Salvato dal palo al 4', vede spegnersi sul fondo la conclusione di Dybala al 31'. Di fatto non deve compiere interventi particolarmente complessi, è attento su Dybala nella ripresa e sempre pronto in uscita.
Guida la difesa bianconera con autorità. Non sbaglia un intervento, è sempre nel posto giusto: il suo è un contributo essenziale per portare a casa l'ennesimo clean sheet della stagione.
Qualche sbavatura di troppo nella sua gara e un errore che poteva costare caro al 31', quando regala palla agli avversari, ma Dybala non trova la porta con il suo sinistro. Meglio nella ripresa.
In controllo. Chiude senza indugio quando Zalewski passa dalle sue parti, anche con la consueta durezza; si allarga sulla destra quando la Juventus è in possesso di palla, rivelandosi prezioso per la manovra bianconera.
Ha il compito di abbassarsi quando la Juventus è in possesso di palla per aiutare i difensori a far partire l'azione. Qualche errore di posizionamento di troppo e una gestione della palla non sempre efficace compromettono la sua valutazione, che non va al di là della sufficienza.
La zampata che decide il match è del francese, decisivo per la vittoria sulla Roma e per una classifica che si fa sempre più interessante per la Juventus. Dominatore dello spazio aereo, vince parecchi duelli ed è il trascinatore della squadra bianconera.
Prova a mettere in difficoltà il lato sinistro della difesa romanista formando una catena che parla americano con McKennie. Missione riuscita in parte: alterna buone giocate a lunghi passaggi a vuoto.
Non sempre preciso nella giocata quando affonda sulla sinistra, deve guardarsi da un Kristensen pimpante e da Dybala, che si allarga spesso e volentieri sul suo lato. Va vicino al gol al 43', ma un salvataggio di N'Dicka fa sì che l'urlo gli rimanga strozzato in gola.
Non sempre preciso nella giocata quando affonda sulla sinistra, deve guardarsi da un Kristensen pimpante e da Dybala, che si allarga spesso e volentieri sul suo lato. Va vicino al gol al 43', ma un salvataggio di N'Dicka fa sì che l'urlo gli rimanga strozzato in gola.
Si spende in un doppio ruolo, mezz'ala ed esterno, alternandosi con Weah sulla destra. Dà tutto per la squadra, la qualità non è altissima, come dimostra il raddoppio fallito clamorosamente all'84', ma la quantità che mette in campo è encomiabile.
Entra al posto di Kostic, ci mette gamba e fisicità, ma anche un po' di confusione: può crescere ulteriormente, giocare anche solo uno spezzone di una gara così importante può dargli una mano.
Inserito nel secondo tempo, ha grande voglia di mettersi in mostra: all'84' serve uno splendido assist a McKennie, che non sfrutta a dovere il passaggio del compagno. Nel finale segna un gol, ma da posizione di fuorigioco; con i suoi strappi non permette alla Roma di riversarsi in avanti alla ricerca del pareggio.
Entra al posto di Vlahovic, dà il suo contributo soprattutto cercando di impegnare fisicamente i difensori giallorossi. Dà e prende botte, senza guardare più di tanto la porta: fa quello che Allegri gli chiede.
Stravince il duello con Llorente, annichilito dalla potenza del centravanti bianconero; cerca il gol ossessivamente, andando al tiro al 10' e al 12', riprovandoci al 19' (chiusura alla disperata di Mancini) e al 28' con una spettacolare sforbiciata. L'assist per il gol è una prelibatezza, sfruttata al meglio da Rabiot.
Qualche buona accelerazione nel primo tempo, mette in difficoltà Mancini e va anche al tiro al 29', senza però trovare la porta. Vive di fiammate, ma lascia intravedere le sue qualità.
Qualche buona accelerazione nel primo tempo, mette in difficoltà Mancini e va anche al tiro al 29', senza però trovare la porta. Vive di fiammate, ma lascia intravedere le sue qualità.
La Juventus lascia giocare la Roma, punge non appena può ripartire e con un'unica zampata si assicura una vittoria preziosissima. Ora l'Inter è a soli 2 punti di distanza e i bianconeri, concreti come al solito, proveranno a regalarsi il sorpasso per l'Epifania.
La Juventus lascia giocare la Roma, punge non appena può ripartire e con un'unica zampata si assicura una vittoria preziosissima. Ora l'Inter è a soli 2 punti di distanza e i bianconeri, concreti come al solito, proveranno a regalarsi il sorpasso per l'Epifania.
Vlahovic lo bersaglia a inizio gara, ma le conclusioni del serbo non trovano la porta. A inizio ripresa Rabiot lo supera con un tocco preciso, mentre McKennie nel finale lo colpisce al centro della porta; poco lavoro, ma esce dal campo sconfitto.
Soffre l'intraprendenza di Yildiz, alla quale cerca di rimediare con la consueta "garra". Strappa la sufficienza grazie alla chiusura alla disperata su Vlahovic al 19', per il resto fatica tanto quando la Juventus spinge sul suo lato.
Soffre l'intraprendenza di Yildiz, alla quale cerca di rimediare con la consueta "garra". Strappa la sufficienza grazie alla chiusura alla disperata su Vlahovic al 19', per il resto fatica tanto quando la Juventus spinge sul suo lato.
Mezzo punto in più per lo strepitoso salvataggio su Kostic, che tiene in piedi la Roma nel finale della prima frazione. Il più sicuro della difesa romanista, si propone anche in avanti con qualche cross interessante.
Mezzo punto in più per lo strepitoso salvataggio su Kostic, che tiene in piedi la Roma nel finale della prima frazione. Il più sicuro della difesa romanista, si propone anche in avanti con qualche cross interessante.
Vlahovic lo fa ammattire per tutto il tempo in cui rimane in campo. L'attaccante serbo gli va via a ripetizione, in particolare al 19', quando lo aggira in area e si libera al tiro. È il punto debole della difesa giallorossa.
Bene nella fase offensiva, spinge con continuità e al 31' serve Dybala, che sfiora il palo con il sinistro. Decisamente peggio in copertura, da un suo buco in copertura arriva il gol di Rabiot: un errore che pesa parecchio nell'economia della gara.
Se la manovra della Roma nel primo tempo funziona meglio del solito è merito anche del regista argentino, bravo a dettare i tempi e smistare il gioco. Nella ripresa però il ritmo non gli è congeniale, troppo rapide le ripartenze dei bianconeri: Mourinho preferisce farlo uscire, anche perché ammonito.
Entra al posto di Bove, Mourinho di sicuro si aspettava di più da lui. Ha le qualità per scardinare la difesa juventina, ma non sembra inserito perfettamente nel clima della gara; troppo lezioso e poco incisivo, si perde nelle maglie del centrocampo bianconero.
Parte alla grande, sfiorando il gol del vantaggio al 4': la sua bella girata finisce sul palo dopo la deviazione di Vlahovic. Cala con il passare dei minuti, Rabiot gli prende le misure e vince il duello in mezzo al campo.
Subentra nella ripresa, non riesce a incidere più di tanto, ma prova a creare qualcosa con giocate in velocità. Trovare spazio contro una Juve così compatta è però una missione quasi impossibile.
Il duello con Weah alla fine termina in parità; nonostante non brilli nella fase offensiva, riesce a contenere l'americano quanto basta e a strappare una sufficienza grazie alla solita applicazione. Ma deve migliorare in fase di spinta.
Perde il confronto con McKennie, che in tandem con Weah gli va via qualche volta di troppo. Non riesce a farsi valere nella metà campo offensiva e finisce per accontentarsi di giocate elementari.
Perde il confronto con McKennie, che in tandem con Weah gli va via qualche volta di troppo. Non riesce a farsi valere nella metà campo offensiva e finisce per accontentarsi di giocate elementari.
La Roma si accende solo quando il pallone passa dai suoi piedi. Per lunghi tratti è il migliore trai giallorossi, sfiora il palo al 31' ed è un pericolo costante per il lato destro della Juventus; tuttavia cala vistosamente (e comprensibilmente) nella ripresa, perde lucidità e commette troppi errori nel finale.
Bremer gli mette la museruola. Prova a entrare in partita non solo con qualche giocata di sponda, ma anche con ripiegamenti difensivi profondi; tuttavia, servito poco e male dai compagni, finisce per non combinare nulla di buono in avanti.
Bremer gli mette la museruola. Prova a entrare in partita non solo con qualche giocata di sponda, ma anche con ripiegamenti difensivi profondi; tuttavia, servito poco e male dai compagni, finisce per non combinare nulla di buono in avanti.
La Roma gioca un discreto primo tempo, ma è incapace di reagire al gol del vantaggio di Rabiot. La manovra è prevedibile, i cambi non sortiscono l'effetto sperato e la ripresa scivola via senza che l'allenatore portoghese riesca a trasmettere ai suoi un senso di urgenza per il pareggio, cercato con poca intensità.