
Corre pochi rischi, e non si scompone sui palloni più velenosi che arrivano dalle sue parti (con Obi). Un terzo portiere di lusso.
Corre pochi rischi, e non si scompone sui palloni più velenosi che arrivano dalle sue parti (con Obi). Un terzo portiere di lusso.
Con due esterni di centrocampo molto offensivi e un Malcuit con qualità di spinta sicuramente migliori, resta soprattutto a presidiare la difesa. Il lavoro si rivela più complicato del previsto: soprattutto Depaoli gli crea più di un problema. Poco efficace quando prova a spingere.
Entra poco dopo Milik, l'intenzione è quella di dare una soluzione in più su una fascia poco presidiata da Hysaj. I cross, però, continuano a essere pochi. In compenso, il portoghese si becca un bel cartellino giallo.
Entra poco dopo Milik, l'intenzione è quella di dare una soluzione in più su una fascia poco presidiata da Hysaj. I cross, però, continuano a essere pochi. In compenso, il portoghese si becca un bel cartellino giallo.
Gli attaccanti del Chievo non fanno niente per rendergli il pomeriggio complicato: tiene la posizione, annulla le poche sortite offensive degli avversari con calma e precisione.
Dopo pochi secondi, un suo scivolone rischia di mandare in porta Pellissier, ma Zielinski ci mette una pezza. Avanza spesso palla al piede ma raramente è preciso. In difesa è la solita certezza. Nel finale, per poco non diventa l'eroe della domenica con una bella rovesciata che, sfortuna sua, finisce a pochi centimetri dal palo.
Il più acceso della sua difesa. Pressa tantissimo, corre per 90 minuti avanti e indietro su tutta la sua area di competenza. Peccato che i suoi cross siano quasi sempre solo una buona intenzione.
Il più acceso della sua difesa. Pressa tantissimo, corre per 90 minuti avanti e indietro su tutta la sua area di competenza. Peccato che i suoi cross siano quasi sempre solo una buona intenzione.
Il più acceso della sua difesa. Pressa tantissimo, corre per 90 minuti avanti e indietro su tutta la sua area di competenza. Peccato che i suoi cross siano quasi sempre solo una buona intenzione.
Le infamie non ci sono, ma scarseggiano anche le lodi. L'ex Bologna gioca una gara ordinata, precisa in impostazione e attenta in difesa, ma quando cerca una giocata più complessa i risultati sono diversi. Si fa ammonire per un fallo evitabile.
All'inizio è uno dei migliori. Nel pomeriggio no degli attaccanti, spesso tocca a lui mettersi la squadra in spalla, trovare la soluzione migliore, servire i compagni e magari provare il tiro. Dura 60 minuti, poi la naturale involuzione.
Mezz'ora abbondante di cuore e polmoni. Ma in una partitaccia del genere neanche lui riesce a fare la differenza.
Gli capitano almeno tre buone occasioni, e non riesce a capitalizzare in nessun caso. Male sottoporta, poco efficace nelle altre zone del campo. Oggi solo fumo. L'arrosto se l'è mangiato il Chievo.
Per lunghi tratti della gara sembra girare a vuoto, non riesce a trovare spiragli né soluzioni. Per altri è al solito illuminante, sempre con il passaggio giusto. A inizio secondo tempo si mangia un gol a due passi da Sorrentino, dopo si fa perdonare con un tiro meraviglioso che avrebbe meritato fortuna migliore di un palo.
Nel primo tempo è un fantasma, nella ripresa prende forma e spazi e tempi. Il dialogo con i compagni, però, non porta mai a soluzioni di rilievo. Prova a fare tutto da solo, ma i suoi tiri, per Sorrentino, sono carezze.
Nel primo tempo è un fantasma, nella ripresa prende forma e spazi e tempi. Il dialogo con i compagni, però, non porta mai a soluzioni di rilievo. Prova a fare tutto da solo, ma i suoi tiri, per Sorrentino, sono carezze.
Il suo ingresso dovrebbe servire a spaccare la partita, a offrire soluzioni diverse all'attacco napoletano. E invece tutti i palloni alti finiscono a Rossettini o a Bani. E il polacco resta con le mani in mano.
Il suo ingresso dovrebbe servire a spaccare la partita, a offrire soluzioni diverse all'attacco napoletano. E invece tutti i palloni alti finiscono a Rossettini o a Bani. E il polacco resta con le mani in mano.
La legittima voglia di mettersi in mostra spesso è controproducente e lo porta a scegliere la giocata sbagliata. Non mancano, però, i lampi di classe, come l'assist che Insigne, a inizio ripresa, spreca.
La critica non è al turnover, spesso utilizzato con risultati molto migliori, ma all'atteggiamento generale della squadra, narcisista e poco concreta. Il cinismo, alla lunga, vale una decina di punti. All'incirca, guarda caso, quelli che separano il Napoli dalla Juventus.
Lasciamogli i documenti in tasca, e non stiamo sempre a ricordarci che è molto vicino agli -anta. Stefano Sorrentino, oggi, è soprattutto un portiere affidabile nonostante gli anni che passano. E la riprova arriva in uno degli stadi più complicati del campionato. Per conferma, citofonare "Callejon".
Lasciamogli i documenti in tasca, e non stiamo sempre a ricordarci che è molto vicino agli -anta. Stefano Sorrentino, oggi, è soprattutto un portiere affidabile nonostante gli anni che passano. E la riprova arriva in uno degli stadi più complicati del campionato. Per conferma, citofonare "Callejon".
Con ordine o con velocità, con le buone o con le cattive, chiude le strade verso la porta. Sembra Gandalf: qui non si passa. Guida con ordine il reparto, respinge undici palloni via dalla sua area, ne intercetta quattro. Il clean sheet è anche merito suo.
Con ordine o con velocità, con le buone o con le cattive, chiude le strade verso la porta. Sembra Gandalf: qui non si passa. Guida con ordine il reparto, respinge undici palloni via dalla sua area, ne intercetta quattro. Il clean sheet è anche merito suo.
Il meno convincente della difesa clivense. Spesso in ritardo, lascia troppi spazi sia a Malcuit che a Callejon, che fortunatamente non sono nella giornata migliore.
Il meno convincente della difesa clivense. Spesso in ritardo, lascia troppi spazi sia a Malcuit che a Callejon, che fortunatamente non sono nella giornata migliore.
Insieme a Rossettini, si rende protagonista di una partita solida: fermo e deciso, non si lascia intimorire dal prestigio degli avversari. Mette il fisico sia sui piccoletti che, nel finale, su Milik.
Insieme a Rossettini, si rende protagonista di una partita solida: fermo e deciso, non si lascia intimorire dal prestigio degli avversari. Mette il fisico sia sui piccoletti che, nel finale, su Milik.
Parte in sordina, non sempre è preciso sui passaggi. Trova poi la sua posizione in mezzo al campo, e da quel momento è un filtro fondamentale e un eccellente rubapalloni (11 i possessi guadagnati).
Parte in sordina, non sempre è preciso sui passaggi. Trova poi la sua posizione in mezzo al campo, e da quel momento è un filtro fondamentale e un eccellente rubapalloni (11 i possessi guadagnati).
Procura piccoli brividi sia agli avversari che ai compagni. Sia nel primo che nel secondo tempo si fa vedere dalle parti di Karnezis: i suoi tiri costringono il portiere a sporcarsi i guantoni. Interviene sugli avversari con in paio di spallate al limite del regolamento, anche in area, rischiando troppo.
Procura piccoli brividi sia agli avversari che ai compagni. Sia nel primo che nel secondo tempo si fa vedere dalle parti di Karnezis: i suoi tiri costringono il portiere a sporcarsi i guantoni. Interviene sugli avversari con in paio di spallate al limite del regolamento, anche in area, rischiando troppo.
21 anni e tre passaporti (Marocco, Belgio e Italia), il centrocampista cresciuto nello Standard Liegi entra benissimo in campo, mostra personalità e voglia di fare mai fini a sé stesse.
Classe '97, esterno dell'under21, si sta formando bene. Comincia a rilento, come altri suoi compagni, poi prende le misure e si fa anche vedere in avanti, dove è fra i più propositivi e mette in difficoltà Hysaj.
In attacco non riesce a pungere, sempre chiuso nella morsa di Albiol e Koulibaly, ma il suo apporto è comunque prezioso: fa a sportellate, prova a tenere alta la squadra. Apprezzabile la generosità, che comunque non basta a fargli raggiungere la sufficienza.
In attacco non riesce a pungere, sempre chiuso nella morsa di Albiol e Koulibaly, ma il suo apporto è comunque prezioso: fa a sportellate, prova a tenere alta la squadra. Apprezzabile la generosità, che comunque non basta a fargli raggiungere la sufficienza.
Alle soglie degli -anta, gioca una partita tutta corsa e sacrificio, neanche fosse un ragazzino. Ha dei comprensibili limiti rispetto agli avversari, non tocca molti palloni, ma la generosità è apprezzabile.
Il suo ingresso dovrebbe servire a tenere il pallone alto e a far respirare i suoi, ma gli effetti non sono tangibili. Albiol e Koulibaly lo tengono a bada senza grossi problemi.
Il suo ingresso dovrebbe servire a tenere il pallone alto e a far respirare i suoi, ma gli effetti non sono tangibili. Albiol e Koulibaly lo tengono a bada senza grossi problemi.
Il suo primo Chievo è da applausi: tosto, attento, preciso, senza timori riverenziali nei confronti del Napoli. Trascinata da un ottimo reparto difensivo, la squadra esce dal San Paolo con un punto, che al netto della penalizzazione è il primo di quest'anno. Un punto da cui bisogna far ripartire una risalita che, per quanto visto in campo oggi, non sembra poi così impossibile.