Francesco Calzona, ct della Slovacchia ed allenatore anche del Napoli in questa stagione, ha parlato nel corso di un'intervista concessa al Corriere dello Sport.

 

Calzona su Euro 2024

Euro 2024 con la Slovacchia? «Abbiamo un’anima, questo è ciò che conta». 
 
Una statua in caso di ottavi? «Lascia stare le statue, dobbiamo incornare due avversarie che hanno l’obbligo di vincere per restare in corsa». 
 
Italia?
«Trovo che l’Italia non sia inferiore alla Spagna. Di questa Spagna che non ha il livello di quelle del passato».  
 
Spalletti? 
«Lui non delega mai, tutto avviene sotto il suo controllo. Nulla gli sfugge. Ha una capacità unica di adattarsi a tutti gli ambienti e sa parlare alla squadra. Ma posso chiederti un favore?». 

Calzona sul Napoli

 
Napoli?
«Quando sono arrivato io erano già trascorsi sette mesi e mezzo, con i risultati che sappiamo. Ho detto e ripetuto di aver incontrato difficoltà e problemi che non mi aspettavo di trovare. Sai qual è stata la cosa che ha creato i danni peggiori?» 
 
Quale? 
«L’obbligo di dover inseguire costantemente la vittoria, per via della classifica in gran parte compromessa, ha messo in crisi il gruppo. Ti porto l’esempio dell’1-1 di San Siro con l’Inter. Loro venivano da quindici successi di fila, giocammo una partita molto più che decorosa eppure quel pari fu vissuto dall’ambiente con una delusione sconcertante. Eravamo costretti a vincere e non avevamo una condizione mentale all’altezza del compito. In alcune occasioni abbiamo anche giocato un buon calcio, ma il buon calcio non bastava, servivano i tre punti. Non si dava più valore a nulla. E non è tutto . Il 95% delle cose che venivano scritte o raccontate in tv da giornalisti perbene e ben vestiti...». (Lo interrompo). 
 

 
Futuro Kvara?  
«Avevo pochissimo tempo a disposizione e urgenze di squadra e classifica, non mi sono potuto occupare dei problemi personali di questo o quel giocatore». 


Cosa manca al georgiano?
«Lo state vedendo anche in questi Europei, tanti giocatori di qualità hanno una partecipazione attiva e sistematica alla fase di non possesso. Kvara solo occasionalmente. E poi deve imparare a sparare meglio le sue cartucce nei trenta metri e a risultare più produttivo a centrocampo. Se riuscirà a correggere questi tre punti vincerà il Pallone d’oro, ne sono certo». 
 
 
Quanti dolori le hai procurato in quei tre mesi... 
«Mi domandava spesso perché non vincevamo, la risposta la tenevo per me, non le racconto favole». 
 
Conte è l’uomo giusto? 
«Io sono l’uomo del passato». 
 
Temi anche tu che possa scontrarsi con De Laurentiis? 
«Guarda che con me il presidente ha tenuto un comportamento esemplare. Faceva domande, si informava, mai un’ingerenza però, prima di incontrare la squadra chiedeva il permesso. Subito dopo spiegava di cosa aveva parlato».