Aurelio De Laurentiis, presidente della SSC Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai media presenti a margine del Forum sugli stadi organizzato al Coni.
Napoli, intervista ad Aurelio De Laurentiis
Di seguito il suo intervento riportato da TMW:
Sulla sconfitta contro il Milan
"Se mi preoccupa? Assolutamente no. Nella vita, come nel calcio, si vince, si perde e si pareggia. Poi bisogna vedere quali sono i risultati finali".
Sugli scontri in Curva B
"Questa è una storia che dura da 50 anni. Finché non si prende la legge della Thatcher e mutuandola la si mette in Italia, avremo sempre questi problemi. Quelli non sono veri tifosi, sono delinquenti ai quali si permette di andare allo stadio e mortificare i veri tifosi e le famiglie con degli episodi che sono davanti agli occhi di tutti".
Sulla festa scudetto
"Se temo disordini? Mi auguro di no... Anche perché la festa Scudetto avverrà allo stadio, quindi allo stadio non ci possono essere dei disordini. Abbiamo la fortuna di avere un signor questore e un signor prefetto, con tutte le precauzioni possibili... Poi perché parlare di festa Scudetto? Magari ci portiamo iella da soli, a furia di parlare di scudetto poi alla fine questo scudetto si ammoscia... Poi nel caso servirà vedere quando, se uno lo dovesse vincere anzitempo la celebrazione arriverà man mano. I napoletani stanno già festeggiando e io sono preoccupato, essendo estremamente scaramantico... Mi sembra un po' una follia tutto ciò ma fa parte del colore napoletano al quale fin da bambino sono stato abituato".
Sul campionato
"Gli ingredienti? Sempre gli stessi. Saper fare mercato, non avere difficoltà a levare le pecore nere. Molto spesso uno crede di dover vendere o piazzare, ma uno può arrivare anche a scadenza e dire 'bene, visto che tu non ti sei mai sentito partenopeo o di colore azzurro è bene che tu vada da qualche altra parte'. C'è una bella confessione di Berlusconi, voleva proporre a Maradona di portarlo al Milan. Poi si sono guardati negli occhi ed entrambi hanno detto 'non è possibile'. Questi sono uomini veri, e di uomini veri ce ne sono pochi".
Sulla squadra
"Abbiamo una squadra rinnovata e questi giovani si sono resi conto di essere un corpo unico. Siamo in 11, o 22, piuttosto che essere in 3, 4 o 5. Poi ci sono partite che riescono bene ed altre meno bene, ma fa parte del gioco delle parti".
Sul rinnovo di Kvaratskhelia
"Ma quale adeguamento... fatela finita di rompere le palle, i contratti si fanno in due. Quando si è in due uno prende e negozia, ma quello è un contratto che va avanti 5 anni".
Sullo screzio Spalletti-Maldini
"Ci può stare, quelli sono momenti dove il risultato di una partita, sia che tu abbia vinto sia che tu abbia perso, ti può far avere sotto l'epidermide qualcosa che se lo susciti può far avere delle reazioni. Quando andiamo in campo si danno tutti la mano, com'è che appena c'è una scintilla scatta fuori il capannello che sembra scoppi una rissa? Fa parte del comportamento sportivo, l'avere un risentimento epidermico. Sennò sarebbe tutto smosciato. Spalletti è un uomo di carattere, ma anche educazione. Maldini evidentemente avrà avuto i suoi motivi, io poi l'ho visto solo alla tv".