Nuovo appuntamento di questa sessione di mercato con il tabellone del calciomercato estivo di Serie A e Big Europee costruito tenendo in considerazione costo del cartellino, stipendi e ammortamenti di ogni calciatore.

Per maggiori dettagli sulla costruzione delle tabelle rimando alla Guida al Tabellone del Calciomercato pubblicata nel 2014 sul mio blog.

SERIE A – MERCATO ESTIVO 2024

Il tabellone riepilogativo relativo ai costi/ricavi delle operazioni di mercato per quanto riguarda i cartellini, i costi totali e il peso sul bilancio annuale si presenta così (ricordo che Atalanta, Fiorentina, Genoa, Monza, Parma Torino hanno bilancio su anno solare, le altre su stagione sportiva): 

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Prima di analizzare le big vale la pena spendere due parole sul Como, che ha investito in questa sessione di mercato come una grande generando un passivo vicino ai 40 milioni sul bilancio annuale, quasi 50 milioni sui costi dei cartellini e più di 100 milioni sui costi totali. Sono arrivati tantissimi nuovi giocatori ma nessuno è stato pagato più di 10 milioni. Da segnalare a parametro zero Varane dal Paris Saint-Germain, Sergi Roberto dal Barcellona, e Reina per il ruolo di portiere, oltre all'arrivo di Paz dal Real Madrid per 6 milioni. 

L'Atalanta aveva iniziato il mercato annunciando di non voler vendere nessuno dei suoi migliori giocatori e investendo, a differenza di quanto fatto in passato, ma le situazioni di mercato hanno fatto sì che i bergamaschi siano la squadra che hanno più risparmiato sul bilancio annuale (84 milioni), hanno chiuso in attivo come costi dei cartellini di 36,65 milioni (secondi solo al Bologna) e sono l'unica big ad aver chiuso in attivo anche nei costi totali. Per generare questi risultati ovviamente ha avuto un peso enorme la cessione di Koopmeiners negli ultimi giorni di mercato, con un risparmio a bilancio superiore a 46 milioni. Numerosi i nuovi acquisti ma nessuno particolarmente pesante dal punto di vista economico. 

Per la prima volta negli ultimi anni l'Inter chiude in passivo tutti e tre i valori considerati, grazie al miglioramento dei bilanci societari e alle maggiori liquidità di Oaktree rispetto al precedente proprietario. Anche se passerà alla storia come il mercato dei parametri zero, in realtà i nerazzurri hanno speso più di 70 milioni a causa degli obbligi di riscatto relativi agli arrivi precedentemente in prestito di Frattesi, Carlos Augusto e Arnautovic. 145 i milioni di passivo nei costi totali e 13,8 nel bilancio annuale. Le plusvalenze ferme a 12,7 milioni hanno impedito una chiusura in attivo almeno di questo valore. 

La Juventus è stata protagonista di un mercato a prima vista pirotecnico ma in realtà molto meno costoso ed economicamente molto più equilibrato di quanto potrebbe sembrare. A fronte di acquisti per 157,1 milioni (fra i quali spiccano i 101,3 milioni pagati per la coppia Douglas Luiz-Koopmeiners), infatti, i bianconeri sono stati attivissimi anche nelle cessioni incassando 107 milioni cedendo fra gli altri Chiesa (con una minusvalenza di circa 2 milioni ma con un risparmio sul bilancio annuale di quasi 20 milioni fra ammortamento e ingaggio) e prospetti quali Soulé e Huijsen per trovare le risorse necessarie per raggiungere gli obiettivi in entrata. Al termine di questa girandola di operazioni il passivo nei costi dei cartellini è di 50,1 milioni e nei costi totali di 122 milioni, valori più bassi di quanto speso dalle principali rivali scudetto (Inter, Milan, Roma e Napoli) che, pur avendo speso meno negli acquisti, hanno incassato davvero poco nelle cessioni. Per quanto riguarda l'impatto sul bilancio annuale è positivo di 56,8 milioni, il secondo risultato più virtuoso della Serie A dopo l'Atalanta. Numeri che potrebbero ancora migliorare se la Juventus riuscisse a piazzare l'ultimo esubero rimasto in rosa, Arthur. Da segnalare nell'ultima settimana il già citato arrivo di Koopmeiners che pesa sul bilancio annuale 16 milioni e quello in prestito di Nico Gonzalez che ne pesa al momento 12,2 ma che verrà trasformato in obbligo al termine del mercato invernale con una spesa ulteriore di 25 milioni. 

La Lazio ha concluso un mercato economicamente sostenibile con un passivo di 10 milioni nei costi dei cartellini e di 26 nei costi totali ma un attivo superiore a 20 milioni sul bilancio annuale favorito dalle uscite di Luis Alberto e Immobile

La difficoltà nell'incassare soldi nelle cessioni (appena 11,3 milioni) incide sui conti finali del mercato del Milan che fanno registrare un passivo di 14,3 milioni sul bilancio annuale, 62,7 milioni sui costi dei cartellini e 135,6 sui costi totali. Le spese maggiori sono state per Morata, Fofana e Pavlovic, mentre nell'ultimo giorno di mercato è arrivato in prestito Abraham che peserà sul bilancio per circa 5 milioni. 

Le due squadre italiane che hanno speso di più in questo calciomercato estivo sono state Roma e Napoli. 

La Roma ha investito moltissimo, compiendo acquisti per 110,6 milioni a fronte di cessioni per appena 27. Dopo Dovbyk, Soulé e La Fee sono arrivati nell'ultimo giorno di mercato anche Koné (impatto sul bilancio annuale di quasi 9 milioni) e Saelemaekers in prestito. In più nei giorni successivi sono partiti Smalling e Joao Costa (quest'ultimo generando una plusvalenza di 9 milioni) ed è arrivato a parametro zero Hermoso. I costi totali sono aumentati di 198,4 milioni, mentre l'impatto sul bilancio annuale è positivo di 26,6 milioni grazie alle numerose uscite che anche se poco onerose hanno permesso di fare spazio sul monte ingaggi.  

Il mercato più clamoroso è stato senza dubbio quello del Napoli. Nonostante la mancata qualificazione alle coppe De Laurentiis non ha badato a spese, probabilmente contando sulla cessione a titolo definitivo di Osimhen che non si è concretizzato, con il nigeriano che è partito solo in prestito generando un risparmio ci circa 11 milioni (6 milioni dello stipendio netto del giocatore che pagherà il Galatasaray). Ad oggi dobbiamo quindi fare i conti senza l'eventuale plusvalenza di Osimhen (che per migliorare il bilancio 2024/25,m attualmente destinato a un passivo vicino ai 100 milioni, potrebbe arrivare in caso di cessione del giocatore a titolo definitivo a gennaio o a fine stagione ma entro il 30 giugno) e le spese sono davvero elevate: 138 milioni il passivo sui costi dei cartellini con gli acquisti di Buongiorno e Neves ai quali si sono aggiunti nell'ultima settimana gli arrivi di Lukaku (30 milioni il cartellino, 22,7 il peso sul bilancio annuale), McTominay (30,5 milioni il cartellino, 17,8 il peso sul bilancio annuale) e Gilmour (14 milioni il cartellino, 7 il peso sul bilancio annuale), 237 milioni il passivo nei costi totali (in Europa dietro solamente a Real Madrid, Chelsea e Manchester United) e 49,7 milioni di passivo sul bilancio annuale, dato assolutamente inusuale per il mercato italiano che di solito usa le campagne acquisti anche per aggiustare le perdite di bilancio.  

Questo il tabellone completo delle contrattazioni di Serie A (su sfondo bianco le variazioni rispetto alla scorsa settimana):

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BIG EUROPEE

Partiamo come di consueto con il tabellone riepilogativo relativo ai costi/ricavi delle operazioni di mercato per quanto riguarda i cartellini, i costi totali e il peso sul bilancio annuale (tutte hanno bilancio su stagione sportiva). Nella tabella completa delle contrattazioni trovate in ordine alfabetico le 12 squadre monitorate ordinate per campionato, con nell'ordine la Premier League, la Liga, la Bundesliga e la Ligue 1

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Nonostante alcune di esse non abbiano lesinato sulle spese, nessuna delle big europee ha chiuso con il bilancio di mercato in negativo. Tutte hanno fatto in modo che le plusvalenze e i risparmi sugli ingaggi andassero quantomeno a coprire l'impatto a bilancio dei nuovi giocatori acquistati. 

L'Arsenal ha fatto un mercato molto mirato, inserendo in rosa tre giocatori abbastanza costosi (Calafiori, Merino e Raya), il prestito di Sterling in extremis e un ritorno da prestito e chiudendo con passivi sostenibili sui cartellini e sui costi totali e con un attivo di bilancio di 60,5 milioni grazie alle plusvalenze ottenute con le cessioni di Smith Rowe, Ramsdale e Nketiah.

Il Chelsea ha fatto l'ormai consueto mercato pirotecnico, finanziato però da più di 150 milioni di plusvalenze che hanno permesso un disavanzo sui cartellini di "soli" 60,5 milioni e sui costi totali di 264 milioni. Nonostante l'ultimo arrivo, quello di Sancho in prestito compensato dall'uscita di Sterling, l'attivo sul bilancio annuale è di 90,3 milioni anche grazie alla cessione di Angelo in Arabia ai primi di settembre. 

Il Liverpool su richiesta del suo allenatore ha voluto cambiare pochissimo. L'unico nuovo acquisto che farà parte della rosa è Chiesa che è arrivato con una spesa tutto sommato low cost. L'investimento maggiore è stato sul portiere Mamardashvili pagato 30 milioni ma lasciato in prestito ancora per quest'anno. In attivo i costi dei cartellini, solo 17,5 milioni di disavanzo sui costi totali.

La squadra più virtuosa in assoluto, ed è una novità per loro, è stato il Manchester City. E' possibile che il procedimento contro di loro intentato in Premier League con il rischio anche di retrocessione, se l'accusa di aver falsificato i bilanci venisse confermata, abbia inciso sulla volontà della dirigenza di fare un mercato più che sostenibile e che migliori realmente il bilancio della società. In arrivo solo Savinho, pagato 20 milioni, e Gundogan preso a zero. In uscita più di 100 milioni di plusvalenze fra le quali spicca l'addio di Alvarez, con il risultato che ciascuno dei valori considerati è in attivo di una cifra superiore ai 100 milioni.

Le uscite fra gli altri di McTominay, Varane, Greenwood, Wan-Bissaka, Sancho e Martial hanno permesso al Manchester United di mettere a segno quattro colpi costosi quali de Ligt, Yoro, Ugarte e Zirkzee. 111,3 i milioni in passivo nei costi dei cartellini e 290 nei costi totali (i più alti fra tutti le squadre considerate). 91,1 milioni però l'attivo sul bilancio annuale con poco meno di 100 milioni di plusvalenze. 

Mercato abbastanza simile al Manchester United anche se in tono leggermente minore per il Tottenham che ha finanziato con le uscite gli arrivi di Solanke, Gray e Odobert ricavando un risparmio a bilancio però minore, di circa 40 milioni. 

In Spagna scatenato l'Atletico Madrid che ha speso ben 188 milioni per i nuovi acquisti con un passivo di 94,5 milioni sui costi dei cartellini e 193,8 sui costi totali. Oltre all'acquisto di Alvarez, pagato 75 milioni, sono arrivati anche Gallagher, Sorloth e Le Normand pagati tutti più di 30 milioni. Le uscite di Joao Felix, Morata, Hermoso, Depay e Omorodion hanno permesso di chiudere con un attivo di bilancio di 32 milioni.

Il Barcellona, alle prese con i disastri economici causati nei bilanci nel corso delle stagioni precedenti, si è invece dovuto muovere con circospezione bilanciando al centesimo entrate e uscite. Alla fine è riuscito a portare a casa Dani Olmo, mentre ha dovuto ben presto abbandonare l'idea di ingaggiare il grande protagonista dell'Europeo Nico Williams. 

Il Real Madrid come al solito ha fatto pochissimi acquisti ma di altissima qualità. In primis Mbappé, arrivato a titolo gratuito ma che pesa 44 milioni sul bilancio annuale, accompagnato dai quasi 50 milioni spesi per Endrick. Grazie ad alcune uscite e al ritiro di Kroos i campioni d'Europa hanno comunque contenuto in 20 milioni il passivo nei costi dei cartellini e in 250 quello sui costi totali (di cui 220 spesi per il contratto quinquennale di Mbappé).

Il Bayern Monaco era partito fortissimo a inizio mercato con gli investimenti onerosi che avevano portato gli arrivi di Olise, Palhinha e Ito, ma ha poi utilizzato la seconda parte del mercato per mettere a posto i conti specialmente con le cessioni di De Ligt e Mazraoui al Manchester United. I bavaresi hanno così riportato il passivo sui costi dei cartellini vicino ai 50 milioni e quello sui costi totali attorno ai 170. 

La squadra estera che è più andata vicina a chiudere con un bilancio di mercato negativo è stata il Borussia Dortmund, che ci aveva abituato in passato ad ampi attivi dovuti a remunerative cessioni. Quest'anno è partito solo Fullkrug per un corrispettivo economico e la società ha voluto comunque spendere 80 milioni per compensare le uscite fra gli altri di Reus, Hummels e Sancho

Infine il Paris Saint-Germain ha riempito la cassa con l'uscita di Mbappé, che ha portato un risparmio a bilancio di ben 108 milioni e con la cessione da 50 milioni di Ugarte, e si è così potuto permettere più di 150 milioni di acquisti e quasi 180 milioni di aumento dei costi totali senza segnare un passivo di bilancio che anzi rimane in attivo di 115,7 milioni. I tre arrivi più importanti, pagati fra i 40 e i 60 milioni, sono stati Joao Neves, Doué e Pancho

Questo il tabellone completo delle contrattazioni delle big europee (su sfondo bianco le variazioni rispetto alla scorsa settimana): 

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In caso di operazioni concluse dopo la pubblicazione di questo aggiornamento, questo articolo verrà automaticamente aggiornato con le novità e l'impatto di esse sui numeri di bilancio. 

Appuntamento a gennaio per il primo aggiornamento del tabellone del calciomercato invernale di Serie A e Big Europee.