Fotballklubben Bodø Glimt e la Lazio sa che i favori del pronostico le danno molte ragioni per sperare. I norvegesi militano nella Eliteserien, la massima serie, ovviamente. Di certo non abbastanza per mettere paura ai biancocelesti. Prima volta tra queste due squadre. Che, col dovuto rispetto, si distinguono non poco per entità storica.
La portata del Glimt è di certo di gran lunga inferiore al resto del tabellone di una Europa League in cui le altre sei avrebbero sicuramente messo più agitazione a Baroni. Manchester United, Tottenham, Lione et cetera sanno cos’è il blasone. I norvegesi, sia pur abituati a comparire spesso nelle competizioni europee, non possono vantare un palmares di portata internazionale.
L’ultimo precedente con un’italiana risale alla stagione 2021\2022, quando la Roma eliminò il Glimt proprio in Europa League, ai quarti di finale. Un altro precedente significativo è quello del 1976, quando i norvegesi furono eliminati dal Napoli nel primo turno di Coppa delle Coppe. Un anno prima il Glimt aveva fatto registrare il suo record di spettatori nel suo stadio. Poco più di 12mila, nel suo Aspmyra Stadion, dove la capienza non arriva a 9mila. Curiosità, il manto erboso in materiale sintetico è stato fornito da un’azienda italiana.
La storia del Bodø, iniziata un po’ più tardi rispetto ai principali club norvegesi, è cresciuta al freddo del gelo di una terra in cui nel corso del tempo i calciatori sono stati costretti a riparare in allenamenti indoor per sfuggire ai periodi più rigidi. E non è un caso che la gara di andata in Norvegia sia addirittura a rischio di nevicata. L’ultima volta in cui la Lazio ha affrontato una squadra della Norvegia è stato nella stagione 2015\2016, battendo il Rosenborg, sempre in Europa League, sia nella gara in trasferta che all’Olimpico.
Per la sfida di andata Baroni dovrebbe affidarsi a Guendouzi e Vecino in mediana, con Isaksen, Pedro, e Zaccagni dietro Dia. Knutsen, probabilmente orientato a un coraggioso 4-3-3, ha nel tridente Sorli, Hogh e Blomberg le sue risorse per offendere la difesa biancoceleste.
L’undici tutto norvegese sa di essere la sorpresa di questi quarti di finali. Per il Glimt una seconda volta nella sua storia. Nella prima fu proprio una romana a interrompere il sogno di andare oltre. Adesso gli uomini di Knusten torneranno a Roma per vedersela con la sponda biancoceleste.