Non perfetto sulla respinta in occasione del vantaggio atalantino, regala ai tifosi più "anziani" un bel tributo al Massimo Taibi di Manchester: Fabbri lo salva dalla figuraccia che avrebbe fatto il giro del globo, poi Ili?i? lo supera senza particolari colpe.
Oltre la sufficienza fino al "liscio" sul cross che Spinazzola serve a Ili?i? nella ripresa: peccato, s'era visto un Bonnie più calmo e ordinato, più cosciente e meno "sborone". Ritrova pure smalto al lancio, ma il destino, col Milan, è crudele...
Sulla punizione di Gómez, quella che porta al gol di Cristante, Ignazio guarda continuamente Gattuso e il Papu come fosse Sheva sul dischetto a Manchester nel 2003: preoccupazioni fondate, visto il numero di "disertori" in barriera. Qualche iniziativa offensiva in tandem con Borini nel primo tempo, poi sempre in affanno su Gómez fino al ruzzolone che apre la strada a Spinazzola per il raddoppio.
Il Milan si ritrova spesso a impostare passando per l'ex Villarreal, che a piedi non sta messo bene come pareva nelle amichevoli estive. Sempre frettoloso, si fa brucare il cuoio capelluto da Caldara nell'azione del vantaggio ospite: non si riprenderà più.
A un certo punto Hateboer lo punta in velocità e sembra di vedere il ragazzo della juniores nazionale sfidare il padre di famiglia al calcetto infrasettimanale. Fuori condizioni fisica, perde quasi tutti i duelli e rinuncia a rincorrere gli avversari quando fanno 2-0 in contropiede.
"Lui almeno ci prova" da leggere insieme alla pagella del buon mestierante Borini. Jack segna il gol del provvisorio uno a zero giustamente annullato dal VAR per mani di Cutrone. Crea anche un buon numero di occasioni fino al momento dell'Ili?i?-gol che spezza ogni eventuale entusiasmo. Esce per Çalhano?lu, ma non era certamente fra i peggiori.
Ecco il ritorno del Montolivo più riconoscibile agli occhi del feroce tifoso del Diavolo: conclude verso Berisha col destro rasoiato (l'albanese si rifugia in corner) nel primo tempo, ma fino al fischio finale si macchia di una serie infinita di errori con passaggi nel vuoto. Lottare? Manco per sogno.
Cos'avrà pensato il buon Franck, fresco di approdo in un club storico, nel vedersi sfrecciare ai fianchi Freuler, De Roon e Cristante, che insieme non coprono il suo stipendio? Tenta a tutti i costi di pungere Berisha cercando conclusioni affrettate, le volte sbilenche. Irriconoscibile, pure i muscoli sembrano flosci.
Cos'avrà pensato il buon Franck, fresco di approdo in un club storico, nel vedersi sfrecciare ai fianchi Freuler, De Roon e Cristante, che insieme non coprono il suo stipendio? Tenta a tutti i costi di pungere Berisha cercando conclusioni affrettate, le volte sbilenche. Irriconoscibile, pure i muscoli sembrano flosci.
Forse la Serie A non è la sua dimensione: non che sia Çalhano?lu il problema di questo Milan, ma in quindici minuti (più recupero) in campo non si vede mai, non partecipa a nessuna azione offensiva e riesce a sbagliare più della metà dei passaggi tentati. È inverno pure in Turchia...
Se il Milan è malato gravemente allora il croato è il placebo che lo condannerà alla morte. Ancora una volta preferito a tutti gli altri attaccanti in rosa, costringe i tifosi a rivalutare Ricardo Oliveira. L'impegno non si discute, ma senza i gol non si vincerà mai: riesce a calciare, nell'ordine, su Hateboer, su Cutrone, fuori. Esce per André Silva a risultato ormai acquisito.
Parte a razzo, lui che ha voglia di gol e di vincere nel sangue, lui che sarebbe una potenziale via di mezzo fra i due compagni di reparto: Kalini? e Borini. Quando ha l'occasione giusta sul destro, però, calcia debolmente fra le braccia di Berisha invece di servire i compagni meglio piazzati sul secondo palo. Nota (negativa) a margine: è l'autore del fallo da cui nasce la punizione del gol atalantino, quando viene pure ammonito da Fabbri.
Parte a razzo, lui che ha voglia di gol e di vincere nel sangue, lui che sarebbe una potenziale via di mezzo fra i due compagni di reparto: Kalini? e Borini. Quando ha l'occasione giusta sul destro, però, calcia debolmente fra le braccia di Berisha invece di servire i compagni meglio piazzati sul secondo palo. Nota (negativa) a margine: è l'autore del fallo da cui nasce la punizione del gol atalantino, quando viene pure ammonito da Fabbri.
Si ritorna al momento in cui Borini risulta il migliore in campo: parte ala, finisce ala, centrocampista e terzino riuscendo ad avvicinarsi al gol con due belle conclusioni da fuori. Riesce nell'impresa di guadagnare la sufficienza.
Si ritorna al momento in cui Borini risulta il migliore in campo: parte ala, finisce ala, centrocampista e terzino riuscendo ad avvicinarsi al gol con due belle conclusioni da fuori. Riesce nell'impresa di guadagnare la sufficienza.
Il primo cambio (minuto settantasei) arriva troppo tardi. Inutile il ritiro punitivo, come Montella decide di insistere su Kalini? terminale offensivo, ma senza Suso il Milan è poco pericoloso e deve sempre sperare nella tenuta difensiva. Se latita pure quella bisognerà cominciare a pensare ad arrivare velocemente a quota 40...
Si scorda del pallone, ma rimedia da campione sulla sforbiciata di Bonaventura nel primo tempo. Parata "silente", ma ugualmente importante. Un po' impreciso coi piedi, nel secondo tempo il Milan non lo impegna quasi mai.
Quintali d'esperienza per un giocatore in grado di ricoprire bene tutti i ruoli sulla linea difensiva. Un po' centrale, un po' terzino in fase di possesso, guida alla grande alla difesa: recordman di passaggi (82), sfoggia una invidiabile forma fisica.
Quintali d'esperienza per un giocatore in grado di ricoprire bene tutti i ruoli sulla linea difensiva. Un po' centrale, un po' terzino in fase di possesso, guida alla grande alla difesa: recordman di passaggi (82), sfoggia una invidiabile forma fisica.
Grosso e cattivo, eppure coi piedi educati il vice-capitano giustifica la carta d'identità verdeoro. Se imposta difficilmente sbaglia, se anticipa non lascia scampo.
Preciso su Kalini? - a parte in un'occasione quando si fa scappare il croato - e determinante ai fini del risultato: con la sua capocciata "impegna" Donnarumma prima della zampata di Cristante. Pronto per una big, sogna in provincia.
Nasce esterno di centrocampo, ma su Kalini? si erge a ultimo baluardo respingendo in tackle il tiro a botta sicura dell'ex viola. A causa dei piedi non proprio educati deve correre per tre: ha la faccia da bravo ragazzo che diventa supereroe. Dubbi? Chiedete a RodrÃguez.
Nasce esterno di centrocampo, ma su Kalini? si erge a ultimo baluardo respingendo in tackle il tiro a botta sicura dell'ex viola. A causa dei piedi non proprio educati deve correre per tre: ha la faccia da bravo ragazzo che diventa supereroe. Dubbi? Chiedete a RodrÃguez.
Colonna di cemento da Zwijndrecht, buttafuori silenzioso, guardaspalle di Freuler e Cristante: chiamatelo come volete, ma Marten, dietro le quinte, fa il suo.
Dentro per Petagna per gli ultimi venticinque minuti, prima sbaglia col sinistro da buona posizione, poi fa il "vero nueve" depositando in gol l'assist comodo di Spinazzola. In forma strepitosa, dopo la "cura Gasp" non si ferma più, nemmeno partendo dalla panchina.
Non che fosse improbabile - nove gli ex fra Milan e Atalanta - ma non è mai bello, per un tifoso rossonero, vedere uno dei "baby gioielli" del passato segnare il gol vittoria a San Siro contro la sua ex squadra. Rapace dopo la respinta di Donnarumma, fa un figurone e aumenta il già lauto bottino stagionale. Fuori per Kurti?, viene applaudito da tutti.
Non che fosse improbabile - nove gli ex fra Milan e Atalanta - ma non è mai bello, per un tifoso rossonero, vedere uno dei "baby gioielli" del passato segnare il gol vittoria a San Siro contro la sua ex squadra. Rapace dopo la respinta di Donnarumma, fa un figurone e aumenta il già lauto bottino stagionale. Fuori per Kurti?, viene applaudito da tutti.
"Svizzero? No, Freuler". Se lo voleste come regalo di Natale, lo slogan dello spot sarebbe più o meno così. A metà fra la regia e l'interdizione, nel finale calcia bene da fuori impegnando Donnarumma.
Ispirato da una magia di Gómez fa schioccare gli zoccoli sulla fascia sinistra arando il povero Abate, poi Ili?i? è lesto a centro area per raddoppiare comodo. Non è (più?) l'animale inferocito ammirato nella passata stagione, ma riesce ugualmente a fare la differenza.
Ispirato da una magia di Gómez fa schioccare gli zoccoli sulla fascia sinistra arando il povero Abate, poi Ili?i? è lesto a centro area per raddoppiare comodo. Non è (più?) l'animale inferocito ammirato nella passata stagione, ma riesce ugualmente a fare la differenza.
L'assist a Spinazzola, a metà fra il colpo di testa e l'espaldinha, è un gioco di prestigio così utile che i compagni riescono a segnare il raddoppio tre tocchi dopo il suo. Giocatore di un intelligenza infinita, ora ch'è diventato "uomo squadra" farebbe la fortuna di molti allenatori. Sempre lui che calcia la punizione dell'uno a zero.
Un bisonte che si vede allo specchio col codino e la maglia numero dieci della nazionale svedese: scherzi a parte, il Petagna atalantino non ha imparato a fare gol, ma quando si allarga a destra, sfiorando la palla con la suola, non ha nulla da invidiare a (questo) Kalini?. Tassello prezioso del mosaico del "Gasp", esce senza polemica per fare spazio al match-winner.
Un bisonte che si vede allo specchio col codino e la maglia numero dieci della nazionale svedese: scherzi a parte, il Petagna atalantino non ha imparato a fare gol, ma quando si allarga a destra, sfiorando la palla con la suola, non ha nulla da invidiare a (questo) Kalini?. Tassello prezioso del mosaico del "Gasp", esce senza polemica per fare spazio al match-winner.
Chi si stupisce è fesso. Gasp, autore di un lavoro enorme in quel di Bergamo, si gioca la stagione su tre fronti facendosi beffa di un Milan ch'è esempio vivente di nobiltà decaduta. La mossa Ili?i? negli ultimi venticinque minuti è magia perché odora di cambio calcolato: l'Atalanta non gioca "divinamente", ma alla fine legittima la vittoria. Continui così.
