Ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, il CT del Belgio, Domenico Tedesco, ha rilasciato una lunga intervista tra Nations League, incroci con l'Italia e Red Devils della Serie A. Questo uno stralcio delle sue parole.
Belgio, le parole del CT Tedesco
"Se mi sono emozionato, il 10 ottobre, a Roma, contro l’Italia? Ma non ho avuto nemmeno il tempo di pensarci... Abbiamo preso gol dopo un minuto! Sono nato in Italia, ho tanti parenti lì, è stata una cosa bellissima la prima volta contro l’Italia. Anche perché io tifo sempre per gli azzurri. La gara poi è stata bellissima, aperta.
Ritorno Lukaku? È bello, perché Rom è molto importante per noi. Non solo in campo, ma anche fuori. Con lui ci siamo sentiti a lungo. È fondamentale farlo perché ogni giocatore ha le sue necessità. Poi non voglio costringere nessuno se non se la sente. Romelu me l’aveva detto a settembre, è arrivato tardi a Napoli, non ha fatto la stessa preparazione e ne aveva bisogno. Dunque mi ha chiesto di restare a lavorare col club perché non era pronto. Mi ha detto onesto: “Vengo quando potrò aiutare la squadra”.
E lo stesso De Bruyne ha scelto lui di saltare la Nations per riposare. È difficile parlare di queste cose, ma è importante essere sinceri. Ogni giocatore ha un programma individuale, Kevin mi ha detto che col City e la nazionale in stagione può arrivare a oltre 80 partite… Quindi mi ha chiesto una pausa. Lo rivedremo nel 2025 per le qualifiche mondiali.
Infortunio De Ketelaere? Spiace. Mi aspettavo il suo boom però, perché nel Milan, senza voler giudicare la situazione ma per vari motivi, ha giocato poco. L’Atalanta è una bella piazza per far crescere i giovani. Gasperini lavora benissimo, con tanta pazienza e non mi sorprendo della crescita di Charles e sono contentissimo. E se lo merita, è uno che lavora con i piedi per terra.
Mbangula convocato? Per i giovanissimi ora non è così facile inserirsi, visto il ricambio già avvenuto. E lui deve ancora crescere: nel suo ruolo ho Doku e Carrasco, ora infortunati, Fofana del Lione (altro ko) e anche Trossard. Dipende da come maturano, ma i giovani nel Belgio sanno che con me hanno chance".