Luciano Spalletti, commissario tecnico della Nazionale italiana, è intervenuto in conferenza stampa direttamente da Iserlohn, in Germania. Il tecnico ha rilasciato alcune dichiarazioni dopo l'eliminazione da Euro 2024.

Italia, Spalletti in conferenza

Di seguito uno stralcio del suo intervento:

"Io sono disponibile a rispondere a tutte le domande. Mi fa piacere ringraziare i tifosi della vicinanza e l’amore. Ringraziare i giocatori per la professionalità e la voglia di fare. Voglio anche ringraziare tutto lo staff della federazioni perché hanno cercato di trovare la soluzione a qualsiasi problema può essere venuto fuori. A me dispiace che a causa del mio risultato non si è vista la loro qualità. Rimangono intrappolati in quella che è l’idea che dipende dal risultato. Sono quello che ha responsabilità più di tutti. Io non faccio il giochino di tornare indietro e pensare: 'sarebbe stato meglio se'. Indietro non ci posso tornare. Cerco di sforzarmi a guardare avanti. Da quello che si è visto è chiaro che ho sbagliato qualcosa. Ho cercato di ringiovanire la squadra e, visto che resto qui, continuerò a farlo.

È chiaro che non abbiamo visto il miglior Spalletti possibile perché sennò sarei qui a fare discorsi diversi. Vedo e leggo che mi è stato attribuito di aver utilizzato troppo i toni e di aver usato miti da seguire. Io ho degli esempi da seguire ed è stata tutta la mia vita".

E ha proseguito: "Dopo la partita di ieri siamo tornati a zero. Nel futuro cercherà di ringiovanire la rosa per ricreare un gruppo. A oggi non mi sono state date le risposte che cercavo e di conseguenza cercherò di ricreare dal basso, più giovani. È chiaro che calciatori del livello di Chiellini e Bonucci sono difficili da trovare. Si è visto però che giocatori come Calafiori possono dare tanto. Non è stata la notte più complicata della mia carriera perché la mia vita è stata tutta complicata. In alcuni casi le vittorie sono anche più difficili da gestire. Ho passato tante notti a pensare al calcio. In queste complicazioni mi sono fatto tanti amici che sono a supporto. La migliore è quella di Matilde che mi dice: 'Ti voglio bene'".

Sul cammino

"All’Europeo noi ci siamo arrivati con una qualificazione meritata ma difficile, perché c’era subito urgenza di risultati. Sapevamo di avere un girone di difficoltà massimali, come avete detto voi. Noi siamo come esperienza fatta e come età media una delle più giovani, la penultima come presenze dei calciatori convocati in questa competizione. Ci si aspettava una reazione diversa. Io dico che fino alla qualificazione c’è stato una reazione nelle partite che è stata differente da quello che abbiamo visto ieri. Io dopo tutti i giorni e tutti gli allenamenti fatti ho parlato la squadra. Il dialogo è fondamentale. Ho parlato sempre come allenatore alla squadra perché l’ho sempre fatto e non ho visto criticità particolari.Gli sono stato troppo addosso nel senso che ho cercato di fare il mio lavoro al 100%. Ho ritenuto giusto non far passare niente. Mi è sembrato tutto abbastanza normale perché sono le stesse cose quando lotti per la retrocessione in C o altro. Qui cambia il volume perché c’è la maglia della Nazionale".

Sulla delusione

"Allora io ho detto in queste conferenze che ero rimasto positivamente sorpreso dalla disponibilità dalla voglia di accelerare quelli che sono i tempi che si hanno a disposizione per allenare la squadra. Sono stato di questa idea fino alla partita di ieri. Per ieri sono deluso perché non ho visto reazione. Anche contro la Spagna, gara in cui meritavamo di perdere con più di un gol di scarto, abbiamo avuto la reazione giusta. Ieri ho visto meno la rabbia di voler andare a prendere il pallone. È chiaro che le analisi le faccio, spero, in maniera corretta andando a vedere ciò che è successo in precedenza. La partita è una realtà diversa da tutto il resto. Abbiamo fatto troppo poco. Se la riposta è questa io sicuramente devo fare qualcosa di diverso".

Sul gruppo

"L’umore che c’era dentro la squadra era perfetto. Se si riferisce ai sorrisi plastificati che si devono fare per non sembrare tristi. Dentro lo spogliatoio conoscevamo benissimo l’importanza dell’Europeo. Stava nascendo un gruppo sano e solido. Quello che è stata la sua impressione non lo so da cosa può venire. Io li ho visti tranquilli dalle cose che dovevamo fare. Le differenze tra allenatore e CT sono oggettive. Io oggi al calciatore dico una cosa per avere una reazione. Il discorso è che da CT non c’è la possibilità di giocare in maniera psicologia con la mente del soggetto. Il vestito me lo sono messo anche oggi e mi sta benissimo perché è un brand bellissimo. Le differenze ci sono e se hanno portato qualche difficoltà devo imparare anche io velocemente".