Il Napoli, prima della gara di andata, con lo Spezia in A aveva aperto un "conto alla rovescia". Nel senso che i risultati positivi li aveva raccolti solo in trasferta, collezionando due sconfitte in due stagioni sul terreno amico. In Liguria, invece, il trend è dalla parte dei partenopei.
Il precedente più curioso è certamente rappresentato dalla doppia finale di Supercoppa italiana di C1 che nel maggio del 2006 vide fronteggiarsi Napoli e Spezia, vincitori dei rispettivi gironi, per un doppio pareggio (0-0 in Liguria e 1-1 a Fuorigrotta) che, in virtù del gol segnato in trasferta dai bianconeri, consegnò il trofeo agli spezzini.
Tuttavia, poco importa per una gara che si presenta come tra le più classiche degli equilibri di classifica. Da una parte la prima in classifica e dall’altra una squadra che deve salvarsi. In certi frangenti sono queste le partite più insidiose per chi ambisce alla conservazione del primato. Lo Spezia viene da due sconfitte consecutive e i 5 punti sul Verona sono un discreto vantaggio, ma non costituiscono garanzie appena alla seconda giornata di ritorno da disputare. Escludendo le ultime tre, lo Spezia fa di certo parte del gruppo di formazioni che non possono stare tranquille.
Spalletti sa che la trasferta in Liguria non va sottovalutata. La sua squadra è reduce dal gennaio che in molti hanno pronosticato contro gli azzurri, ma che ha visto i partenopei confermare il loro primato collezionando più punti di tutti e battendo Juventus e Roma al Maradona. Anche se il calendario di febbraio sulla carta prevede gare con squadre di bassa classifica, le insidie non mancheranno, considerando che sul piano tattico il Napoli di questa stagione ha “sofferto” proprio alcune delle partite con queste squadre. E lo Spezia della partita di andata al Maradona può testimoniarne l’attendibilità. Gli azzurri ebbero ragione dei liguri solo grazie a un gol di Raspadori nei minuti finali.
Gotti dovrebbe schierare il solito 3-5-2. Modulo duttile che col Napoli potrebbe prevedere l’abbassamento degli esterni, Holm e Reca, e dei mediani, Bourabia e Ampadu, per una più folta fase difensiva. Agudelo, invece, potrebbe agire da supporto alle due punte Maldini e Shomurodov, dovendo l’allenatore spezzino rinunciare a Giasy. Sul piano tattico lo Spezia dovrebbe optare per un atteggiamento più prudente, soprattutto concentrato sulla possibilità di bloccare l’azione degli esterni offensivi del Napoli e di tenere a bada Osimhen.
Il Napoli dovrebbe affidarsi alla stessa formazione che ha battuto la Roma. Olivera per Mario Rui e Politano per Lozano sono i ballottaggi più probabili. Anguissa, Lobotka, Zielinski andranno a formare la mediana più consolidata del Napoli di questa stagione, mentre Kvara andrà a supportare Osimhen nella fase offensiva.
La più scontata delle letture immagina un copione tattico col Napoli più intraprendente e lo Spezia più prudente e coperto a cercare le ripartenze giuste per rendersi pericoloso. Del resto, un’ipotesi che rispecchierebbe gli equilibri sopracitati di due necessità così diverse, ma che hanno bisogno della massima concentrazione da entrambe le parti.