soda): l'arcigno terzino della Artic con una spiccata propensione offensiva ha tantissimi punti in comune con lo svizzero. La forza con cui ringhia su ogni pallone, la voglia di vincere, la pericolosità in zona gol. Nel corso degli anni diventa meno bomber ma più assistman di Stephan, passando dal tiro al cross a rasoio.

 

Martin Caceres – Ted Carter (Hajime Taki): l'esterno della Newteam e del Giappone è sicuramente più offensivo dell'uruguaiano, ma ha le sue stesse caratteristiche di corsa e cross.

 

Patrice Evra e Alex Sandro: James e Jason Derrick (Kazuo e Masao Tachibana): i parenti del noto ispettore della tv, celebri per il gioco acrobatico, con la maglia della nazionale passano da centrocampisti a terzini, venendo impiegati quasi sempre divisi. Per questo li abbiamo paragonati ai due esterni mancini della Juve, i quali però, per fortuna, volano soltanto sulla fascia e non in cielo...

 

CENTROCAMPISTI:

 

Claudio Marchisio – Philip Callaghan (Hikaru Matsuyama): la prova che il lavoro, il sudore e la voglia di emergere fanno miracoli. Meno tecnico di Claudio ma ugualmente intelligente e grintoso, il centrocampista proveniente dalle gelide terre di Hokkaido diventa il perno del Giappone così come Marchisio lo è della Juve. E poi il suo Tiro dell'Aquila ricorda troppo il rasoterra di Marchisio contro l'Inghilterra!

 

Sami Khedira – Julian Ross (Jun Misugi): fragile ma imprescindibile, con la sua classe è decisivo per le sorti della squadra in cui gioca e la sua intelligenza tattica gli permette di ricoprire diversi ruoli. Stesso identikit per il campione tedesco e il talento della Mambo!

 

Anderson Hernanes – Sandy Winters (Mitsuru Sano): quando il gioco si fa duro, il centrocampista coi capelli in faccia, unico amico di Yuma ai tempi della Hirado, mette in mostra le sue qualità. Anche Hernanes, a volte un po' indolente, è capace di tirar fuori dal cilindro colpi da maestro...speriamo di non dover aspettare troppo!

 

Mario Lemina – Danny Mellow (Takeshi Sawada): il giovane centrocampista gabonese e la spalla di Mark Lenders hanno in comune la posizione occupata in campo e l'eguale efficacia in fase offensiva e difensiva, e nella seconda serie anche il loro taglio di capelli è simile!

 

Paul Pogba – Pierre Leblanc (El Cid Pierre): trovare un calciatore che somigliasse al Polpo, per caratteristiche e posizione in campo, è stato davvero difficile. Alla fine abbiamo scelto l'asso della Francia: per la nazionalità, certo, ma anche per il peso specifico dei due fuoriclasse nelle rispettive squadre e per le capacità tecniche fuori dalla norma. Più regista il biondo del cartone, più goleador il talento della Juve, ma il paragone regge.

 

Stefano Sturaro – Hermann Strauss (Hermann Kaltz): il nome sicuramente vi dirà poco, più probabilmente ricorderete la faccia arcigna e lo stuzzicadenti che questo roccioso mediano masticava in continuazione durante le partite. Per aggressività e temperamento, non possiamo che accostarlo al nostro mastino Sturaro.

 

Roberto Pereyra – Rob Denton Aoi (Shingo Aoi): tappatevi per un attimo il naso e dimenticate il passato interista del centrocampista giapponese. L'accelerazione devastante, la forza ricca e viva con cui si gettano su ogni pallone, la capacità di farsi trovare sempre pronti: Denton e Pereyra sono la miglior espressione del "trequartista/guastatore" moderno.

 

Kwadwo Asamoah – Paul Diamond (Mamoru Izawa): tatticamente intelligente, il perno della mediana della Newteam assomiglia all'Asamoah vecchio stile, con il quale condivide la posizione in campo e la grinta nei contrasti, anche se rispetto a lui è probabilmente più portato a offendere.

 

Simone Padoin – Bruce Harper (Ryo Ishizaki): le due mascotte per eccellenza, fondamentali per il gruppo e sempre presenti quando chiamati in causa. Il duro lavoro quotidiano e la professionalità li hanno portati verso traguardi impensabili: la classe operaia va al potere anche stavolta.

 

Juan Guillermo Cuadrado – Tom Becker (Taro Misaki): forse il più difficile e ardito dei paragoni. Le differenze sono molte, dato che Tom gioca al centro e ha spiccate doti di regia mentre Cuadrado ara la fascia e punta molto sull'accelerazione. Li abbiamo accostati principalmente per la propensione all'assist, augurandoci che l'intesa tra il colombiano e il nostro Holly (che scoprirete a breve) possa raggiungere quella tra i due campioncini del cartone animato.

 

ATTACCANTI:

 

Alvaro Morata – Karl-Heinz Schneider: il Kaiser dell'allora Germania Ovest, un giocatore eccezionale per quanto antipatico, ha tantissimi punti in comune con Morata: la capacità di svariare su tutto il fronte offensivo, la tendenza a incazzarsi col mondo quando le cose non vanno come vuole lui, la conclusione a rete micidiale, anche se il tedesco punta più sulla potenza e meno sulla precisione ed è (per ora) più un finalizzatore puro rispetto ad Alvaro.

 

Paulo Dybala – Oliver Hutton (Tsubasa Oozora): troppo pesante il paragone coi grandi numeri 21 del passato per Dybala? Bazzecole rispetto a quello col 10 del Giappone, calciatore che tutti almeno una volta abbiamo sognato di emulare. Sguardo da bambini, entrambi sono capaci di magie col pallone, abili sia nell'andare a rete da soli che nel dialogare coi compagni. Non chiediamo a Paulo i pazzeschi tiri ad effetto tipici di Holly, ma se si rivelasse decisivo quanto il nipponico potete già prenotare i biglietti per la finale di Milano...

 

Mario Mandzukic – Mark Lenders (Kojiro Hiyuga): l'ignorante per eccellenza della serie disegnata da Yoichi Takahashi non poteva che essere accostato a Mario Mandzukic. Simili per determinazione e prolificità sotto porta, il centravanti di Muppet, Toho e Juventus (!) si fa preferire nelle conclusioni da fuori area, ma solo perché Mandzukic non si è ancora allenato a calciare contro le onde...

 

Simone Zaza – Patrick Everett (Shun Nitta): i due sono molto diversi per struttura fisica, è vero, ma li accomuna la capacità di mordere su ogni pallone e l'insaziabile fame. Entrambi sgomitano per emergere in mezzo a tanti campioni più affermati di loro, dando l'anima in campo anche se questo comporta qualche sacrificio in zona gol.