Archiviata la sosta del campionato, l'Inter di Simone Inzaghi si appresta a tornare in campo nel big match con la Juventus che metterà in palio il primo posto. Il tecnico nerazzurro ha presentato il derby  d'Italia nella conferenza stampa della vigilia.

Juventus-Inter, la conferenza stampa di Simone Inzaghi

"Domani sarà una grande partita, in uno stadio pieno: prima contro seconda, sappiamo tutti che significato ha Juve-Inter e sarà una gara importante per entrambe le squadre. Stanno facendo punti entrambe, hanno moduli simili e dovremo fare bene i duelli individuali.

Chiaramente la Juventus ha un allenatore come Allegri ed è un'ottima squadra. Vuole sempre vincere, come l'Inter del resto: ha grandissime ambizioni e quest'anno ha più tempo per preparare le partite, sappiamo tutti che è un grandissimo vantaggio. Noi non ci nascondiamo, ci assumiamo le nostre responsabilità ed è uno stimolo per migliorarci ogni giorno. Ci sono dei momenti in cui dicono che la squadra da battere è l'Inter e altri in cui dicono che ci siamo indeboliti, ma dipende sempre dai risultati".

Le condizioni degli infortunati

"Non ci saranno Bastoni e Pavard, Cuadrado e Sanchez sono da valutare oggi. Sanchez è rientrato ieri dalla Nazionale con una leggera distorsione alla caviglia: ieri non ha fatto allenamento, mentre Cuadrado ha fatto ieri primo allenamento completo. È un grandissimo giocatore, che finora ha avuto un problema al tendine mai avuto in carriera. Ci ha penalizzati, valuteremo dopo l'allenamento di oggi".

L'importanza di Juventus-Inter

"Tantissimo, ma non considero quella di domani una partita decisiva. Sarà importante, ma sappiamo tutti che domani si arriva a un terzo del campionato: ci saranno tantissime partite dopo e sappiamo tutti cosa significa Juve-Inter. Noi cercheremo di fare il nostro calcio, sappiamo di avere di fronte una squadra compatta, che si difende molto bene, che ha tanti campioni e che può risolvere la partita da un momento all'altro. Dovremo avere tantissima concentrazione nei 90 minuti, sappiamo quanto è difficile affrontare la Juventus.

Non si firma mai per il pareggio, se non in una gara di ritorno dopo aver vinto l'andata. Noi andremo lì consci delle difficoltà che ci saranno e del percorso che abbiamo fatto in trasferta. Sappiamo che da qui al 23 dicembre avremo otto partite: le prossime quattro in campionato saranno contro le prime tre dello scorso anno, tra l'altro tutte e tre in trasferta, con in mezzo due partite di Champions molto impegnative".

Le condizioni dei Nazionali

"Li ho trovati abbastanza bene, diciamo che si torna stanchi, ma non è un fatto di impegno fisico e minutaggio: sono provati mentalmente, dal giocare sfide da dentro o fuori. Li ho trovati bene, contenti del passaggio, purtroppo senza Bastoni. Lautaro è contento, è tornato con una vittoria, come Sommer e Thuram. Un po' meno bene mentalmente Sanchez e Carlos, perché hanno perso ma non era un dentro o fuori".

L'importanza di Calhanoglu 

"Sta avendo un grandissimo percorso. La prima volta che l'ho visto giocare davvero e ho pensato quanto fosse forte era in un 4-2-3-1 nel Milan, io allenavo la Lazio e lui faceva l'esterno d'attacco. Mi fece pensare che era tanto forte, poi negli anni lo abbiamo preso per fare la mezzala: l'anno scorso c'è stata queste esigenza e lo abbiamo provato da regista. A parere mio ci poteva giocare, lo ha fatto per un periodo prolungato e mi ha dato tantissime certezze: gli piace tantissimo giocare lì".