Un rigore trasformato da Hakan Calhanoglu permette all'Inter di battere l'Arsenal nel match valevole per il quarto turno di Champions League.
Successo importante quello conquistato dai nerazzurri a San Siro in una serata non priva di sofferenze per la truppa di Simone Inzaghi, ora a quota 10 punti nella classifica generale.
Inter-Arsenal, cronaca del primo tempo
L'Inter parte con le marce altissime e va subito vicino al gol: dopo solo due minuti di gioco, Dumfries si fionda su un pallone arrivato dalla sinistra e calcia di potenza colpendo in pieno la traversa. Un minuto dopo è Calhanoglu a provarci da fuori, ma il suo tiro termina di poco a lato. Al 27' il primo squillo dell'Arsenal con Saka che riceve sulla destra e accelera per liberarsi di Bisseck prima di lasciar partire una conclusione facilmente bloccata da Sommer. Un minuto dopo a provarci è Merino, questa volta di testa, su un cross velenoso di Martinelli ma la sfera termina sul fondo.
Prima dell'intervallo, l'episodio che cambia la partita: sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Calhanoglu, la palla sbatte sulla mano di Merino e l'arbitro indica il dischetto. Dagli undici metri va proprio il turco che non sbaglia e porta in vantaggio i nerazzurri.
Inter-Arsenal, cronaca del secondo tempo
La ripresa si apre con un cambio offensivo da parte di Arteta che inserisce Gabriel Jesus al posto di Merino e dopo appena un minuto l'Arsenal arriva in area con Martinelli che calcia da posizione defilata prendendo l'esterno della rete. Ancora pericolo per l'Inter al 59', con un tiro-cross di Havertz che Sommer deve smanacciare in calcio d'angolo.
L'Inter si riaffaccia in attacco al 72', quando Barella alza un pallone interessante per Dumfries che da posizione defilata tenta la soluzione di potenza, senza però trovare la porta. Tre minuti dopo risponde l'Arsenal, ancora con Havertz, che calcia dal cuore dell'area di rigore trovando però la deviazione di Bisseck. L'ultima occasione degli ospiti è affidata a Nwaneri che a tempo quasi scaduto arriva a calciare dal limite col mancino, spedendo però la sfera oltre la traversa.