Storicamente è la Milano proibita. Nemmeno negli anni di Maradona il Napoli è riuscito a conquistarla. Ci è riuscito raramente. Molto raramente. L’ultima vittoria significativa al Meazza nerazzurro risale allo 0-1 della semifinale di Coppa Italia nel 2020. In campionato i successi in casa dell’Inter sono una rarità. E invece non mancano i passi falsi, tanti, pesanti anche quando il Napoli ha vinto i suoi campionati. Nei tre tornei tricolori i partenopei sono sempre usciti sconfitti dalla trasferta con l’Inter.

Inter-Napoli riassapora il fascino dello scontro diretto al vertice. Per i nerazzurri cade con ottimismo, dopo il riavvicinamento in classifica e il successo ai danni dell’Arsenal in Champions League. Per il Napoli questa sfida giunge col morale inverso, dopo il capitombolo casalingo rimediato con l’Atalanta. Uno 0-3 che ha sentenziato non soltanto una battuta d’arresto, ma ha rimesso in discussione quelle che ormai sembravano certezze acquisite da un impianto che stava facendo della solidità difensiva la sua arma migliore.

Il Napoli ha l’obbligo di ricominciare da Milano, laddove due turni fa aveva annunciato con autorevolezza la sua candidatura alla leadership del campionato. Il 2-0 firmato Lukaku Kvara aveva lanciato un messaggio chiaro alla Serie A, ma l’Atalanta ne ha nuovamente criptato parole e significati. Adesso c’è da capire se il Napoli riuscirà a riportarlo in chiaro o lo farà restare tra intenzioni non ancora sufficientemente supportate da una forza che sappia di rendimento costante.

Per la terza tappa del ciclo terribile che ha atteso gli azzurri nelle ultime settimane, Antonio Conte si è chiaramente espresso circa la possibilità di poter nuovamente tornare a utilizzare della presenza di Lobotka. Ballottaggio aperto con Gilmour, che pure ha saputo rispondere con efficacia alla necessità di sostituire il mediano slovacco. Per il resto gli altri dieci posti da titolare dovrebbero essere scontati, con Olivera favorito per la fascia sinistra e Politano dal primo minuto con la possibilità di vedere Neres a gara in corso. 

Inzaghi dovrebbe restituirsi la sua formazione tipo, con Acerbi favorito su De Vrij e Dumfries più probabile rispetto a Darmian. In mediana Zielinski, ex di lusso, sarà la carta in corso per dare fiato alla coppia Calhanoglu Mkhitaryan. 

Il 3-5-2 dell’Inter e il 4-3-3 del Napoli si affronteranno in una duttilità tattica che potrebbe suggerire tanto alcuni duelli individuali quanto raffronti di reparto in cui i padroni di casa sembrano favoriti nella manovra offensiva, mentre in quella difensiva gli uomini di Conte si presentano con numeri più incoraggianti.

La gara del Meazza costituisce un frangente di grande sollecitazione psicofisica. La condizione mentale sarà uno tra gli aspetti determinanti ai fini dell’esito di una partita che ha in sé le ragioni della prudenza per far sì che poco cambi in classifica e quelle della spregiudicatezza per dare alla graduatoria uno scossone che con una vittoria di una delle due contendenti cambierebbe gli equilibri in diversi punti. Anche per le dirette inseguitrici. Questa Inter-Napoli si carica di effetti come poche volte è accaduto negli ultimi decenni.