Quello che può parare lo para, eccome se lo para. Su Barella e su Acerbi è bravissimo, sulle uscite pure. Unica imperfezione, il modo lento con cui si rialza in occasione del gol di Arnautovic.
- Arnautovic 42’
- Dragusin 52’
Contro un Carlos Augusto non positivo, potrebbe anche osare di più ma preferisce rimanere ligio agli ordini del suo mister.
Ci mette esperienza e calma per gestire le situazioni più ingarbugliate, non commette errori ed è sempre in buona posizione.
Ci mette esperienza e calma per gestire le situazioni più ingarbugliate, non commette errori ed è sempre in buona posizione.
La foga non gli manca, la corsa neppure, la presenza in attacco neanche. Non ha grande precisione nei cross e questo finisce per sporcare la sua partita.
L'unica volta che gli attaccanti dell'Inter hanno la meglio su di lui è perché si pianta e non scatta per seguire Arnautovic sullo 0-1. Per il resto è insuperabile e in più aggiunge il gol del pareggio.
Entra in campo con una grinta e una determinazione paurosi, che lo portano anche a strafare in alcuni momenti ma per lo più gli permettono di essere efficace anche da terzino.
Entra in campo con una grinta e una determinazione paurosi, che lo portano anche a strafare in alcuni momenti ma per lo più gli permettono di essere efficace anche da terzino.
Gioca con attenzione e pulizia, facendosi anche vedere in zona d'attacco con discreta regolarità. Esce all'intervallo.
Gioca con attenzione e pulizia, facendosi anche vedere in zona d'attacco con discreta regolarità. Esce all'intervallo.
Non spreca un pallone, guida bene il pressing, gioca semplice. Insomma una garanzia di lucidità pur senza picchi di qualità.
Prova a stare sempre nel vivo del gioco ma fatica ad imporsi e a giocare qualche pallone di qualità. Sottotono rispetto ai compagni di reparto.
Prova a stare sempre nel vivo del gioco ma fatica ad imporsi e a giocare qualche pallone di qualità. Sottotono rispetto ai compagni di reparto.
Gli viene chiesto un lavoro di copertura più che di costruzione, lui stringe i denti e si sacrifica rinunciando a farsi vedere negli ultimi 20-25 metri.
Gli viene chiesto un lavoro di copertura più che di costruzione, lui stringe i denti e si sacrifica rinunciando a farsi vedere negli ultimi 20-25 metri.
Rientra in campo dopo l'assenza con il Sassuolo, tiene la posizione senza strafare portando a casa la pagnotta.
Corre tanto, quasi mai a vuoto, ma paga lo sforzo le volte in cui va al tiro. Però in fase di non possesso il suo dinamismo è molto utile.
Parte in sordina con qualche appoggio sbagliato, poi con il passare dei minuti cresce: assist per Dragusin, accelerate delle sue, qualità delle giocate.
Una zanzara fastidiosa per Acerbi e per tutta la difesa nerazzurra, sempre in movimento e sempre vivo. Pecca tuttavia di precisione sotto porta.
Pochi palloni toccati, un solo duello vinto, insomma non lascia tracce di sé.
Con le grandi la sua squadra gioca sempre con coraggio e sana incoscienza: anche oggi non pensa solo a difendersi e quando può punge.
L'errore sul colpo di testa di Dragusin non è da lui ed è grave, visto quanto pesa sul risultato. Anche su un paio di situazioni non appare in grande spolvero.
Ekuban lo mette alla prova e non sempre riesce a cavarsela con sicurezza. Non è peraltro esente da colpe sul gol di Dragusin. Cresce nella ripresa.
Anche nei momenti in cui dietro si balla di più, lui garantisce solidità e affidabilità. Allo stesso tempo non disdegna sortite offensive.
Anche nei momenti in cui dietro si balla di più, lui garantisce solidità e affidabilità. Allo stesso tempo non disdegna sortite offensive.
Anche nei momenti in cui dietro si balla di più, lui garantisce solidità e affidabilità. Allo stesso tempo non disdegna sortite offensive.
Solita partita di affidamento e di servizio per la squadra, senza brillare ma anche senza commettere errori.
Una sgambata dopo quasi un mese di assenza, un paio di accelerazioni ma nel complesso poche occasioni per mettersi in mostra.
Tra cross sbagliati, passaggi agli avversari, inserimenti fuori tempo e Dragusin che lo sovrasta in occasione dell'1-1, per l'ex Monza è davvero una giornataccia.
Meno esuberante rispetto alla gara con il Lecce, si disimpegna comunque con equilibrio ed efficacia.
Meno esuberante rispetto alla gara con il Lecce, si disimpegna comunque con equilibrio ed efficacia.
Elettrico in più di un'occasione, sia nel bene - come in occasione dello 0-1 che nasce da un suo tiro - che nel male, come quando protesta troppo con Doveri.
Per quanto volenteroso la sua regia è disordinata, poco incisiva, lontana dalla brillantezza a cui ci ha abituato. Anche al tiro da lontano non ne azzecca mezza.
Per quanto volenteroso la sua regia è disordinata, poco incisiva, lontana dalla brillantezza a cui ci ha abituato. Anche al tiro da lontano non ne azzecca mezza.
Ha una discreta chance all'inizio ma la spreca malamente. Da lì di fatto non si riprende, correndo a vuoto e rischiando più volte l'ammonizione che alla fine prende.
In campo per dare un po' di freschezza alla manovra, finisce per essere più utile in fase di non possesso.
Il suo ingresso in campo passa quasi inosservato. La difesa del Genoa lo respinge ogni volta.
Segna il suo primo gol stagionale con prontezza di riflessi sulla respinta di Martinez. In generale si muove molto, offrendo linee di passaggi pulite e creando i presupposti per un altro paio di gol.
Segna il suo primo gol stagionale con prontezza di riflessi sulla respinta di Martinez. In generale si muove molto, offrendo linee di passaggi pulite e creando i presupposti per un altro paio di gol.
Un colpo di tacco e un tiro ribattuto dalla difesa il suo score offensivo di serata. Si muove tanto ma a conti fatti non riesce ad incidere.
Un colpo di tacco e un tiro ribattuto dalla difesa il suo score offensivo di serata. Si muove tanto ma a conti fatti non riesce ad incidere.
La sua Inter stavolta è meno brillante di altre volte, sbatte contro il muro genoano e rischia in contropiede. Lui però resta lucido nella gestione della partita e alla fine il punto non è da disprezzare del tutto.
La sua Inter stavolta è meno brillante di altre volte, sbatte contro il muro genoano e rischia in contropiede. Lui però resta lucido nella gestione della partita e alla fine il punto non è da disprezzare del tutto.