Charles De Ketelaere, centrocampista dell'Atalanta in prestito dal Milan, ha parlato nel corso di un'intervista concessa in patria e riportata dalla GDS. Queste le parole del belga che spera di rinascere a Bergamo.

Intervista a De Ketelaere

Serie A? "Quando arrivi in un posto nuovo c'è molto da fare. Adattarti al paese, al sistema di gioco, alla lingua. Ma naturalmente, se al Milan non ha funzionato, è stata anche in parte colpa mia. Non è stata la stagione che mi aspettavo, ma non me ne pento". 

Pressione?  "Non sempre ho raggiunto un alto livello, e entrare a partita in corso come spesso mi è successo non ha aiutato. Non sono un tipo esplosivo, mi sento meglio quando sono in campo per un periodo di tempo più lungo e posso entrare davvero nel flusso di una gara. Le critiche hanno fatto il resto: non leggo sempre i giornali, cerco di isolarmi. Ma comunque le senti e non resti indifferente. Non aver mai segnato è stato un problema: la gente chiede gol e assist, non guarda soltanto alla prestazione. Al Milan ho imparato molto, tatticamente ho maggiore esperienza. In assoluto so di essere diventato un giocatore migliore". 

Cessione? "Se il Milan mi ha suggerito di andarmene? In parte sì. Ma anche io sapevo che avrei avuto poco spazio. Per tutta l'estate ci sono state trattative di mercato. Mi sono chiesto: aspetto la mia occasione, resto anche giocando un po' meno? O vado in un'altra squadra per mettermi alla prova? La seconda ipotesi mi faceva sentire meglio. L'Atalanta ancora di più. Voglio mettermi in mostra nel club. Non è che non volessi andare al PSV Eindhoven o in altre squadre, semplicemente volevo l'Atalanta. Qui sto giocando più alto, più vicino alla porta: in questo modo posso diventare di nuovo la migliore versione di me stesso. L'anno scorso invece ero un centrocampista offensivo"