
Non può nulla sul diagonale di Birindelli e sicuramente ancor meno sull'arcobaleno dipinto da Keita.
Non può nulla sul diagonale di Birindelli e sicuramente ancor meno sull'arcobaleno dipinto da Keita.
Non può nulla sul diagonale di Birindelli e sicuramente ancor meno sull'arcobaleno dipinto da Keita.
Vero, Dany Mota gli fa una magia sotto il naso ma lui resta totalmente di sale. E non è nemmeno l'unica incertezza del suo primo tempo, perché Inzaghi non gli concede tempo ulteriore in campo.
Vero, Dany Mota gli fa una magia sotto il naso ma lui resta totalmente di sale. E non è nemmeno l'unica incertezza del suo primo tempo, perché Inzaghi non gli concede tempo ulteriore in campo.
Vero, Dany Mota gli fa una magia sotto il naso ma lui resta totalmente di sale. E non è nemmeno l'unica incertezza del suo primo tempo, perché Inzaghi non gli concede tempo ulteriore in campo.
Primo tempo non indimenticabile anche per lui, mentre nel secondo tempo con qualche tackle ai limiti della regolarità fa capire al Monza chi comanda. Nel complesso sufficiente.
E' semplicemente l'uomo che sposta gli equilibri dell'Inter. Questa volta da esterno incide meno ma è uno dei fattori più positivi del primo tempo, mentre nella ripresa crea azioni da gol a ripetizione manco fosse un trequartista.
Si esalta all'inizio nel duello fisico con Keita ma palesa tutte le sue incertezze proprio sul gol dell'ex di turno. Resta negli spogliatoi all'intervallo.
Il primo tempo non lascia grandi sensazioni anche con qualche occasione in cui morde poco, ma nel finale di prima frazione si sveglia con l'assist e da lì la sua partita è un bel crescendo.
Era lui l'uomo che mancava un po' nel primo tempo. Guadagna spesso il fondo e mette in imbarazzo Pedro Pereira. Suo il cross da cui scaturisce il 3-2.
Bell'ingresso del difensore tedesco che chiude parecchi spifferi dietro e appoggia con intelligenza a Calhanoglu il pallone del 2-2.
Azzecca davvero pochi palloni per quello che riguarda i cross in area, ma la quantità che fornisce a centrocampo è sempre preziosa alla fine dei conti.
Nel momento di massima difficoltà, di squadra ma anche un po' personale, sale in cattedra chiedendo continuamente il pallone. Trovando alla fine quello giusto da scaraventare in rete per il 2-2, con un tiro da far vedere nelle scuole calcio.
Nel momento di massima difficoltà, di squadra ma anche un po' personale, sale in cattedra chiedendo continuamente il pallone. Trovando alla fine quello giusto da scaraventare in rete per il 2-2, con un tiro da far vedere nelle scuole calcio.
Non fa grandissime cose, forse con la spia della riserva accesa, ma ha il merito di pennellare sulla testa di Dumfries la palla che diventa l'1-2. Giocata che gli vale la sufficienza.
Non fa grandissime cose, forse con la spia della riserva accesa, ma ha il merito di pennellare sulla testa di Dumfries la palla che diventa l'1-2. Giocata che gli vale la sufficienza.
Smista qualche pallone cercando di creare la superiorità numerica nell'assalto finale.
Smista qualche pallone cercando di creare la superiorità numerica nell'assalto finale.
Con Arnautovic si cerca ma non si trova tanto, sbaglia tocchi, dribbling e gol a ripetizione. Nel finale riscatta una prova pessima propiziando l'autorete che porta alla vittoria e mandando (quasi) in gol Thuram.
Anche lui non riesce a far scattare la scintilla dell'intesa con Lautaro. Confusionario per lunghi tratti, ma grintoso e pronto a riaprire la partita nel momento migliore, ovvero prima dell'intervallo.
Anche lui non riesce a far scattare la scintilla dell'intesa con Lautaro. Confusionario per lunghi tratti, ma grintoso e pronto a riaprire la partita nel momento migliore, ovvero prima dell'intervallo.
Prima cerca l'incrocio sulla bella palla lavorata da Bastoni, poi incredibilmente da un metro calcia sul palo a Turati battuto.
Prima cerca l'incrocio sulla bella palla lavorata da Bastoni, poi incredibilmente da un metro calcia sul palo a Turati battuto.
Solite danze "demoniache" nella sua area tecnica a cercare di spronare una squadra troppo sotto ritmo nel primo tempo. Azzecca i cambi, nonostante l'imprevisto dell'infortunio di Zielinski.
Solo un millimetro o poco più sul fuoco amico di Kyriakopoulos lo fa capitolare per la terza volta. Non ci fosse lui finirebbe con un risultato più largo.
Solo un millimetro o poco più sul fuoco amico di Kyriakopoulos lo fa capitolare per la terza volta. Non ci fosse lui finirebbe con un risultato più largo.
Finché ha freschezza è un fattore positivo lì dietro. Importante l'anticipo secco su Lautaro da cui nasce il raddoppio. Nella ripresa va più in affanno ma nel complesso è sufficiente.
Finché ha freschezza è un fattore positivo lì dietro. Importante l'anticipo secco su Lautaro da cui nasce il raddoppio. Nella ripresa va più in affanno ma nel complesso è sufficiente.
La lettura delle diagonali difensive procede bene fino al momento in cui l'Inter cinge d'assedio l'area, da lì iniziano i problemi anche per lui.
Un discreto primo tempo che però apre a un crollo verticale nella ripresa, in cui emergono tutte le sue difficoltà a giocare da centrale di difesa.
La crescita di Dumfries coincide con l'emersione di tutte le sue lacune. Completa la serata nera buttando nella propria porta (anche se non in fondo alla rete) il pallone del 3-2 dell'Inter.
La crescita di Dumfries coincide con l'emersione di tutte le sue lacune. Completa la serata nera buttando nella propria porta (anche se non in fondo alla rete) il pallone del 3-2 dell'Inter.
Segna il secondo gol del suo campionato chiudendo un bellissimo triangolo con Mota. Resta uno dei migliori nonostante il secondo tempo di maggiore difficoltà.
Entra per rimpolpare la difesa ma Nesta non ottiene il risultato sperato.
Finché regge la tenuta fisica è un fattore importante a centrocampo nello sviluppo della manovra.
Nel primo tempo è semplicemente perfetto in entrambe le fasi, soprattutto quella di schermatura della difesa. Mezzo voto in meno perché legge tardi l'appoggio di Bisseck sul gol di Calhanoglu, ma resta una prova positiva.
Nel primo tempo è semplicemente perfetto in entrambe le fasi, soprattutto quella di schermatura della difesa. Mezzo voto in meno perché legge tardi l'appoggio di Bisseck sul gol di Calhanoglu, ma resta una prova positiva.
L'aria di derby non lo stuzzica e finisce per essere un po' troppo anonimo in tutto l'arco della gara.
L'aria di derby non lo stuzzica e finisce per essere un po' troppo anonimo in tutto l'arco della gara.
L'aria di derby non lo stuzzica e finisce per essere un po' troppo anonimo in tutto l'arco della gara.
Tra compleanno e partita dell'ex crea un misto di emozioni che funge come la "pozione di Asterix". I difensori dell'inter lo prendono raramente e si regala un gol semplicemente da applausi.
Entra e prova un paio di dribbling, riusciti, ma senza purtroppo per la sua squadra riuscire a tenere la palla lontana dalla propria area.
Anche lui è un'incognita che manda in tilt il sistema di calcolo della difesa nerazzurra. Il tacco-assist per Birindelli vale il prezzo del biglietto, ma è preziosa anche la transizione che poi porta al gol di Keita.
Entra nel momento più difficile, certo, ma canna totalmente l'obiettivo di alleggerire la pressione sulla difesa brianzola.
Capisci che l'annata è storta quando la tua miglior prestazione si trasforma comunque in una sconfitta. Che fa male anche se contro la capolista.