Dopo essersi messo in mostra tra i pali del Frosinone, ora Stefano Turati difende quelli del Monza in Serie A. Il portiere cresciuto nei settori giovanili di Inter e Sassuolo, si è raccontato in una intervista a La Gazzetta dello Sport proprio in vista della sfida con i nerazzurri, definendosi: "Un po’ matto, come quasi tutti i portieri".

Monza, le parole di Turati

"Siamo una squadra, ci vuole la collaborazione di tutti: io da solo potrei fare poco. Contro le grandi squadre serve anche un po’ di fortuna e nel calcio non si sa mai. Il gol di Dimarco da centrocampo? Ovviamente ci restai male. Secondo me non voleva tirare in porta, però è un parere personale. Resta il fatto che fece un gran gol, con una traiettoria perfetta, del resto lui è un grande giocatore, cresciuto moltissimo negli ultimi anni".

L'arrivo al Monza

"Sono in prestito dal Sassuolo, che ringrazio per avermi lasciato partire: io volevo restare in Serie A per il mio percorso di crescita e loro, in testa l’a.d. Carnevali e il d.s. Palmieri, mi hanno accontentato. Il resto lo ha fatto Adriano Galliani: è stato molto convincente e la cosa mi riempie di orgoglio. Perché lui è un uomo di calcio, uno che ha vinto tutto e sentirlo interessato a me mi ha fatto un certo effetto. Il primo contatto c’è stato a inizio estate, prima dell’inizio dei ritiri, poi il tutto si è concretizzato a fine agosto e ora sono felice di essere qui. Mi sono confrontato con il mio grande amico Di Gregorio e lui mi ha parlato benissimo di Monza, delle strutture, della serietà della società e di... Alfredo Magni, il preparatore dei portieri. Questa è una figura che nel mondo del calcio viene sottostimata, invece è importantissima, per me fondamentale".

L'importanza degli allenatori per la sua crescita

"Ho imparato qualcosa da tutti, ho sempre cercato di prendere il lato più positivo dei tecnici, anche dal punto di vista umano. Mi sono sempre trovato bene con tutti e qui a Monza c’è grande intesa anche con Alessandro Nesta"