Vincenzo Spadafora, ex ministro dello sport, ha commentato la vicenda Superlega con un lungo post pubblicato su Facebook. Queste le sue dichiarazioni.
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Le parole di Spadafora
"Il dibattito di queste ore sulla Superlega è pieno di ipocrisia. Questa non è una lotta del bene contro il male, perché il business è entrato e ha modificato il calcio da anni ormai. Si è accettato già molto, un passo alla volta. Giornate di campionato spalmate su tutta la settimana, calendari ingolfati, necessità di più abbonamenti per vedere le partite, squadre vendute a fondi di investimento esteri, finali tra squadre italiane per competizioni italiane giocate all’estero, spesso in Paesi dove non sono rispettati i diritti umani, confusione tra debiti e ricchezza in un mondo, quello della serie A, che vive molto al di sopra delle proprie possibilità. Quello della Superlega è solo l’ultimo passo.
Che oggi tutti gridino al tradimento dei valori dello sport o urlino che il calcio è dei tifosi, che in realtà sono visti come bancomat dalle società, fa un po’ sorridere e indignare. Dobbiamo davvero accettare che nel post pandemia i ricchi si arricchiscano ancora di più in molti ambiti? E’ come se molti oggi scoprissero i danni dell’avidità, del capitalismo sfrenato, dello strapotere di pochi su molti. Va cambiata la logica, non solo riguardo la Superlega, ma proprio nella governance dello sport, delle Federazioni, delle Leghe. Lo dicevo da ministro, quando per questo venivo stupidamente considerato “contro il calcio”, lo ripeto oggi"