Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce, ha parlato della società pugliese nel corso di un'intervista concessa a Ora Lecce.

Intervista al Presidente del Lecce

Capitali stranieri? "Una partita impari in questo momento storico. E’ una sfida impossibile da allargare ai nostri tifosi. Stiamo vivendo una dimensione rispetto all’attuale momento storico della Serie A, dico attuale perché la storia del Lecce parla di  in cui il campionato non avrebbe a che fare nulla con noi. Perché? O perchè non abbiamo fondi pronti a intervenire, una proprietà straniera che non bada a spese in B con cifre altissime o non siamo indebitati. In più in questa realtà ci manca un tessuto di sostegno che ora possiamo ringraziare ma nella classifica degli introiti restiamo ultimi. Disinteresse? No, anzi il tessuto imprenditoriale è vicinissimo a noi. Stiamo andando contro natura”.


Investimenti?  “Nonostante l’impegno dei soci e degli sponsor esprimiamo numeri rispetto a chi spende senza senso in una Serie A con numeri da follia. Abbiamo voglia di restare degli intrusi in un campionato così. E’ però una consapevolezza che ci dobbiamo ricordare nei momenti di difficoltà. Soprattutto in quei momenti. Ora festeggiamo la salvezza e se riusciremo a essere ancora degli intrusi questa battaglia non riguarda me, ma riguarda tutto il territorio”.

Atalanta? “Io credo che il percorso fatto dal Lecce con le dovute proporzioni ha delle similarità. L’Atalanta è partita molti anni fa e ho visto i primi anni della Dea in A: somigliano molto ai nostri primi anni in A, salvezze all’ultimo minuto e giocatori acquistati con somme modeste. Poi si è alzata l’asticella investendo con le strutture e prendendo giocatori di livello più alto. Magari arrivare come l’Atalanta, ma il tessuto imprenditoriale è diverso. Bergamo è un territorio ricco e rappresenta un circolo vizioso ulteriore. Noi dobbiamo arrivarci con l’organizzazione. Rispetto a loro ci mancano un po’ di anni, molti anni, e quel contesto che vi dicevo”.