Attimi di insofferenza, una caratteristica imprescindibile per tutti i big e che non fa sconti a nessuno. A quanto sembra, non ne sta facendo neppure a Cristiano Ronaldo e alla Juventus. Che sono in eccellente compagnia. Messi, Neymar, Ibrahimovic: tutti i più grandi, alcuni anche alzando la voce, hanno mostrato durante la loro carriera quel “mal di pancia” tipico del calciatore che vorrebbe cambiare aria o quantomeno che il suo habitat si adattasse alle sue esigenze e non viceversa.
Juve, Cr7 prepara l'addio come fece a Madrid?
Lo stesso Cristiano Ronaldo già in passato aveva manifestato idee simili. A Madrid, dopo la 13ª Champions League, s’impuntò con Florentino Perez per lasciare il Real. Questioni fiscali, poca tutela da parte della Casa Blanca, necessità di stimoli sportivi diversi dopo nove anni di trionfi madrileni. Come svela il Corriere dello Sport, si è detto di tutto, ma quell’intervista dopo la finale vinta con il Liverpool e con la coppa praticamente in mano sembrò paradossale. Eppure poco dopo passò alla Juventus, lasciando tutti di stucco. Storia moderna, che non ha bisogno di essere ripassata, ma che serve per spiegare ciò che prova Cristiano in questi giorni.
Juve, voglia di cambiare aria per Ronaldo?
Soffre la stagione che ha vissuto quest’anno, il suo linguaggio del corpo più volte non ha concesso fraintendimenti. Spesso mal servito, spesso poco al centro di quella brutta copia del “Sarrismo” applicato alla Juve. Nonostante tutto, ha segnato 31 gol, se consideriamo solo il campionato. Sono i trofei, però, che interessano a Ronaldo. Anzi, il Trofeo: la Champions. Perché quella ti aiuta vincere il Pallone d’Oro e la lotta a distanza con Messi, al momento, dice 6 per la Pulce argentina e 5 per il superuomo portoghese.
Il lavoro di persuasione che dovrà fare Andrea Pirlo non è facile e rischiano di non bastare nemmeno il suo curriculum da calciatore, la sua immagine universalmente riconosciuta, per convincere CR7 a rinnovare i suoi voti in bianconero. La nuova era juventina rischia dunque di partire senza la sua stella più brillante, nonostante la voglia della società di trattenerlo. Chi può permettersi però un ingaggio simile? Chi può dargli la possibilità di competere per i trofei che da sempre insegue? Solo una squadra e non è neanche difficile immaginarla: il Paris Saint-Germain. Le voci dalla Francia rimbalzano da settimane: ha cominciato a mettere la pulce nell’orecchio France Football, la rivista che assegna il Pallone d’Oro. Si parlava di insofferenza del campione che poi s’è ritrovato fuori agli ottavi della Champions, la “sua” competizione...