Il calciomercato in ingresso della Juventus è ufficialmente iniziato prima con il colpo Douglas Luiz e poi con l'annunciatissimo arrivo del nuovo portiere titolare Michele Di Gregorio. In uscita invece per ora si sono registrate le cessioni di Iling-Junior e Barrenechea all'Aston Villa e Felix Correia al Gil Vicente. A margine dell'ufficialità di queste operazioni la società bianconera ha emesso i relativi e doverosi comunicati stampa. Forte delle pessime esperienze subite nel passato recente, la società bianconera ha messo nero su bianco alcune specifiche sugli accordi presi che sembrano essere state scritte appositamente per chi nel non detto ama sguazzarci.

In particolare nell'ambito della cessione di Iling-Junior e Barrenechea viene fatta espressa menzione che queste due operazioni sono slegate dall'acquisto di Douglas Luiz dagli stessi Villans, approfondendo ulteriormente la tematica relativa allo IAS 38 ed alle incertezze che ultimamente stanno permeando la sua applicazione. Mentre nel comunicato rilasciato sull'acquisto di Di Gregorio gli approfondimenti sono di natura contabile, con la società bianconera che specifica che "Stante l’elevata probabilità del verificarsi delle condizioni di cui sopra tale operazione, ai fini contabili, risulta qualificabile come acquisizione a titolo definitivo già a decorrere dalla data odierna per un importo complessivo pari a € 18 milioni". Insomma anche per chi ficcherà inevitabilmente il naso nel bilancio juventino è arrivato già un segnale piuttosto chiaro.

Da questi comunicati si potrebbe evincere un importante cambio di rotta da parte della dirigenza juventina, ma questo non dovrà essere certamente l'ultimo. Negli ultimi anni da parte dei vertici della squadra piemontese si è notata fin troppe volte una certa predisposizione ad una difesa morbida nelle situazioni giudiziarie, quasi una volontà di chiudere il prima possibile la questione senza alcuna voglia di far valere i propri diritti. Una scelta che in alcuni casi potrebbe essere comprensibile, ma che spesso può risultare discutibile, e che ha portato a situazioni grottesche, come quelle di due anni fa in cui alla squadra venivano tolti i punti in classifica addirittura pochi minuti prima dell'inizio di una partita ufficiale. Questo modus operandi della società ha spesso scoraggiato i tifosi della Vecchia Signora, loro sì pronti a lottare, per quanto possibile, per difendere i colori della propria squadra del cuore, dando vita anche ad alcune associazioni che promettono battaglia anche al di fuori dei social.

La speranza è che l'arrivo di Giuntoli e della sua juventinità verace, unita al ritorno in società di alcuni giocatori del recente passato come Chiellini, possano portare una svolta anche in questo ambito. Questi primi comunicati con una sottile vena polemica possono essere un primo passo, come lo è stato il cambio di tecnico dal punto di vista sportivo, ma certamente non possono essere considerati sufficienti dopo gli anni di spudorata caccia alle streghe di cui è stata vittima la Juventus. Ora i tifosi si aspettano che, qualora venisse insinuato qualche sospetto sulla validità di qualsiasi operazione juventina, la società risponda immediatamente a tono, difendendosi seriamente anche al di fuori del rettangolo di gioco, mostrandosi combattiva in tutte le sedi opportune.

Considerata la storia recente, diciamo dal 2006 in poi, si può immaginare che non servirà aspettare tanto prima che nasca qualche polemica o qualche indagine che coinvolga la Juventus. Solo a quel punto si capirà davvero quale sia la reale volontà di questa nuova Vecchia Signora, sperando che la dirigenza non si voglia far prendere dall'ansia di chiudere tutte le questioni "con pacatezza e senza arroganza", atteggiamento che, alla lunga, appare come una mancanza di rispetto nei confronti dell'affetto dei milioni di tifosi che bramano per una società che si faccia rispettare con risolutezza, sempre e comunque.