Gian Piero Gasperini, allenatore dell'Atalanta, è intervenuto ai microfoni del Corriere dello Sport analizzando il mercato della Dea e non solo. Ecco le sue dichiarazioni:

Gasperini sul mancato trasferimento al Napoli

"Napoli? Ci ho pensato, sì. Ci sono stati alcuni momenti della stagione in cui ho creduto che fosse arrivata l’ora di lasciare l’Atalanta. Ma volevo lasciarla bene, senza polemiche, senza una delusione. Abbiamo vinto e alla fine hanno prevalso Bergamo, la sua gente e tutto quello che si porta dietro. A Napoli ora c’è Conte, i tifosi non possono provare dispiacere".

Atalanta: le parole di Gasperini

"Non mi muovo anche perché trovo ambienti talmente buoni da scoraggiare la partenza. Che tipo di allenatore sono? Uno che copia. Io osservo, prendo appunti, poi magari non ripeto, ma sono attento a tutto e tutti. Incazzoso? Boh, non sempre. Come ho già chiarito, sono stronzo con gli stronzi e buono con i buoni. Ecco, non sopporto i soprusi, le ingiustizie. Sono poco diplomatico".

Gasperini sull'arrivo di Zaniolo all'Atalanta

"È stato lui a scommettere su di noi. Mi piace come profilo. Un giorno telefona Borriello e mi fa: 'Mister, ho un giocatore che vuole venire da lei, uno forte, una bestia'. E io: 'Marco, chi è?'. 'Zaniolo'. 'Bravo, mi piace'. Ne ho parlato con D'Amico, poi con Percassi, questo ragazzo mi interessa, ed è arrivato".

Gasperini sulle scelte arbitrali

"Mi stanno rovinando il gioco del calcio. Sui contatti e i falli di mano non si capisce più nulla. Troppe interpretazioni dissimili e notevoli diversità tra il campo nazionale e quello internazionale. In Serie A e nelle coppe europee si giocano due differenti sport. Prendi l’Europeo, il Var è intervenuto pochissime volte, mentre da noi arbitra spesso. Le decisioni del Var vanno disciplinate una volta per tutte".