Dopo l'eliminazione dalla Champions League e con altre tre partite da giocare in campionato, in casa Milan è tempo di bilanci in vista della prossima stagione. In particolar modo, c'è da analizzare i problemi di una rosa poco profonda che ha impedito a Pioli di mantenere i livelli di rendimento dello scorso anno. E se in estate il club rossonero attuerà una rivoluzione in attacco, è chiaro che il reparto avanzato è quello che necessitava (e necessita) di più rinforzi.
Milan, il rimpianto Dybala
In estate i rossoneri hanno puntato su De Ketelaere e Origi. Subito dopo la sconfitta nell'Euroderby, il direttore tecnico Paolo Maldini ha rivendicato alcune scelte di mercato, spiegando: "Sarebbe stato molto più semplice e meno oneroso andare su un giocatore come Dybala. Ma sarebbe stato un acquisto giusto per il nostro progetto? Sarebbe stato condiviso dalla proprietà? No… Bisogna rischiare con i giovani".
Un discorso che può reggere con De Ketelaere, ma la situazione è diversa quando si pensa all'ingaggio di Origi. L'argentino, 29 anni compiuti lo scorso novembre, dopo l'addio alla Juventus è stato ingaggiato a parametro zero dalla Roma firmando un contratto da 4,5 milioni a stagione più bonus. Origi, due anni in meno, ne guadagna 4 netti, ma il suo impatto in rossonero è stato a dir poco deludente.