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Il Torino vuole regalare a Giampaolo almeno un rinforzo in mezzo al campo. Per questo motivo il ds Vagnati lavora sul mercato per portare in granata un calciatore che dia qualità ma anche quantità in regia.
Calciomercato Torino: Duncan il nome nuovo
Il Torino potrebbe prendere dalla Fiorentina Duncan. Il centrocampista ex Sassuolo a Firenze trova poco spazio e potrebbe lasciare, dopo solo un anno, la piazza viola nel corso del mercato di gennaio.
A Torino, invece, la posizione di Meité all’interno del progetto tecnico di Giampaolo è infatti sempre più in bilico, come testimoniato dallo scarso utilizzo dell'ultimo periodo. Una situazione che, negli ultimi giorni, aveva stimolato l'idea di uno scambio con il Milan per Krunic.
Cairo e Vagnati meditano sull’operazione e, intanto, vagliano altre piste. Tra le più concrete anche quella che potrebbe portare a Duncan che a Firenze non trova spazio ma che piace anche alla Samp. Attenzione anche a Lobotka, mediano slovacco che a Napoli ha giocato poco e cerca riscatto in Italia. Il centrocampista potrebbe giocare anche come regista.
Mercato Torino: la confessione di Giampaolo
Marco Giampaolo, tecnico del Torino, aveva confermato la necessità di cambiare qualcosa a centrocampo dopo la gara contro il Parma in conferenza
Mercato? «La cosa più importante è il campo. Il calciomercato è qualcosa che si farà ma non rappresenta l’oggi. Con la società mi sento quotidianamente, il 27 dicembre ero a casa con il presidente e il direttore: cerchiamo di fare le cose migliori per il Toro. Se mi aspetto qualcosa? Innanzitutto mi aspetto il massimo dai calciatori che alleno oggi. Poi qualcosa la società farà, è attenta nell’interesse supremo che è il Toro. Ma per me adesso conta il presente, la partita di domani».
Riparazione? «Ci credo nell’ottica di un miglioramento. Se gli interventi sono finalizzati al rinforzarsi assolutamente sì. Poi se ci dovessero essere degli scontenti da accontentare la società è vigile e cercherà di creare le situazioni per risolvere ogni problema. Se può distrarre i calciatori? Ritengo che sia sempre una questione di professionalità. Bisogna pensare a gennaio non come un numero di partite ma alla partita di domani. Se dovessi notare giocatori distratti sarà compito mio non impiegarli».