Pronti via e viene subito chiamato in causa da un colpo di testa di Bani deviato da un difensore bianconero: il suo colpo di reni mantiene inviolata la porta. Dopo quel pericolo pomeriggio piuttosto tranquillo.
Il brasiliano dà vita ad un gran duello dal punto di vista fisico con Retegui. L'ex Torino non vacilla mai, riuscendo a limitare anche il lavoro di sponda dell'attaccante italo-argentino.
Dalle sue parti si fa vedere spesso Vitinha. Il capitano della Juventus ci mette un po' a prendere le misure all'attaccante avversario, ma con il passare dei minuti lo allontana sempre più dall'area di rigore bianconera.
Dalle sue parti si fa vedere spesso Vitinha. Il capitano della Juventus ci mette un po' a prendere le misure all'attaccante avversario, ma con il passare dei minuti lo allontana sempre più dall'area di rigore bianconera.
Preciso in fase di non possesso, con un'ottima chiusura a pochissimi centimetri dalla porta difesa da Szczesny. Nel secondo tempo si fa vedere molto di più anche nella metà campo avversaria con diversi cross interessanti.
Nel primo tempo è il più pericoloso della formazione bianconera con un paio di occasioni che gli capitano tra i piedi. In difesa non soffre praticamente mai, limitandosi a controllare con attenzione la sua zona.
Gilardino chiede ai suoi centrocampisti di non lasciare spazio al regista juventino. In particolare Frendrup è costantemente nei pressi del numero 5 bianconero, limitandone la possibilità di giocate rapide.
Allegri lo manda in campo nella ripresa al posto di un McKennie piuttosto stanco. Il francese trova qualche pallone giocabile ed aiuta la squadra bianconera ad alzare la pressione offensiva nella metà campo genoana.
Allegri lo manda in campo per spostare Cambiaso più al centro alla ricerca di una maggiore qualità in fase di costruzione. L'americano si fa notare per un paio di chiusure difensive, senza brillare in fase di possesso.
Schierato titolare un po' a sorpresa il serbo non sembra essere particolarmente ispirato. I suoi cross finiscono spesso con il centrare il corpo dei difensori avversari, meglio in fase di ripiegamento quando sfrutta la sua velocità per evitare i possibili contropiedi del Genoa.
Meno straripante del solito con il Genoa che gli lascia meno spazio per innescare i suoi duetti con Cambiaso. L'americano si fa notare soprattutto in fase di non possesso schiacciandosi sulla linea dei difensori per aiutare i compagni a recuperare il possesso della sfera.
Meno straripante del solito con il Genoa che gli lascia meno spazio per innescare i suoi duetti con Cambiaso. L'americano si fa notare soprattutto in fase di non possesso schiacciandosi sulla linea dei difensori per aiutare i compagni a recuperare il possesso della sfera.
Fa tantissimo movimento sia da mezz'ala sinistra che da mezz'ala destra dopo l'ingresso di Rabiot. Quando però arriva nelle zone calde del campo si fa prendere da una forsennata frenesia che lo porta ad essere poco lucido.
Non era difficile fare meglio di Kostic. L'inglese riesce a trovare soluzioni diverse dal numero 11 permettendo alla Juventus di essere maggiormente pericolosa nella seconda frazione di gioco.
Fatica molto ad entrare in partita. Inizialmente si pesta un po' troppo i piedi con Kostic con cui l'intesa non è esattamente idilliaca. Nel finale della prima frazione ha un buono spunto che viene però fermato in angolo da Spence, ma è decisamente troppo poco per un giocatore del suo livello.
Entra per aumentare la pressione offensiva juventina. Trova il pertugio giusto per sgusciare via alla difesa del Genoa, ma il suo tiro si va ad infrangere sul palo della porta di Martinez.
Nel primo tempo viene cercato poco, ma riesce comunque a sprecare malamente un'ottima situazione di contropiede. Nella ripresa è più coinvolto ed avrebbe la possibilità di graffiare la partita in almeno due occasioni, entrambe di testa, entrambe che non inquadrano lo specchio della porta. Rovina definitivamente la sua domenica con l'espulsione per proteste nei minuti di recupero, lasciando i suoi in 10 e complicando ulteriormente la prossima sfida con la Lazio.
Il suo ingresso porta più vivacità e soluzioni diverse al gioco della Juventus. Bello il duetto con Iling su cui l'inglese va a cogliere il palo. La sensazione è che possa sempre saltare l'uomo e creare superiorità numerica.
Il suo ingresso porta più vivacità e soluzioni diverse al gioco della Juventus. Bello il duetto con Iling su cui l'inglese va a cogliere il palo. La sensazione è che possa sempre saltare l'uomo e creare superiorità numerica.
La sua Juventus non sa più vincere. 7 punti nelle ultime 8 partite ed un cammino verso la Champions che diventa ogni giornata più difficile. Il tecnico livornese non trova il coraggio di cambiare il sistema di gioco fin quando la situazione non è ormai irrecuperabile. Al Genoa è bastata un po' di attenzione e giocare una partita ordinata per fermare la Juventus all'Allianz Stadium.
La sua Juventus non sa più vincere. 7 punti nelle ultime 8 partite ed un cammino verso la Champions che diventa ogni giornata più difficile. Il tecnico livornese non trova il coraggio di cambiare il sistema di gioco fin quando la situazione non è ormai irrecuperabile. Al Genoa è bastata un po' di attenzione e giocare una partita ordinata per fermare la Juventus all'Allianz Stadium.
La Juventus chiude la partita con soli due tiri nello specchio della sua porta, di cui uno centrale di Gatti dai 25 metri di distanza. Fortunato nella ripresa per i due pali di Iling e Kean.
La Juventus chiude la partita con soli due tiri nello specchio della sua porta, di cui uno centrale di Gatti dai 25 metri di distanza. Fortunato nella ripresa per i due pali di Iling e Kean.
Vlahovic non è particolarmente in giornata e si capisce dal clamoroso errore sul contropiede nel primo tempo. Il difensore del Genoa ne approfitta per vivere una giornata piuttosto serena, anche quando i bianconeri provano ad aumentare la propria pressione offensiva.
Nel primo tempo viene sollecitato poco, mentre nella ripresa la maggior pressione offensiva della Juventus lo costringe ad alzare il livello della sua prestazione. Il difensore genoano bada al sodo e poco allo stile chiudendo il suo match con ben 7 respinte difensive.
Nel primo tempo la Juventus attacca spesso dal suo lato sperando in qualche amnesia difensiva di Spence, il belga aiuta il compagno di squadra andando spesso a raddoppiare e spegnere le iniziative di Chiesa e Kostic.
Nella conferenza prepartita Gilardino aveva detto che non era ancora abituato alla fase difensiva italiana, ma contro la Juventus l'inglese ha dimostrato di aver imparato molto e di essere cresciuto. Attento e preciso, soprattutto nel primo tempo quando riesce a chiudere senza troppa difficoltà su Kostic.
Partita di grande intelligenza del centrocampista genoano che assieme a Frendrup erge una diga che limita il possesso palla juventino. Meno preciso in fase di costruzione con appena il 61,8% di passaggi completati.
Gilardino lo manda in campo quando si accorge che Frendrup è entrato in riserva di energie. L'ex Roma si piazza davanti alla difesa cercando di limitare il giro palla juventino e rallentare la costruzione avversaria.
Gilardino lo manda in campo quando si accorge che Frendrup è entrato in riserva di energie. L'ex Roma si piazza davanti alla difesa cercando di limitare il giro palla juventino e rallentare la costruzione avversaria.
Gilardino lo manda in campo quando si accorge che i suoi stanno soffrendo maggiormente la Juventus. L'ex Atalanta non riesce a trovare lo spazio per provare la sua rinomata conclusione dalla distanza, ma limitandosi ad aiutare i suoi compagni a difendere ordinatamente.
Gilardino lo manda in campo quando si accorge che i suoi stanno soffrendo maggiormente la Juventus. L'ex Atalanta non riesce a trovare lo spazio per provare la sua rinomata conclusione dalla distanza, ma limitandosi ad aiutare i suoi compagni a difendere ordinatamente.
Un solo tiro tentanto che per altro non inquadra lo specchio della porta difesa da Szczesny, ma l'ex Milan si fa apprezzare soprattutto per l'apporto dato in fase di non possesso, aiutando i compagni della difesa a giocare una partita ordinata e con pochi pericoli per Martinez.
Un solo tiro tentanto che per altro non inquadra lo specchio della porta difesa da Szczesny, ma l'ex Milan si fa apprezzare soprattutto per l'apporto dato in fase di non possesso, aiutando i compagni della difesa a giocare una partita ordinata e con pochi pericoli per Martinez.
Il danese è il miglior recuperatore di palloni della Serie A e si vede. Contro la Juventus riesce a sporcare molti passaggi dei centrocampisti bianconeri, rallentando la circolazione del pallone dei padroni di casa.
Con l'inserimento di Vitinha dal 1' l'islandese retrocede di qualche metro per non sbilanciare troppo la squadra. Nonostante il suo allontanamento dall'area di rigore il numero 11 riesce a toccare molti palloni dando sempre la sensazione di poter inventare qualcosa da un momento all'altro.
Con l'inserimento di Vitinha dal 1' l'islandese retrocede di qualche metro per non sbilanciare troppo la squadra. Nonostante il suo allontanamento dall'area di rigore il numero 11 riesce a toccare molti palloni dando sempre la sensazione di poter inventare qualcosa da un momento all'altro.
Partita molto interessante dell'attaccante genoano. Nel primo tempo è il più pericoloso dei suoi e sfida senza paura giocatori molto più esperti di lui come Danilo e Bremer. Nella ripresa cala un po', ma si rende comunque utile nella fase di non possesso.
Vedersela con un colosso come Bremer non è facile per nessun attaccante del nostro campionato. L'italo-argentino non si lascia maltrattare facilmente, anzi si rende protagonista di una prestazione gagliarda soprattutto dal punto di vista fisico. Poche le chance di mettersi in mostra e lui le usa tutte per aprire sponde peri compagni di squadra a rimorchio.
La sua squadra è alla ricerca di punti che possano regalare quanto prima la certezza matematica della salvezza. I suoi giocano una partita attenta, senza troppi fronzoli e che costringono la Juventus ad un possesso palla sterile per lunghissimi tratti del match.