Mai chiamato in causa per oltre un'ora di gioco, intuisce il rigore di Pessina e salva il risultato. Poi lascia il campo per infortunio.
Mai chiamato in causa per oltre un'ora di gioco, intuisce il rigore di Pessina e salva il risultato. Poi lascia il campo per infortunio.
Si trova a difendere i pali del Napoli in una situazione non semplice, ne esce illeso.
Il suo piede è sempre un'arma importante per il Napoli: da manuale il cross che per poco Anguissa non trasforma in gol. Ingenuo sull'episodio del rigore che poteva costare caro agli azzurri.
Porta a casa una sufficienza, pur concedendo qualche spazio di troppo agli avversari.
Porta a casa una sufficienza, pur concedendo qualche spazio di troppo agli avversari.
Alterna buone giocate ad altre meno brillanti e porta a casa un'ammonizione evitabile.
Tra i migliori dei suoi, tiene a bada gli avversari e cerca anche il gol di testa.
Lotta su molti palloni, ma non è la sua miglior partita in azzurro. Brilla poco.
Parte bene cercando subito il gol, cala clamorosamente col passare dei minuti. Grida vendetta l'occasione non concretizza nei minuti finali del primo tempo.
Parte bene cercando subito il gol, cala clamorosamente col passare dei minuti. Grida vendetta l'occasione non concretizza nei minuti finali del primo tempo.
La palla passa sempre dai suoi piedi nella prima frazione di gioco, cala nella ripresa quando Kvaratskhelia si abbassa a fare il regista avanzato.
Entra col piglio giusto, ma termina la partita con un'ammonizione e una clamorosa occasione fallita.
È uno dei giocatori più attesi, ma non ha l'occasione giusta per accendersi.
La buona volontà non gli manca, ma troppo spesso è impreciso, anche sull'ultima occasione prima della sostituzione.
Ci prova dopo dopo nove minuti con un colpo acrobatico, ma non trova la porta. Serve un pallone d'oro a Kvaratskhelia che non ne approfitta.
La maggior parte delle occasioni del Napoli nasce dalle sue giocate, soprattutto nella ripresa, ma ha il solito vizio di peccare di egoismo.
La scelta di affidare l'attacco a Raspadori si rivela una scelta poco felice. Prova a rimediare nella ripresa, ma la sua squadra rischia addirittura il ko.
Si prende qualche rischio col pallone tra i piedi, ma la parata su Anguissa nel finale di primo tempo è da applausi. Chiude la porta e contribuisce a conquistare un punto importante.
Mette tutta la sua esperienza a servizio dei brianzoli, nel finale alza bandiera bianca per un fastidio muscolare.
Spreca una buona ripartenza, poi si lascia scappare Anguissa che per poco non buca Di Gregorio.
Subito una bella chiusura sul velenoso traversone di Zerbin. Il duello si ripete più volte e lui vince quasi sempre. La solita garanzia per Palladino.
Entra per sostituire il più esperto D'Ambrosio, mostra subito i muscoli.
Entra per sostituire un esterno ammonito e dopo pochi minuti viene punito anche lui col giallo.
Sempre imprevedibile, nel finale prova a sorprendere Contini con un tiro dalla lunga distanza.
Sempre imprevedibile, nel finale prova a sorprendere Contini con un tiro dalla lunga distanza.
Palladino lo schiera al centro della difesa, lui risponde con una prestazione maiuscola.
Prestazione di sacrificio vanificata dalla mancata trasformazione del calcio di rigore che nega al Monza la possibilità di centrare il colpaccio.
Un paio di buone giocate, poi deve arrendersi per un problema di natura muscolare.
Il suo ingresso crea subito problemi al Napoli: è lui a procurarsi il calcio di rigore poi fallito da Pessina.
Il suo ingresso crea subito problemi al Napoli: è lui a procurarsi il calcio di rigore poi fallito da Pessina.
Si sacrifica tanto in fase difensiva, decisivo con un paio di chiusure puntuali.
Il suo ingresso conferisce dinamismo alla manovra, seppur con qualche sbavatura di troppo.
Il suo ingresso conferisce dinamismo alla manovra, seppur con qualche sbavatura di troppo.
Spreca una buona occasione pur indovinando l'angolo, è l'unica fiammata della sua partita.
Spreca una buona occasione pur indovinando l'angolo, è l'unica fiammata della sua partita.
Tra i peggiori dei suoi, da annotare solo una ripartenza ben orchestrata in avvio di partita. Poi sparisce dai radar.
Pasticcia troppo col pallone tra i piedi, cresce col passare dei minuti e nel finale aiuta tanto la squadra a guadagnare metri e profondità.
Il suo Monza è una squadra sempre ostica da affrontare: indovina la scelta Gagliardini centrale di difesa, così come quella di aggredire alto il Napoli per recuperare la sfera e limitare gli attacchi dei padroni di casa.