
Resta sempre pronto e sul pezzo, nonostante Lautaro gli infili un pallone beffardo in mezzo alle gambe. Cragno resta attento e vola su tutti i palloni che arrivano dalle sue parti, parando con tutti i mezzi possibili, anche il basso ventre.
Resta sempre pronto e sul pezzo, nonostante Lautaro gli infili un pallone beffardo in mezzo alle gambe. Cragno resta attento e vola su tutti i palloni che arrivano dalle sue parti, parando con tutti i mezzi possibili, anche il basso ventre.
A suo modo indirizza la partita provocando l'incauto tocco di Perisic alle spalle di Handanovic. Lautaro gli scappa via in occasione del pareggio nerazzurro, ma poi si riscatta con una prestazione solida e decisa.
A suo modo indirizza la partita provocando l'incauto tocco di Perisic alle spalle di Handanovic. Lautaro gli scappa via in occasione del pareggio nerazzurro, ma poi si riscatta con una prestazione solida e decisa.
Sfigura rispetto al compagno di reparto, alternando buone chiusure a una serie di palle perse non accettabili in disimpegno. Nainggolan sul gol del pareggio lo porta a spasso, lui però compensa con tanta intensità.
Da mezz'ala destra si mette subito in mostra per la qualità degli inserimenti, giustificando la scelta di Maran di preferirlo a Padoin. Mezzo voto in meno per un paio di destri poco educati da distanza ravvicinata.
Dopo la grande paura per l'infortunio evitato e la rabbia per il rigore dubbio di Genova, il giovane ragazzino scuola Roma si prende una serata da protagonista vero, sfoggiando una bella prestazione in tutte e due le fasi, con tanta personalità.
Classe '82 a chi? Il croato macina chilometri e trita il malcapitato Asamoah, mantenendo la lucidità e la precisione nel servire palloni preziosi in area, tra cui quello che Pavoletti tramuta in oro e in tre punti.
Classe '82 a chi? Il croato macina chilometri e trita il malcapitato Asamoah, mantenendo la lucidità e la precisione nel servire palloni preziosi in area, tra cui quello che Pavoletti tramuta in oro e in tre punti.
La sliding door della partita è il fallo su Nainggolan al 12'. Sarebbe rosso per molti, forse tutti, tranne Banti. Emblema di una partita che stenta a decollare.
Si presenta con un colpo di testa che spaventa Handanovic, ma poi si spegne col calare del tempo, anche per via di un piccolo problema fisico che condiziona la sua partita.
Se potesse, mangerebbe erba, parastinchi e anche il pallone. Ogni tanto questa eccessiva grinta lo rende poco preciso. La sua prestazione resta comunque buona, e non viene intaccata troppo da quel rigore calciato malissimo nel finale.
Con la palla al piede sa il fatto suo; quando dialoga con Pavoletti si sente la samba nell'aria. Concreto come seconda punta, si rivela un prezioso rientro dopo la squalifica.
Entra al posto di Cigarini e riesce in poco tempo a fare meglio, garantendo solidità ed efficacia pur senza strafare. Prezioso l'equilibrio che infonde alla squadra nel momento più difficile.
Entra al posto di Cigarini e riesce in poco tempo a fare meglio, garantendo solidità ed efficacia pur senza strafare. Prezioso l'equilibrio che infonde alla squadra nel momento più difficile.
Entra al posto di Cigarini e riesce in poco tempo a fare meglio, garantendo solidità ed efficacia pur senza strafare. Prezioso l'equilibrio che infonde alla squadra nel momento più difficile.
Semplicemente "Pavoloso". Fa dieci in campionato con un destro al volo tanto difficile quanto bello, che corona una grandissima prestazione, fatta della solita grinta e rabbia agonistica, che spingono un Cagliari indomito alla vittoria.
Il Cagliari si rialza e lo fa alla grandissima, superando l'Inter con una prestazione di grinta e compattezza.
Parte regalando un brivido con respinta difettosa; si riscatta intervenendo bene su Joao Pedro. Costretto a raccogliere due palloni in fondo al sacco.
Parte regalando un brivido con respinta difettosa; si riscatta intervenendo bene su Joao Pedro. Costretto a raccogliere due palloni in fondo al sacco.
Forse ha ancora Firenze in mente, ma gioca contratto, subendo l'iniziativa di Luca Pellegrini, che lo costringe a rimanere spesso inchiodato dietro e a giocare una partita di sofferenza.
E' l'unica modifica dell'11 che aveva pareggiato a Firenze, ma se dopo nemmeno 15 minuti si sente la mancanza di Dalbert, non di certo Roberto Carlos, qualcosa che non va c'è per forza di cose.
Non sembra lui, ma una timida controfigura che non riesce ad arginare Joao Pedro, non certo un Marcantonio, ma uno che usa bene i piedi. In ritardo su Pavoletti in occasione del raddoppio.
Irriconoscibile per quasi tutta la partita. Lento, impacciato, spesso in ritardo. Mette lo zampino nei due gol del Cagliari, anche se la punizione dell'1-0 è forse eccessiva. Nel finale altra disattenzione e fallo inutile su Despodov che regala un rigore ai sardi (fallito poi da Barella).
Irriconoscibile per quasi tutta la partita. Lento, impacciato, spesso in ritardo. Mette lo zampino nei due gol del Cagliari, anche se la punizione dell'1-0 è forse eccessiva. Nel finale altra disattenzione e fallo inutile su Despodov che regala un rigore ai sardi (fallito poi da Barella).
Irriconoscibile per quasi tutta la partita. Lento, impacciato, spesso in ritardo. Mette lo zampino nei due gol del Cagliari, anche se la punizione dell'1-0 è forse eccessiva. Nel finale altra disattenzione e fallo inutile su Despodov che regala un rigore ai sardi (fallito poi da Barella).
Prova a creare qualche trama interessante e ci riesce anche, ma poi rovina tutto calciando alto da pochi passi un pallone che aveva scritto sopra 2-2.
Altro che Garra Charrua, la partita di Vecino è condita da pigrizia e svogliatezza. Vaga per il centrocampo facendo difficoltà a cucire il gioco e soffrendo oltremodo la pressione dei sardi. Spalletti lo cambia per disperazione.
Altro che Garra Charrua, la partita di Vecino è condita da pigrizia e svogliatezza. Vaga per il centrocampo facendo difficoltà a cucire il gioco e soffrendo oltremodo la pressione dei sardi. Spalletti lo cambia per disperazione.
Fa sicuramente qualcosa meglio di Vecino, cercando quantomeno di rendersi pericoloso con verticalizzazioni o cross interessanti. In fase di copertura però pecca clamorosamente e viene sostituito come il collega di reparto.
Nonostante il gol di Lautaro Martinez, è lui il migliore dell'Inter. E' lui l'unico con lo scudo e la lancia pronto per la battaglia, senza pietà per gli ex tifosi; è l'unico che non molla mai e crea sempre il pericolo per la difesa avversaria. Sta tornando sui suoi livelli.
Se è sfortunato in occasione dell'autorete che indirizza la partita, nel resto del match non fa praticamente quasi nulla per far notare la sua presenza in campo, finendo per scomparire all'ombra di Srna e Faragò.
Se è sfortunato in occasione dell'autorete che indirizza la partita, nel resto del match non fa praticamente quasi nulla per far notare la sua presenza in campo, finendo per scomparire all'ombra di Srna e Faragò.
Quando si accende dà sempre l'impressione di poter lasciare una traccia sensibile sulla partita, ma al momento della conclusione tradisce prima per mancanza di precisione e poi per poca potenza.
Quando si accende dà sempre l'impressione di poter lasciare una traccia sensibile sulla partita, ma al momento della conclusione tradisce prima per mancanza di precisione e poi per poca potenza.
Sotto porta ha movimenti non banali, che lo portano a segnare di testa e a sfiorare la doppietta (palo). Per il resto la partita la costeggia, con poco dialogo, ma Lautaro ha chiaramente il gol nel DNA, e si vede.
Sconfortato dalla sua Inter, soprattutto quella del primo tempo, che non riesce a tenere testa alla caparbietà del Cagliari.