Roma-Napoli nelle stagioni gloriose dei partenopei ha quasi sempre avuto un significato emblematico. La scorsa stagione non lo negò. Il capolavoro di Osimhen all’Olimpico tuonò sul campionato un’avvisaglia che si rivelò presto definitiva. Come quell’1-0 che molti anni prima aveva fatto capire che per la prima volta il Napoli avrebbe vinto lo scudetto.
L’anno solare del trionfo tanto atteso non è ancora finito e l’amarcord si è subito impadronito di un sentimento che ha messo da parte una gioia attesa così a lungo. Ci ha pensato meno di un semestre ad appannare la caratura di una squadra che aveva incantato in lungo e in largo. E adesso Roma-Napoli è la partita speranza per l’ultimo posto utile alla qualificazione in Champions. Il Napoli è sesto e la Roma è ottava. Posizioni che all’inizio della stagione non erano di certe nelle aspettative di due club con altre pretese, specie dopo gli ultimi anni.
I fasti dei Roma-Napoli degli anni ottanta non si sono più ripetuti, con entrambe le squadre in lotta per la vittoria finale. Una contemporaneità d’intenti che è stata sostituita da possibilità sporadiche e temporanee, che hanno sistematicamente lasciato il posto ad altri vincitori, per una sfida che un tempo era del sole e adesso è per ambire al trionfo e non per centralo direttamente.
Mazzarri e Mourinho sanno che è vietato sbagliare, che un passo falso significherebbe farsi staccare da troppe squadre e di scendere ancora più in giù in uno scoramento psicologico e di classifica. Troppo per entrambe, ma costrette a fare i conti con i fantasmi di una crisi che sarebbe difficile da recuperare. Una vittoria, invece, potrebbe avere valore di rilancio per la zona della graduatoria che conta.
Il 3-5-2 della Roma dovrebbe affidarsi a Kristensen e Zalewski esterni e Paredes in mediana con Bove e Cristante a supporto, col dubbio Pellegrini da risolvere. Lukaku e Belotti in attacco. Il Napoli dovrebbe poter schierare Mario Rui dall’inizio, recuperando il terzino sinistro anche in campionato, Rrahmani e Juan Jesus centrali, col resto della formazione classica.
Lo 0-4 col Frosinone in Coppa Italia è una ferita ancora aperta e il Napoli trova un avversario tatticamente complicato. La Roma tende a giocare addosso agli avversari con un pressing e una fase difensiva molto serrata che l’attuale condizione tattica del Napoli potrebbe soffrire. La mediana folta dei giallorossi sarà un banco di prova difficile per un centrocampo come quello del Napoli, così come i tre marcatori centrali costituiscono un problema per un attacco poco ispirato. Col Cagliari è stata necessaria una prodezza individuale proprio di Osimhen per risolvere una gara destinata al pareggio.
Roma e Napoli si giocano una gara che, soprattutto con un risultato negativo, potrebbe pesare davvero moltissimo. Un bivio a ridosso di un Natale che rischierebbe di diventare non molto sereno.