"Una ipotesi non percorribile": così, in maniera lapidaria, il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha liquidato la possibilità di ripartenza del campionato con la stagione 2020/21 già a metà settembre, a partire dal 12. Si allontana allora il calcio giocato in Italia, per la prossima stagione: il n.1 di Federcalcio, che ha anche parlato della possibilità di rivedere i tifosi allo stadio con l'avvio della stagione, fa intendere che servirà più tempo.
Gravina: "Partire il 12/9 non percorribile"
"Il problema è mettere insieme gli impegni e trovare le condizioni per non creare disagi ai tesserati. Immaginate una finale di Champions League tutta italiana, il 23 agosto. A fine agosto, poi, vi sono le convocazioni nazionale per la finestra della prima settimana di settembre", spiega Gravina nel corso di Dribbling, su Rai Sport. "Iniziare il 12 mi sembra una via poco percorribile. Bisogna cadenzare le gare di campionato, non facendoci trovare impreparati commettendo gli errori del passato".
Tifosi, l'augurio di Gravina
"Se anche in Italia rivedremo i tifosi a settembre? È un auspicio, un augurio. Il calcio senza pubblico manca di anima, quando noi produciamo spettacolo è evidente che il fruitore dello spettacolo sia fondamentale. Ma dobbiamo convivere con l'evoluzione di questo virus e questa condizione preoccupa ancora tanti e troppi. Affronteremo il tema ma la priorità al momento è creare le condizioni per far partire i campionati".