La prima frazione è tutta di marca nerazzurra, eppure gli ospiti arrivano per due volte dalle sue parti; su Farias non deve intervenire, mentre è bravissimo in uscita su Caputo, che si trova davanti un muro. Nella ripresa porta l'Inter in Champions con alcuni interventi strepitosi: al 70' su Farias, al 92' su Uçan: sulla stagione dell'Inter c'è la sua firma.
Balla e non poco in difesa; rimane bloccato dietro, soprattutto nel primo tempo, eppure sulle ripartenze di Farias e Caputo i suoi compagni di difesa sono sempre da soli. In ritardo sul gol, riscatta la sua prestazione con una chiusura decisiva, con la quale rischia l'autogol colpendo la traversa.
Balla e non poco in difesa; rimane bloccato dietro, soprattutto nel primo tempo, eppure sulle ripartenze di Farias e Caputo i suoi compagni di difesa sono sempre da soli. In ritardo sul gol, riscatta la sua prestazione con una chiusura decisiva, con la quale rischia l'autogol colpendo la traversa.
Ha libertà sulla sinistra, non la sfrutta a dovere per larghi tratti del primo tempo. Quando va al cross lo fa dopo aver atteso troppo o con scarsa precisione; contiene Di Lorenzo, ma gli concede troppo spazio al 31', quando il terzino innesca l'azione che porta Caputo al tiro. Al 43' va vicino al gol con un gran sinistro da fuori, ma Dragowski lo mura. Non rientra in campo dopo l'intervallo per esigenze tattiche.
La rapidità di Farias e Caputo può metterlo in difficoltà, ma raramente si lascia sorprendere. Sfortunato al 27', quando Dragowski gli nega la gioia del gol con un intervento strepitoso. Balla nella ripresa, ma non ha colpe sul gol, visto che esce su Uçan dopo il buco di Dalbert.
L'unico in grado di opporsi alla vivacità di Caputo e Farias. Svetta di testa, compie un paio di interventi cruciali, è incolpevole in occasione del gol. Non perde mai la testa e guida la difesa da par suo: i nerazzurri devono ripartire da lui.
Ce la mette tutta per diventare il nuovo Gresko. Entra in campo e combina soltanto guai: lascia una prateria dietro di sé, che l'Empoli sfrutta per il gol del momentaneo 1-1. Non contento, continua a lasciarsi saltare senza sosta o a regalare palloni agli avversari; si può ben dire che l'Inter vinca nonostante il suo ingresso.
Nel primo tempo fa valere il fisico, dominando a centrocampo ma sbagliando troppi tocchi; spesso si fa notare per i suoi inserimenti in area, ma cerca giocate leziose e non è preciso. Nella ripresa è meno dominante, ma più decisivo: la sua progressione e il tiro sul palo permettono a Nainggolan di segnare il gol che vale la Champions League.
Sbaglia pochissimo: distribuisce il pallone con sapienza, cambia fronte offensivo, è preciso nei passaggi e super concentrato. Una delle sue migliori partite come regista, soffre soltanto in fase difensiva, quando si schiaccia troppo sulla difesa. Nel finale una follia di Keita gli leva la gioia del gol.
Proprio lui, l'uomo voluto fortemente da Spalletti, decide la gara e porta l'Inter in Champions League. Parte bene, con un pressing selvaggio, ringhiando sulle caviglie dei centrocampisti toscani; va anche al tiro, al 4' e al 28', senza fortuna. Nella ripresa è in debito d'ossigeno, ma nel momento più difficile si fa trovare pronto all'appuntamento con il gol: una rete che vale tantissimo, per lui e per l'Inter.
Parte da attaccante, finisce da terzino basso. Solita gara di grande generosità, pur con tanti errori di misura; insomma, il solito Perisic. Prova a mettere in difficoltà Di Lorenzo e a tenerlo basso, riuscendoci per buona parte della prima frazione; nella ripresa arretra il suo raggio d'azione, ogni tanto - com'è normale - sbaglia posizionamento, ma non demerita. Esce per problemi muscolari.
Potrebbe aver disputato la sua ultima partita con la maglia dell'Inter e se così fosse, non sarebbe certo una da ricordare. Nel primo tempo si muove benino, apre bene il campo per i compagni, ma quando c'è da colpire non si fa trovare pronto. Nella ripresa si guadagna il rigore e lo batte malissimo, lasciandosi ipnotizzare da Dragowski; da quel momento non ne azzecca più una, fino all'inevitabile sostituzione.
Nel bene e nel male è un grande protagonista. Entra in campo nella ripresa e sblocca la partita: il suo gol, da attaccante vero, fa nascere tanti rimpianti per una stagione in cui è stato spesso fuori, sia per infortunio sia per scelta tecnica. Rischia il 3-1 nel finale ma trova sulla sua strada uno strepitoso Dragowski, poi commette una follia e si fa espellere quando Brozovic stava per insaccare, rischiando di rovinare tutto. Cane pazzo.
Inizia bene, mettendo in difficoltà Pajac con la sua vivacità, ma il momento buono dura poco. Sbaglia troppo, i suoi tocchi non sono quasi mai efficaci e quando Dragowski gli regala il pallone al 37' manca incredibilmente il controllo. Nella ripresa continua tra alti e bassi, sul gol dell'Empoli è in ritardo nella chiusura. Nel finale regala a Keita l'assist per il gol che potrebbe chiudere il match, ma il compagno fallisce l'occasione.
Rileva Icardi nell'ultima parte di gara. La grinta è quella giusta, ma non basta: va bene combattere su ogni pallone, ma non ne tiene uno, non riuscendo mai a far salire la squadra. Troppi possessi regalati, poche giocate incisive in avanti, anche quando ne avrebbe la possibilità.
Porta l'Inter in Champions per il secondo anno consecutivo, nonostante i tanti problemi di una stagione controversa. Nell'ultima partita indovina il cambio di Keita, non quello di Dalbert; fino all'ultimo rischia di mettere a repentaglio una qualificazione che qualche mese fa sembrava acquisita. Deve ringraziare un super Handanovic, se anche quest'anno può dire di aver centrato l'obiettivo.
Parte male, rischiando un pasticcio con una smanacciata che per poco non permette all'Inter di battere a rete. Poco male: splendido su Nainggolan e Perisic, attento su Brozovic, semplicemente miracoloso su De Vrij. Regala palla a Politano al 37', ma si riscatta abbondantemente con un volo sulla botta da fuori di Asamoah. Para il rigore di Icardi, salva nel finale su Keita: se l'Empoli spera fino all'ultimo lo deve soltanto a lui.
Un ottimo primo tempo, durante il quale insieme a Silvestre riesce a creare un muro davanti alla porta di Dragowski; quando non arriva lui, ci pensa il polacco con interventi da cinema. Nella ripresa sembra iniziare anche meglio, poi Keita lo semina e insacca l'1-0. Da quel momento va in apnea, fino a quando Andreazzoli lo sostituisce con Uçan.
Ottima prestazione contro la sua ex squadra. Forse proprio in virtù della sua esperienza e delle tante partite giocate a San Siro con le maglie di Inter e Milan, non si lascia intimorire ed è il migliore del reparto arretrato toscano. Mura le conclusioni dei nerazzurri, sovrasta Icardi, si fa trovare quando serve; sui gol poi è incolpevole.
Ottima prestazione contro la sua ex squadra. Forse proprio in virtù della sua esperienza e delle tante partite giocate a San Siro con le maglie di Inter e Milan, non si lascia intimorire ed è il migliore del reparto arretrato toscano. Mura le conclusioni dei nerazzurri, sovrasta Icardi, si fa trovare quando serve; sui gol poi è incolpevole.
Anello debole del terzetto difensivo, soffre contro le accelerazioni di Politano e gli inserimenti di Vecino. Anche in fase di costruzione è troppo impreciso, soprattutto nella prima frazione. Meglio nella seconda parte del match, ma nel finale si disunisce e non riesce a opporsi efficacemente agli attacchi nerazzurri.
Anello debole del terzetto difensivo, soffre contro le accelerazioni di Politano e gli inserimenti di Vecino. Anche in fase di costruzione è troppo impreciso, soprattutto nella prima frazione. Meglio nella seconda parte del match, ma nel finale si disunisce e non riesce a opporsi efficacemente agli attacchi nerazzurri.
Avrebbe senz'altro potuto fare di più. Contro un Politano non irreprensibile bisognava osare maggiormente, invece il difensore si limita al compitino e soffre eccessivamente quando l'Inter attacca; nella ripresa in particolare è sempre meno coinvolto e finisce per sparire dal match.
Avrebbe senz'altro potuto fare di più. Contro un Politano non irreprensibile bisognava osare maggiormente, invece il difensore si limita al compitino e soffre eccessivamente quando l'Inter attacca; nella ripresa in particolare è sempre meno coinvolto e finisce per sparire dal match.
Con Perisic davanti ha poche possibilità di spingere; in una delle rare occasioni del primo tempo, lavora una bella sulla destra innescando l'azione che porta al tiro Caputo. Nella ripresa è tutta un'altra musica: prima chiude male su Keita, lasciandosi seminare dall'attaccante; poi con un improvvido retropassaggio innesca Icardi nell'azione del rigore. Bene in fase offensiva con il passare dei minuti, ma è in ritardo sul gol di Nainggolan.
Il suo tecnico ha bisogno di esperienza e intelligenza, così lo manda in campo al posto di Acquah. Prova a supportare la squadra nel momento del bisogno, dopo il suo ingresso l'Empoli, complice anche il calo dell'Inter, guadagna campo; gioca in modo ordinato, senza strafare, rivelandosi prezioso nella parte finale del match.
Visto l'impatto sulla partita, forse avrebbe meritato maggiore spazio. Entra in campo con un ottimo piglio, comincia a martellare sulla destra ed è bravo a liberarsi e a confezionare l'assist per Traoré. Cerca di ripetersi nel finale, ma questa volta il suo traversone basso non trova nessuno pronto alla deviazione.
Visto l'impatto sulla partita, forse avrebbe meritato maggiore spazio. Entra in campo con un ottimo piglio, comincia a martellare sulla destra ed è bravo a liberarsi e a confezionare l'assist per Traoré. Cerca di ripetersi nel finale, ma questa volta il suo traversone basso non trova nessuno pronto alla deviazione.
Travolto dal centrocampo nerazzurro, non riesce a far valere il fisico, unica vera arma a sua disposizione. Nei primi 30' i mediani dell'Inter lo fanno a fettine, si riprende leggermente nel finale di tempo, ma naviga nella mediocrità; inevitabile che Andreazzoli lo sostituisca.
Travolto dal centrocampo nerazzurro, non riesce a far valere il fisico, unica vera arma a sua disposizione. Nei primi 30' i mediani dell'Inter lo fanno a fettine, si riprende leggermente nel finale di tempo, ma naviga nella mediocrità; inevitabile che Andreazzoli lo sostituisca.
Ha le qualità per fare la differenza in mezzo al campo, ma nel primo tempo si lascia letteralmente travolgere dai centrocampisti dell'Inter. Meglio nella ripresa, ma commette troppi errori, soprattutto con il pallone in uscita dalla difesa; a volte perde il possesso in zone delicate del campo, generando pericoli per la sua squadra, invece che per gli avversari.
Ha le qualità per fare la differenza in mezzo al campo, ma nel primo tempo si lascia letteralmente travolgere dai centrocampisti dell'Inter. Meglio nella ripresa, ma commette troppi errori, soprattutto con il pallone in uscita dalla difesa; a volte perde il possesso in zone delicate del campo, generando pericoli per la sua squadra, invece che per gli avversari.
Riscatta una prestazione al di sotto dei suoi standard facendosi trovare pronto in occasione del gol. Nel primo tempo soffre terribilmente, perdendo troppi palloni e lasciandosi prendere dalla foga; meglio nella ripresa, anche se commette ancora un buon numero di errori. Ma il gol e uno splendido assist per Caputo fanno sì che la sua prestazione risulti al di sopra della sufficienza.
Riscatta una prestazione al di sotto dei suoi standard facendosi trovare pronto in occasione del gol. Nel primo tempo soffre terribilmente, perdendo troppi palloni e lasciandosi prendere dalla foga; meglio nella ripresa, anche se commette ancora un buon numero di errori. Ma il gol e uno splendido assist per Caputo fanno sì che la sua prestazione risulti al di sopra della sufficienza.
Dopo un primo tempo in cui è tra i migliori dei suoi, rovina tutto con una ripresa in cui sbaglia troppo. In particolare ha sulla coscienza la clamorosa occasione mancata al 70': Handanovic è strepitoso, ma il brasiliano è troppo lento nel prendere una decisione e si fa ipnotizzare. Anche in altre occasioni dimostra poca freddezza.
Ce la mette tutta per salvare l'Empoli, ma oggi gli manca il killer instinct. Nella prima frazione ha l'occasione per portare in vantaggio i suoi, ma spreca tutto sparando addosso ad Handanovic. Nella ripresa sbaglia spesso nel prendere la decisione giusta, quando poi cerca l'assist trova sulla sua strada D'Ambrosio, che salva tutto. La stagione è fenomenale, ma alla fine deve arrendersi anche lui.
L'Empoli retrocede, ma per quanto visto in campo non meriterebbe la B: rischia di pareggiare fino all'ultimo, spreca tanto in avanti e dopo un inizio sontuoso dell'Inter riesce a prendere le misure ai nerazzurri, giocando una ripresa eccellente. Il tecnico indovina i cambi, ma la sua squadra non è fortunata; se giocherà così, tuttavia, è da prevedere un rapido ritorno nella massima serie.
