Tra i punti fermi del Napoli targato Antonio Conte c'è sicuramente Scott McTominay

Il centrocampista scozzese finora è stato protagonista in campionato con 6 gol e un assist, mantenendo una fantamedia di 7,04 in 27 partite in cui è andato a voto. L'ex Manchester United si è raccontato in una intervista a La Gazzetta dello Sport, parlando dell'obiettivo scudetto e non solo.

Napoli, le parole di McTominay

"Il mio sogno da bambino? Alla scuola primaria lo misi per iscritto: vincere il campionato. All’inizio era la Premier League, poi con il tempo che avanza, la vita ti cambia anche i sogni: oggi è il campionato italiano. Sperimentare una vita diversa all’estero, ovviamente imparando una nuova lingua, incontrando nuovi giocatori e un nuovo staff. Finora ho amato ogni singolo minuto di questa avventura e voglio continuare a fare del mio meglio".

La trattativa col Napoli

"Ne avevo sentito parlare durante gli Europei e c’è stata un’immediata attrazione. Quando è arrivata questa occasione, l’ho presa seriamente in considerazione. All’istante. Non mi era mai capitata prima. Volevo essere sicuro che fosse la decisione giusta in quel periodo e per il futuro, così mi sono informato bene sul progetto, sulla squadra e sull’allenatore. E il ds Giovanni Manna ha avuto una grande influenza su di me, aiutandomi. È venuto a casa mia a Manchester, abbiamo avuto una conversazione molto piacevole: mi ha spiegato la cultura, la storia del club, della maglia e di Napoli, del suo stadio meraviglioso. La passione dei tifosi, il mito di Maradona, il cibo che è incredibile. E ovviamente l’opportunità di poter vincere trofei importanti che avrebbero fatto crescere la mia carriera. Qui sono molto contento e voglio continuare a fare del mio meglio in campo".

L'accoglienza da star

"Quando sono sceso dall’aereo, mia madre che era dietro di me non aveva idea che i tifosi fossero così passionali e affettuosi, noi sapevamo del loro legame alla maglia, ma non potevamo credere ai nostri occhi. È un momento che ricorderò per il resto dei miei giorni".

L'impatto in Serie A

"Per me è differente, credo fermamente di poter dare molto di più di quello che ho dato finora. In alcune gare sono rimasto deluso perché avrei potuto fare più gol, non ho sfruttato appieno alcune occasioni. Posso crescere, fare un nuovo step e voglio dimostrarlo. L’importante è continuare a lavorare cercando di arrivare al mio livello massimo, fisico e mentale, per sfruttare tutte le mie potenzialità".

Gli allenamenti di Conte

"Molto duri, anche mentalmente. Ma nel calcio e nella vita non raggiungi nulla senza lavorare duramente, io provengo da una famiglia di lavoratori e per me il lavorare duro rappresenta la base dei miei valori. Non penso mai di non dare il mio massimo, voglio sempre essere al top. Ogni volta che vado in campo do tutto perché è così che sono stato educato. Ed è lo stesso modo in cui Conte conduce gli allenamenti o si approccia alle partite, e io lo condivido. A volte è complicato, ma devi mostrarti mentalmente in grado di gestire certi momenti. Lui tira fuori il meglio da tutti, non si vincono quattro campionati per caso. C’è una ragione dietro ai suoi successi, ha lavorato nel tempo molto bene anche come coach. Io voglio essere parte della sua storia e di quella del Napoli e spero di poter dimostrare la nostra forza anche nei prossimi anni".

La corsa scudetto

"Certo che ci credo. Pienamente. Dobbiamo pensare che possiamo vincere ogni partita, dobbiamo continuare a crederci per ottenere la migliore posizione possibile. Abbiamo lavorato duramente per essere dove ci troviamo ora. E credo che qualcosa di spettacolare possa ancora succedere. Non dobbiamo farci prendere dal panico, ora dobbiamo realizzare dove siamo e cosa stiamo facendo, e cercare di trarre il massimo dalla posizione in cui siamo, andare avanti e vedere dove ci porterà il nostro cammino. Non dobbiamo avere rimpianti, ma camminare sempre a testa alta: stiamo lavorando duramente e possiamo finire veramente bene".