[4 marzo 2030]
Due lustri.
Ben 10 anni. Lunghi, interminabili. Silenziosi. Oggettivamente meno divertenti dei precedenti.
E' davvero tanto il tempo trascorso, ormai, da quella assurda giornata. Drammatica, intensa, apparentemente indolore. E invece milioni di italiani, più o meno giovani, riconducono proprio al 4 marzo 2020 la data precisa in cui il Fantacalcio smise di esistere. A oltre 30 anni dalla sua nascita, il gioco che univa compagnie vicine e lontane, eterogenee ed omogenee, iniziò il suo declino.
Chi l'avrebbe mai detto. E chi avrebbe mai potuto pensare che la sua lenta dipartita sarebbe stata legata a fattori esterni. Molto esterni. Anche troppo, se si considera che all'epoca il suddetto fattore scatenante fu - per i pochi che se lo ricordano - il 'CoronaVirus', un'infezione respiratoria che in Italia ebbe un lieve picco a inizio 2020, e che scomparì pochi mesi dopo, con l'arrivo della bella stagione. Oggi, a seguito della produzione del suo vaccino ad inizio 2021, è poco più che un labile ricordo nella memoria storica del Belpaese. Ma non in quella di quelli che venivano chiamati 'fantallenatori': una categoria semi-professionale che appartiene a sua volta al recente passato.
Un passato e una passione indimenticati, a differenza di quella stupida influenza.
Ma perché siamo riusciti così stupidamente a smettere di giocare a qualcosa di così viscerale e coinvolgente, capace di tenere uniti, far piangere, litigare, ed emozionare interi gruppi di amici straordinariamente unici e legati?
L'inizio della fine: cronaca di quell'infinito 4 marzo 2020
In Italia i casi accertati di CoronaVirus erano 2500: di questi, il 7% circa guariva, e il 3% (moltissime dei quali persone con patologie pregresse) moriva.
Un dato in divenire, che mise in tremenda difficoltà il Presidente Conte e il Ministro Speranza, che pur fornendo indicazioni chiare in merito alla gestione degli eventi sportivi, rimpallarono sulla Lega Serie A la responsabilità e la scelta su logistica e tempistica delle partite. Da poche ore anche la Coppa Italia era stata rinviata a data da destinarsi. Insomma, un maledetto caos, dovuto alle oggettive difficoltà di collocare temporalmente i tanti rinvii in un calendario che definire fitto era un eufemismo.
Tifosi e fantallenatori, dalla loro, venivano da un breve periodo di astinenza. Erano, sì, stanchi di una situazione mutevole ed imprevedibile, ma a modo loro sereni. Attendevano di sapere quando si sarebbe finalmente giocato il derby d'Italia, che per molti avrebbe deciso lo Scudetto 2019-2020, poi vinto invece dalla Lazio.
Un dominio incontrastato, quello biancoceleste, dovuto soprattutto ai 74 gol stagionali di Ciro Immobile, oggi allenatore del neopromosso Genoa, ma all'epoca indomito cannoniere, peraltro penultimo vincitore italiano della Scarpa d'oro (dopo di lui solo Petagna nel 2024-2025 vinse il prestigioso trofeo individuale europeo). Il 4 marzo 2020, però, nessuno avrebbe mai immaginato né la Lazio Campione d'Italia, né che Petagna a 30 anni suonati avrebbe mai segnato 40 gol indossando la maglia del Liverpool, né tanto meno che l'attesissimo Consiglio di Lega avrebbe spiazzato così tanto. Quando il comunicato giunse ad addetti ai lavori, tifosi e fantacalcisti, i dubbi si rialimentarono autonomamente: nessuna soluzione era stata trovata nell'immediatezza. Le rimanenti partite di Serie A, e quelle ancora da disputare causa rinvio, si sarebbero giocate nella fatidica "data da destinarsi".
Fu in quel preciso istante che, al netto della psicosi collettiva da inquietudine calcistica, i fantallenatori italiani si riversarono sulla pagina Facebook - già: nel 2020 quel social network, oggi divenuto uno spazio puramente commerciale e dedito al digital marketing, andava ancora di moda - di 'Supporto Leghe Fantacalcio', intasandola di richieste, e costringendo a sua volta l'assistenza tecnica a convocare direttamente Mark Zuckerberg, oggi governatore dello Stato di New York, per gestire l'inaudita affluenza su una singola pagina. Forse, qualcuno, aveva già intuito qualcosa. E percepito l'inizio della fine. Un declino lento e inesorabile, che scosse soprattutto i tanti fantallenatori che, per la prima volta in 20 anni di onorata carriera, si ritrovavano a guidare la propria classifica di Lega.
Una serie di sfortunati (e concatenati) eventi
Citando un'originale pellicola di ormai ben 26 anni fa, fu allora che le cose iniziarono a seguire la teoria fisica del piano inclinato, a sua volta parte integrante di un altro film, ma che di anni ne ha appena compiuti ben 30.
"Se mettete una pallina su un piano inclinato la pallina comincia a scendere, e per quanto impercettibile sia l'inclinazione, inizia correre e correre sempre più veloce. Fermarla, è impossibile."
Nel 2020 il modo più immediato di comunicare, soprattutto all'interno di gruppi sociali antropomorfi (quali, ad esempio, quelli composti da componenti di una Fantalega), era un'applicazione per smartphone di nome 'Whatsapp'. La piattaforma di messaggistica istantanea più usata al globo venne a sua volta presa d'assalto dagli italiani, costringendo i suoi tecnici, vedendo i server bloccati per via dell'immenso traffico, a convocare nuovamente il loro datore di lavoro (sempre Zuckerberg) per sottoporgli l'inattesa problematica. Superata la canonica mezzoretta di down dell'app, qualcuno intravedette lo scenario più surreale, ma che da lì a qualche mese si sarebbe concretizzato: la fine del Fantacalcio. Qualcosa che, in precedenza, un po' come capita di prevedere ai Simpson nei loro episodi più intriganti, era stata acutamente profetizzata addirittura per il 2019.
"Il campionato è falsato".
"I 6 politici mi fanno schifo".
"La vita è troppo breve per perdere tempo dietro a queste ca**ate".
"Io ho Lukaku e voglio aspettare, tu ti prendi il 6 del terzo portiere dell'Udinese e te ne freghi. Stronzo!".
"La kolpa è del Governo!!1!!1! Ladri! c1 state rubando la liberta"
"Io la soluzione ce l'ho, proponiamola a Leghe Fantacalcio: giocare a Fifa 20 le partite saltate. Che ne dite?"
"Io ho Caputo e quindi vi denunzio se non mi fate aspettare il recupero di Sassuolo-Brescia del 12 giugno"
"Vabbé, tanto sono ultimo. Stica**i".
Questo il tenore dei messaggi che imperversarono nelle chat prima per ore, poi per giorni. 10 per la precisione.
Poi, all'ennesima seduta plenaria di Lega (quella di Serie A, non quella fantacalcistica), in cui venne decretato il rinvio della 26a e 27a giornata, le cose per i fantallenatori iniziarono a mettersi veramente male. Ed in molti la sensazione di abbandono, dovuta all'indeterminatezza temporale delle partite, prese il posto dell'ansia. Non poter conoscere la precisa collocazione delle partite di Serie A, rendeva sostanzialmente impossibile gestire, tanto a livello pratico, quanto regolamentare, il prosieguo di una Fantalega. Ci fu chi perse la pazienza, chi la voglia, chi la fame. Chi, ovviamente, anche il sonno. Ma furono quelli che si stufarono di una situazione così imprevedibile e imprevista ad avere la meglio. Milioni di fantallenatori iniziarono gradualmente ad utilizzare pratiche mai così disdicevoli, eticamente, per la loro semi-professione: non schierare la formazione. L'attenzione si spostò su altro, nel giro di neanche un mese: il tutto, mentre i casi di contagiati dal Covid-19 erano già calati del 40%, e i media iniziavano a titolare meno tragicomicamente di 'Prove tecniche di strage'.
L'apertura dei TG delle 8 di sera, a inizio aprile 2020, per la prima volta da settimane, era tornata ad essere la crisi di Governo, e su Twitter (altro social, più élitario, in uso nel decennio scorso) Bugo era arrivato a quota 2 milioni di followers vista la ritrovata notorietà, a seguito della sua reunion con Morgan (in coppia col quale vinse peraltro Sanremo 2021 con la stupenda 'La nostra brutta figura dell'anno scorso').
La nascita di un'alternativa credibile
Morgan & Bugo di nuovo insieme, la crisi di Governo, l'Europeo italo-francese ormai alle porte superata la crisi sanitaria, l'elezione del giovane Matty il biondo al consiglio della Regione Campania.
Argomenti troppo caldi e sensazionali per non distogliere l'attenzione dei fantallenatori, che, incredibilmente, ci misero pochissimo a mettere completamente da parte una delle attività che più li aveva distolti dalla vita personale, professionale e familiare, negli ultimi anni.
Quando arrivò l'estate, la 'Guida per l'asta perfetta' venne letta e scaricata da meno della metà delle persone dell'anno precedente. Un segnale troppo chiaro e drammatico per non essere recepito a dovere dalla proprietà di Fantacalcio.it, che vendette quel poco che restava delle sue proprietà, intellettuali e non, ai cinesi, e si dedicò anima e cuore ad un progetto sempre legato al mondo dei Fantasy Games, ma in ambito completamente diverso: fu lì che vennero creati i FantaTalent Show, applicazioni sempre più integrate col mondo televisivo, in cui milioni di FantaTalent Scout selezionano una propria batteria virtuale di assistiti, partecipanti ai vari Masterchef, Grande Fratello, X Factor, Italia's Got Talent, e vedono le loro prestazioni e quotazioni scendere o salire in base a quanto mostrano durante le varie puntate. Un gioco che che già alla sua prima edizione, nel 2021-2022, registrò oltre 300mila utenti, e che oggi ha di fatto preso il posto del fu 'Fantacalcio'.
Un passatempo ormai in disuso, dimenticato da tutti, e praticato solo da uno striminzito popolino di anziani nostalgici, che però tra gli anni '90 e la fine dei '10 stravolse le vite di milioni di italiani. Raccolse le loro emozioni e rubò tempo mai più ritrovato a cose ben più importanti, come la scelta su da che parte stare tra Antonella Elia e Valeria Marini (che ancora oggi fa discutere platee intere di programmi pomeridiani in TV). I quarantenni e i cinquantenni di quest'epoca, però, molte delle faide fantacalcistiche clandestine tra parenti, amici e colleghi, ancora le ricordano.
E le tramandano ai propri figli, che li guardano di sfuggita, provando a fargli credere di seguire i loro triti e ritriti racconti, mentre abbassano lo sguardo sullo smartphone. Anche perché 'Ballando con le stelle' sta per iniziare, e bisogna scegliere chi schierare tra Salvo Veneziano e Francesca Cipriani.