Intervistato dai canali ufficiali della Lega Serie A, Yerry Mina ha parlato tra le altre cose del suo allenatore Davide Nicola, ma anche dell'ex tecnico rossoblù Claudio Ranieri. Il colombiano ha espresso profonda gratitudine per l'attuale allenatore della Roma, che l'ha aiutato in un momento non semplice. Di seguito le parole di Mina.
Le parole di Mina
Le parole di Mina: "Devo molto a Claudio Ranieri. È davvero un grande uomo. Mandategli sempre messaggi pieni di gratitudine, perché ha fatto tanto per me. Quando sono arrivato in squadra, ero in un brutto periodo: non stavo giocando, ero fuori forma, e la mia fiducia era a terra. Lui mi ha accolto, mettendomi un braccio intorno alle spalle, e mi ha preso sotto la sua ala protettrice. Non c’è nessuno come lui. Ranieri è un allenatore straordinario e una persona da cui ho imparato moltissimo. Ora con Davide Nicola, il nostro nuovo allenatore, sto imparando cose nuove. Ha un approccio diverso, ma è altrettanto ambizioso, con una mentalità vincente. Questo è ciò che mi piace di lui: indipendentemente dai risultati, lavora sempre sodo e spinge tutti a dare il massimo. Ricordo che, il giorno in cui sono arrivato, mi disse: “Anche se i risultati non arrivano subito, con il duro lavoro cambieremo le cose e i gol arriveranno.” Queste parole mi hanno colpito, e ogni giorno imparo qualcosa di nuovo da lui. Spero di raggiungere traguardi importanti con lui e con questa squadra".
Sui compagni del Cagliari
Sui compagni del Cagliari: "Quando mi sono unito al club, sono rimasto impressionato dai miei compagni di squadra, in particolare da Nicola Viola e Gianluca Lapadula. Avevo già affrontato Lapadula a livello internazionale, ma vederlo lavorare ogni giorno, con il suo atteggiamento positivo e la dedizione, è davvero fonte di ispirazione. È raro trovare persone così: sempre pronte a dare il massimo senza lasciarsi sopraffare dalla rabbia. È un piacere e un orgoglio condividere il campo con loro".
I rigori e Gaetano
I rigori e Gaetano: "C’è stato un episodio particolare che mi ha fatto sorridere. Il mister mi aveva assegnato il compito di tirare un calcio di rigore. Ma prima che potessi andare sul dischetto, Gianluca Gaetano si avvicinò e mi disse: “Lasciamelo tirare, mia figlia sta guardando, anche la mia famiglia è qui.” Gli risposi: “Va bene, ma se sbagli, non succederà più!” Fortunatamente segnò. Quando poi ci fu un secondo rigore, provò di nuovo a chiedermelo, ma gli dissi scherzando: “Aspetta un attimo, ne basta uno!” È stato un momento speciale, pieno di comprensione reciproca. Alla fine, l’importante è stato segnare entrambi i rigori e contribuire al risultato positivo della squadra".