La lotta scudetto tra Inter e Juventus ha subito uno scossone nelle ultime settimane. Una squadra, l’Inter, nonostante le molteplici partite anche in Arabia per la Supercoppa, ha preso il volo. L’altra, la Juventus, si e’ bloccata dopo aver corso alla grande per 5 mesi.
Una fuga quella della squadra Inzaghi figlia anche e sopratutto del suo allenatore. Oggi Dimarco, Darmian, Acerbi, Calhanoglu, Thuram e Lautaro, sono giocatori diversi da quelli presi da Inzaghi. Sono migliorati sotto tutti i punti di vista e giocano all’interno di un meccanismo consolidato e spettacolare. Capace di vincere trofei, raggiungere una finale di champions league e a cui manca solo il sigillo tricolore.
Se l’Inter cresce col suo allenatore, la Juventus no. Eppure da tre anni come l’Inter, ha lo stesso tecnico, ma non ha avuto la crescita individuale e soprattutto non ha avuto crescita dal punto di vista del gioco. Giocare in maniera sparagnina e provinciale può andar bene per un pò, ma nel lungo periodo ti espone a difficolta enormi se non sei nettamente la squadra migliore. L’involuzione di Chiesa, le difficoltà di Vlahovic e Milik, Kean a 0 gol e il poco coraggio nel dare una maglia a Yldiz con costanza certificano le difficoltà offensive.
1 punto e 1 gol in tre partite, due delle quali con squadre modeste, hanno mandato l’Inter in fuga. Milik preferito a Yldiz con l’Empoli e Alex Sandro (impresentabile da anni) ancora preferito a Rugani, restano misteri irrisolvibili.
Insomma la rosa dell’Inter e’ migliore? Probabilmente si. Quindi i meriti sono anche in società. Ma e’ la gestione tecnica che sta facendo la differenza. Una differenza evidente nella quale Inzaghi sta parlando poco e facendo molto. Al contrario del suo rivale.