Atalanta, Ederson: "Ruolo? Non mi avete ancora visto al massimo"

Intervista ad Ederson

Infortunio?
«Stavo bene, soprattutto fisicamente: due settimane senza correre, senza pallone, sono stati una botta. Sapevo che sarebbe servito tempo per tornare».

Il tempo di queste due settimane di allenamenti mirati?
«A Roma mi sentivo già bene, ora ancora meglio. Se devi giocare pensi anche alla partita, invece da giorni mi concentro solo sulla mia condizione: ciò che mi serve per il cambio di passo».

Intervista ad Ederson sul ruolo

È arrivato da mezzala, ha fatto quasi tutta l’estate da trequartista: dove si sente meglio?
«Ho sempre fatto il centrocampista, ma non cambia più di tanto: posso cercare di più la porta, ma tanto devo difendere lo stesso... Gasperini mi ha voluto provare lì, gli ho detto che con un po’ di tempo sarei riuscito».

Forse meglio in posizione più centrale?
«Diciamo meglio a destra che a sinistra, soprattutto se devo andare dentro e cercare il tiro».

Ederson sul futuro e la Nazionale

 Seleçao?
«Quando ero in Brasile se ne parlava. Un’Atalanta di nuovo al top, magari in Europa, potrà essere un grande aiuto».

Nel suo passato Cruzeiro e Corinthians: sa chi iniziò la carriera nel Cruzeiro e la finì nel Corinthians, vero?
«Il Fenomeno: grande calciatore e ora grande gestore. Se Ronaldo fosse arrivato prima al Cruzeiro, non avrei dovuto andarmene così presto per i problemi economici del club».

In Brasile lei era “il predestinato”...
«Un po’ mi sento ancora così: non ho avuto un’infanzia facile ma un giorno, avevo 6 anni, passando vicino a un campo da calcio promisi: “Mamma, farò il calciatore”. A 12 anni, dovevo andare a San Paolo, mi disse: “Ci sono i soldi solo per andare, non per tornare”. Non ho più avuto bisogno di tornare indietro».

Futuro?
«Quello che pensavo quando sono arrivato, e penso ancora: essere più protagonista, aiutare di più la squadra. Più difesa, più corsa, più assist, più gol: il vero Ederson non si è ancora visto».