A Cagliari con le migliori intenzioni. Antonio Conte parlando col solito “noi” ha ammesso l’insidia di una trasferta storicamente ostile per un Napoli che in Sardegna non gode di grandi simpatie. La ripresa del campionato segna l’abbassamento delle temperature e l’innalzamento di un’attenzione che adesso non può più fare appello a ragioni di mercato. 

Il Cagliari nelle prime tre gare di campionato ha dimostrato una certa solidità difensiva (i gol subiti dalla squadra di Nicola sono arrivati da sviluppo su azioni da calcio d’angolo), grazie al lavoro di un Nicola che tiene molto a non passare alla storia come uno bravo a salvare le squadre in corsa. Del resto le sue applicazioni sulle linee intermedie di campo fanno parte di una sorta di marchio di fabbrica di un allenatore troppe volte sottovalutato.

In Sardegna il Napoli ritroverà mezzo organico proveniente dagli impegni con le nazionali, mentre Lukaku, quasi certamente titolare, ha avuto il tempo di ripassare moduli e movimenti con quel Conte che tanto ha voluto il suo arrivo e che, al tempo stesso, non vuole assolutamente allontanare gli uomini che hanno tenuto botta nelle prime tre giornate. L’attesa di McTominay e Gilmour, le prime fiammate di Neres e il primo gol del centravanti belga hanno goduto del lavoro di Anguissa e Lobotka, ancora titolari a Cagliari.

I padroni di casa dovrebbero affidarsi a un 3-5-2 che sulla carta rievoca alcuni passi tattici cari proprio a Conte, ma che col Napoli potrebbe tradursi in un’interpretazione più prudente e, come visto anche nelle ultime gare, più votata a un piano difensivista. Le ultime due gare tra Cagliari e Napoli in Sardegna hanno avuto lo stesso esito. Due 1-1 maturati in maniera inversa. Una volta col Napoli in rimonta sui padroni di casa e un’altra, nella scorsa stagione, con i sardi a beffare gli azzurri all’ultimo minuto.

La sponda cagliaritana sembra contare su una buona propensione difensiva, ma non ancora su una offensiva. Le partenze di Nandez e Sulemana non sembrano, al momento, essere state compensate da arrivi di altrettanta qualità. Resta comunque un impianto che ha le sue possibilità di salvezza e che può rispondere bene alle indicazioni di un Nicola che vuole dimostrare anche altri piani di compatibilità. 

Il Napoli, che nella scorsa stagione non è riuscito a inanellare più di due vittorie consecutive, cerca di sfatare un tabù che sarebbe un altro passo liberatorio verso l’acquisizione di una continuità che è l’elemento più richiesto da Conte dal suo arrivo. Per adesso gli azzurri sembrano averlo riavvicinato sapendo soffrire. Ora c’è da iniziare a imporsi sotto tutti i punti di vista.