E' un normale venerdì pomeriggio invernale a Pescara, condito da un freddo pungente.
La maggior parte dei tifosi biancazzurri si prepara con trapidante attesa alla sfida di domenica al Meazza contro il Milan dell'idolo Allegri.
Tra chi è già partito e chi si prepara a partire per il capoluogo lombardo, tra chi è intento a fare gli acquisti di Natale e chi invece fa solo una passeggiata per le vie del centro, nessuno fa caso al match di Serie B in programma per il giorno dopo al "Guido Biondi" di Lanciano.
L'avversario sarà lo Spezia di una vecchia conoscenza della Curva Nord: Marco Sansovini, il capitano della promozione in A vent'anni dopo l'ultima volta.
Per le ore 17:15 è previsto l'arrivo del volo della compagine ligure nell'aeroporto di Pescara.
Arrivo sul posto con 40 minuti di anticipo e mi siedo in sala d'attesa. Poco dopo arriva una giornalista locale inviata da Sky Sport 24 e comincio a chiacchierare con lei ed il suo operatore. In ultimo arriva un mio amico, anche lui con la mia stessa intenzione: salutare il "Sindaco" (così è chiamato affettuosamente dalla curva pescarese e così vengo chiamato anche io da alcuni amici, data la mia -dicono- somiglianza con lui). In totale lo sparuto "Comitato d'accoglienza" è composto da quattro persone.
Il volo tarda ad arrivare ed alla fine dopo quasi un'ora e mezza di attesa (nella quale ricordiamo le sue gesta in riva all'Adriatico) iniziamo a scorgere tutti i giocatori spezzini.
Tra i primi ad uscire vediamo Stefano Okaka, poi l'allenatore Serena e via via tutti gli altri.
Per ultimo esce colui che stavamo aspettando.
Si apre la porta automatica a vetri dello scalo pescarese, io apro la mia sciarpa biancazzurra e grido "Ciao Sindaco!!".
Lui mi guarda, si avvicina a me, mi abbraccia e mi dice "Tu sei matto!!".
Subito lo rapisce la giornalista di cui sopra per una breve intervista/amarcord (del resto lui è stato uno dei massimi artefici del doppio salto dalla Lega Pro alla serie A).
Finite le domande di rito, lo prendo in disparte e gli dico "Marco, l'ultima volta in cui sei stato in questo aeroporto era il 20 maggio, di ritorno dalla vittoria a Genova che ci ha riportato in A" ed in quel momento ho visto un velo di malinconia attraversare il suo volto ed ho pensato: "Non è giusto! Lui meritava di portare anche in massima serie la fascia di capitano del Pescara, con l'orgoglio che ha sempre mostrato".
Subito dopo gli consegno il bellissimo Campioncino per lui ideato dal nostro artista Sayo, completo della a sua immancabile fascia tricolore. Lo mette in valigia, sorride, mi concede una foto ed un ultimo abbraccio e scappa via sul pullman, dal quale mentre va via continua a salutare me che espongo ancora la sciarpa biancazzurra!
Per molti pescaresi, me per primo, lui è un po' come Inzaghi per un milanista.
Cronaca di un incontro emozionante, anche per uno non più bambino come me.
William Gelsumino