Un grande intervento su Raspadori al 25', quando la partita era ancora in bilico. Si guadagna la pagnotta con una bella uscita bassa sul pallone di Gaetano all'80' e con un paio di prese alte in cui dimostra coraggio.
- Sanabria 43’
- Vlasic 53’
- Buongiorno 66’
Il Napoli prova spesso a sfondare sul suo lato, ma non vi riesce quasi mai; bravo a mantenere la posizione e a far valere la sua esperienza, quando il punteggio glielo permette si spinge anche in avanti sull'amata fascia sinistra.
Il Napoli prova spesso a sfondare sul suo lato, ma non vi riesce quasi mai; bravo a mantenere la posizione e a far valere la sua esperienza, quando il punteggio glielo permette si spinge anche in avanti sull'amata fascia sinistra.
Una sicurezza al centro della difesa, ma non solo: Juric lo usa come arma tattica, lo manda avanti a scombinare i piani e a far saltare le marcature del Napoli. Nella ripresa arriva il gol, meritato, a coronamento di un'ottima prestazione.
Una sicurezza al centro della difesa, ma non solo: Juric lo usa come arma tattica, lo manda avanti a scombinare i piani e a far saltare le marcature del Napoli. Nella ripresa arriva il gol, meritato, a coronamento di un'ottima prestazione.
Mette la museruola a Kvaratskhelia e non è poco. Sempre concentrato, non perde un duello con il georgiano ed è bravo anche nei recuperi in velocità.
È in forma e si vede: attento in difesa, riesce a saltare l'uomo con continuità quando spinge sulla sinistra. Subisce il fallo da espulsione di Mazzocchi e batte un corner preciso, che pesca Buongiorno in area per il 3-0.
Un treno sulla fascia destra, spesso i compagni sbagliano la misura del passaggio perché si fidano fin troppo delle sue doti da velocista. Un grande assist al 20' per Vlasic, che non lo sfrutta, una chiusura decisiva a inizio ripresa su cross di Mazzocchi e tante iniziative interessanti.
Rileva Djidji, nello spezzone in cui è in campo non commette errori e contribuisce a mantenere inviolata la porta granata. Bene anche nella fase di palleggio.
Tante azioni interessanti del Torino passano dai suoi piedi, è l'uomo che scombina i piani del Napoli con il suo dinamismo e con la capacità di trovare l'uomo libero con i tempi giusti. Batte la punizione da cui nasce l'1-0, non si risparmia nella fase difensiva e nella ripresa serve Sanabria un assist d'oro, ma l'attaccante colpisce il palo.
Lotta in mezzo al campo ed esce spesso e volentieri vincitore dai duelli contro un Napoli sotto ritmo e sotto tono. Quantità e qualità al servizio della squadra: Juric si gode il suo giovane gioiello.
Fa capire fin dai primi minuti di essere dentro il match con la testa giusta. La difesa del Napoli non ha soluzioni contro i suoi movimenti: ha una grande occasione al 20', non sfruttata a dovere, mentre è chirurgico con il tiro che vale il 2-0. Un maestro nel gioco senza palla, fa ammattire i partenopei in un pomeriggio che ricorderà.
Fa capire fin dai primi minuti di essere dentro il match con la testa giusta. La difesa del Napoli non ha soluzioni contro i suoi movimenti: ha una grande occasione al 20', non sfruttata a dovere, mentre è chirurgico con il tiro che vale il 2-0. Un maestro nel gioco senza palla, fa ammattire i partenopei in un pomeriggio che ricorderà.
Sblocca la partita con un gol da rapace dell'area di rigore, spuntando sul pallone vagante e andando a insaccare con precisione alle spalle di Gollini. Colpisce anche un palo al 64': due occasioni, un gol e mezzo.
Non segna, ma entra nelle azioni del primo e del secondo gol ed è una minaccia costante per la difesa del Napoli. Juan Jesus e Rrahmani non riescono a spostarlo, al 64' è sfortunato sul rimpallo, ma Gollini fa un miracolo. Una prestazione alla quale manca solo la ciliegina sulla torta.
Entra al posto di Zapata nel finale, non si risparmia nel tentativo di far salire la squadra e tenere il Napoli lontano dall'area di rigore granata. Qualche buon guizzo e tanto lavoro sporco nei minuti in cui rimane in campo.
Il Torino mette in campo un'energia e un ritmo che non lasciano scampo al Napoli. Oggi funziona tutto, dalla fase difensiva alla precisione sotto porta; e quando i giocatori pensano che ormai sia fatta, ci pensa il tecnico a caricarli ulteriormente dalla panchina.
Può poco sul gol di Sanabria, ma è goffo sul tiro a incrociare di Vlasic. Anche su Buongiorno forse poteva fare di più. Pomeriggio non semplice, si salva su Zapata dopo aver ringraziato il palo sulla conclusione di Sanabria.
Una buona chiusura al 35' è l'unica nota positiva di una partita decisamente deludente. L'esterno portoghese spinge pochissimo sulla sinistra e difende maluccio su Bellanova; esce nella ripresa, quando ormai la partita è scappata dalle mani dei partenopei.
Uno dei maggiori responsabili della sconfitta odierna. Contro Zapata non prende mai il pallone, le sue letture sono quelle di un esordiente, non di un giocatore esperto; colpevole su tutti i gol del Torino.
Nel primo tempo è tra i pochi a salvarsi, anche perché sulla destra per lo meno prova a rendersi pericoloso: suo l'assist per Raspadori al 25', che non sfrutta. Nella ripresa è coinvolto nel crollo della squadra, spesso saltato dai granata, che vanno a una velocità superiore.
Nel primo tempo è tra i pochi a salvarsi, anche perché sulla destra per lo meno prova a rendersi pericoloso: suo l'assist per Raspadori al 25', che non sfrutta. Nella ripresa è coinvolto nel crollo della squadra, spesso saltato dai granata, che vanno a una velocità superiore.
La difesa del Napoli concede tante, troppe palle-gol ai padroni di casa. Sempre in ritardo, mal posizionato, non è reattivo sui gol di Sanabria e Vlasic. Forma con Juan Jesus una coppia da film horror.
La difesa del Napoli concede tante, troppe palle-gol ai padroni di casa. Sempre in ritardo, mal posizionato, non è reattivo sui gol di Sanabria e Vlasic. Forma con Juan Jesus una coppia da film horror.
Rovina il suo esordio con la maglia del Napoli con un intervento scriteriato su Lazaro. Entra in scivolata con il piede all'altezza della coscia, quasi sull'inguine dell'avversario: il rosso è inevitabile e macchia irrimediabilmente la prima gara con la sua nuova squadra.
Rovina il suo esordio con la maglia del Napoli con un intervento scriteriato su Lazaro. Entra in scivolata con il piede all'altezza della coscia, quasi sull'inguine dell'avversario: il rosso è inevitabile e macchia irrimediabilmente la prima gara con la sua nuova squadra.
Non trova mai la giocata e sembra un corpo estraneo alla squadra. In una delle rare occasioni in cui si libera, cade goffamente in area dopo aver perso il passo, vanificando una buona chance. Mazzarri lo leva dopo l'intervallo.
Dà l'impressione di fare sempre la scelta sbagliata quando ha il pallone tra i piedi: quando bisognerebbe passare la palla, la tiene, quando dovrebbe accelerare, rallenta. Oggi è poco ispirato, non sfonda praticamente mai e in fase difensiva soffre terribilmente.
Dà l'impressione di fare sempre la scelta sbagliata quando ha il pallone tra i piedi: quando bisognerebbe passare la palla, la tiene, quando dovrebbe accelerare, rallenta. Oggi è poco ispirato, non sfonda praticamente mai e in fase difensiva soffre terribilmente.
Dà l'impressione di fare sempre la scelta sbagliata quando ha il pallone tra i piedi: quando bisognerebbe passare la palla, la tiene, quando dovrebbe accelerare, rallenta. Oggi è poco ispirato, non sfonda praticamente mai e in fase difensiva soffre terribilmente.
Vlasic lo fa ammattire. Il centrocampista infallibile della scorsa stagione è un lontano ricordo, i suoi avversari corrono il triplo e oggi non ha armi per opporsi. Si salva al 34' con un grande intervento in extremis su Sanabria, ma è l'unica nota positiva di una partita da dimenticare alla svelta.
Entra al posto di Cajuste, prova a mettere in area qualche pallone interessante, ma anche lui non riesce a reggere il ritmo dei padroni di casa. La situazione era già compromessa, ma fa troppo poco per meritare una sufficienza.
Entra al posto di Politano e non combina nulla di buono. Il suo acquisto è emblematico: utilizzato con il contagocce, quando è chiamato in causa raramente dà il suo apporto.
Entra al posto di Politano e non combina nulla di buono. Il suo acquisto è emblematico: utilizzato con il contagocce, quando è chiamato in causa raramente dà il suo apporto.
Non fa molto meglio di Mario Rui, rispetto al quale è però più intraprendente. La partita non è quella giusta per dimostrare il suo valore, è spesso inconcludente e impreciso.
Un paio di buone progressioni non bastano a compensare una prestazione difensiva di bassissimo livello. I centrocampisti del Torino vanno a tutt'altro ritmo, lo svedese non riesce a entrare mai in partita e finisce per essere demolito dalle percussioni avversarie.
Entra al posto di Raspadori, prova con generosità a rendersi pericoloso, ma tutto quello che riesce a fare è sparare in curva un pallone invitante all'80'. Per il resto combina pochissimo.
Ha la palla giusta al 25', quando si libera bene in area su suggerimento di Di Lorenzo, ma uno con le sue qualità dovrebbe fare meglio da quella posizione. Ci riprova al 27', ma non trova lo specchio; rimangono le uniche due giocate degne di nota in una partita in cui sbaglia praticamente tutto.
Non è chiaramente il georgiano originale quello visto in campo contro il Torino. L'involuzione tecnica in così breve tempo sarebbe incomprensibile: come potrebbe sbagliare passaggi di due metri o non tirare mai in porta nell'arco di oltre 90 minuti? Invece è proprio lui e gran parte dei problemi del Napoli ricadono sulle spalle di un attaccante ormai irriconoscibile.
Guida il Napoli dalla tribuna, lasciando al fido Frustalupi il posto a bordo campo. Il risultato? Un disastro. La sua gestione è schizofrenica, il ritorno alla difesa a 3 prematuro, le soluzioni a gara in corso prevedibili; e la sua squadra gioca a un ritmo basso come poche volte si è visto.