Lo scorso anno a Salerno il Napoli chiuse il girone di andata a una quota che certificò il dominio che ne sarebbe seguito anche successivamente. Fino al trionfo finale. Adesso Salernitana-Napoli si annuncia con meno convinzioni di fondo. Da una parte e dall’altra. Soprattutto la sponda granata, al momento, pare sia quella nelle acque peggiori, con una classifica che non è quella che all’inizio era stata immaginata e col cambio d’allenatore recente e non ancora maturato nel cambiamento sperato. Almeno in campionato.

La squadra di Inzaghi è reduce dalla vittoria in Coppa Italia ai danni della Sampdoria “decaduta”. Un 4-0 che potrebbe aver restituito maggiore fiducia all’ambiente proprio in vista della partita che a Salerno è maggiormente sentita. La classifica dice di un ultimo posto senza successi, con il secondo peggior attacco e la seconda peggior difesa. Non poche polemiche e una sfida che arriva nel momento peggiore.

Il Napoli col Milan ha tirato fuori carattere e qualità in un secondo tempo di temperamento, sia pur caratterizzato dalle ennesime “inquietudini” tattiche per alcune scelte del suo allenatore. La rimonta dal passivo iniziale di 0-2 ha consentito agli uomini di Garcia di proseguire la striscia di risultati utili inaugurata dopo la sosta. Le vittorie di Verona e Berlino hanno avuto un seguito almeno incoraggiante sul piano della tempra caratteriale di una squadra che continua a soffrire di amnesie difensive.

Per la partita di Salerno Garcia dovrà anche fare i conti con la necessità di gestire fatiche e risorse in vista dell’impegno di Champions con l’Union, gara che potrebbe valere una fetta importante del pass per gli ottavi di finale. Rrhamani dovrebbe partire titolare al posto dello squalificato Natan, mentre Anguissa dovrebbe tornare a partire titolare nella mediana a sostegno del tridente offensivo formato da Kvara e Politano in supporto a Raspadori

Con Gyomber squalificato, Inzaghi dovrebbe ricorrere a una difesa a quattro con Fazio e Pirola centrali. Tchaouna e Ikwuemesi sono candidati a partire da titolari in una formazione che all’inizio potrebbe anche prevedere Candreva inizialmente in panchina, mentre Dia occuperà il centro dell’attacco. Inzaghi potrebbe optare per una mediana folta con gli esterni d’attacco ad agire anche in fase di copertura. 

La possibilità che Garcia possa cambiare modulo in corsa aumenta l’indecifrabilità di una gara che fa pensare al palleggio del Napoli e a una serrata fase di copertura dei padroni di casa. Ma nelle ultime gare anche il Napoli ha dato l’impressione di prediligere un gioco in verticale più rapido e con una diversa economia del palleggio. È ovvio che anche i cambi potrebbero cambiare il corso della gara, un po’ come visto anche durante la partita col Milan.

La tensione, soprattutto da parte della Salernitana, di una gara che per i padroni di casa rappresenta una specie di ultima spiaggia per non perdere contatto con le altre rivali per la salvezza potrebbe andare a ridurre le distanze tecniche, fondando il suo andamento in una direzione più emotiva che tattica. Il Napoli, però, ne ha ugualmente bisogno per restare attaccato alle zone alte di una classifica che al momento non soddisfa entrambe le squadre.