Da quasi quarant’anni la trasferta di Empoli è tra i tabù peggiori del Napoli. Appena due vittorie. Un totale che nemmeno negli anni di Maradona riesce a trovare numeri incoraggianti. Addirittura nelle due gare in Toscana di quegli anni il Napoli non riuscì nemmeno a segnare. 

Un’altra prova di forza per i partenopei targati Antonio Conte. Stavolta anche contro una cabala avversa e ostica come poche. Senza contare che l’Empoli di D’Aversa è al momento la seconda difesa della serie A. E il decimo posto in classifica certifica un passo che gode di buone prospettive e che vede una squadra che si è dimostrata in grado di mettere in difficoltà avversari più quotati. Chiedere a Roma e Juventus.

Goglichidze, Ismajili e Viti formano la base di riferimento per quel reparto arretrato che rappresenta il punto di forza della squadra toscana. Grassi ed Henderson sono i favoriti per occupare le posizioni della mediana davanti alla quale Fazzini, probabilmente affiancato da Esposito, dovrebbe agire a supporto di Colombo

Il Napoli si presenta alla ripresa del campionato col primato e qualche acciacco da dover affrontare. L’assenza di Lobotka, che ha rimediato un problema muscolare durante gli impegni con la nazionale slovacca, sarà risolta dal debutto in campionato dal primo minuto di Gilmour, anch’egli reduce dalle fatiche con la maglia della Scozia. Quasi certamente anche Meret, sulla via del recupero definitivo, dovrebbe lasciare spazio ancora a Caprile, mentre pure Olivera non è apparso al meglio dopo il ritorno dalle nazionali.

Davanti alla rielaborazione obbligata del reparto difensivo e del vertice basso, in mediana dovrebbero essere confermati i soliti uomini a sostegno di una linea di trequartisti ancora da definire e di Lukaku punta centrale. Considerando il coefficiente difensivo degli avversari, sarà soprattutto la trequarti ad avere il compito di riuscire a scardinare il reparto arretrato di D’Aversa.

La doppia motivazione per Antonio Conte davanti a una trasferta storicamente ostica e a una prova di forza per la manovra offensiva potrebbe aprire le porte anche alla possibilità di consolidare un primato che non sia tale soltanto in classifica, ma pure nella testa di un gruppo in cui sembra che le cose funzionino a dovere prima del previsto. Castellani e tabù permettendo.