Caleb Ansah Ekuban,  attaccante del Genoa, ha parlato nel corso di un'intervista cocncessa alla Gazzetta dello Sport dell'ultima gara del Grifone e del suo ritorno al gol.

Intervista a Ekuban

Gol alla Riva?
«Sembra quasi tutto connesso, è vero. Da piccolo non avevo vissuto tanto il mito di Riva, ma un qualche ricordo dei suoi gol incredibili lo avevo. Dopo il gol, non è stato quello il mio primo pensiero, ma me lo ha fatto realizzare la gente intorno a me. Avevo fatto un gol simile in Turchia contro lo Sparta Praga, nei preliminari di Europa League, agosto 2019. Ma quella volta si giocò senza pubblico sugli spalti. Ripetermi con il boato dei 34 mila del Ferraris, è stata un’altra cosa».


Significato della rete?
«Rivalsa. La voglia di dimostrare che soprattutto nel calcio quando si raggiunge una tranquillità mentale e fisica si riesce a dare di più. Proprio quello che sta succedendo a me».

Ekuban sui problemi fisici


Condizione è migliorata?
«Grazie a chi mi sta intorno, lo staff medico e quello tecnico. Hanno cercato di tranquillizzarmi, spiegandomi che non era il caso di forzare troppo in allenamento, perché ogni cosa ha il suo tempo. E così ho fatto. Ora sto raccogliendo i risultati».


Siete solidi mentalmente.
«Siamo consapevoli di essere un gruppo importante e questo ci spinge a fare sempre qualcosa in più. Quando tutti remano dalla stessa parte, cercando di dare quell’uno per cento in più chiesto dal mister, fai prestazioni veramente belle. Per chi ci guarda, per i tifosi, sembra una sinfonia. C’è più autostima».

 


Si riferisce alla critiche?
«Nient’affatto. Se mi criticano o mi danno soprannomi, non faccio nulla perché è gente che non conosco. Cerco sempre di essere la mia versione migliore, per me sinora al Genoa non mi sono ancora presentato in modo ottimale. Ora voglio finire la stagione senza rimpianti, dando il mio contributo alla salvezza».

Ekuban su Gilardino


L’importanza di Gilardino?
«La sua figura potrebbe essere ingombrante, invece la sua vera qualità è quella di essere umile, portandoci ad essere come lui. Così in campo vinci più duelli perché sei più predisposti a vincerli. E poi essere allenati da un ex attaccante come lui è utilissimo per la sua cura dei dettagli».