Mentre ci chiediamo appassionatamente se gli auguri di buon Ferragosto esistessero pure prima della venuta di WhatsApp, se non vi spiace, ripenso a quella meraviglia ch'è il colletto Henley dedicandovi la solita classifica estiva di pezzi di stoffa dagli ottanta ai centotrenta euro circa che - belle per carità - ma se per caso l'indossi dimenticandoti di raderti le ascelle sai benissimo che a lei non interesserà più uscire con te, nemmeno con la maglia (e i capelli) di Peñaranda. De gustibus, certamente, e il bombardamento di marchi e marchietti - sopra al logo, sotto al numero sul retro, sotto al main sponsor - su alcune casacche, sempre più simili a quelle del volley, rischia di far infuriare tifosi che dal bell'"effetto Mars" sono passati al temibile trittico di cazzotti Lete + Garofano + Kimbo, oltre ad appesantire design che avrebbero solo bisogno di semplicità. Piccola consolazione per i feticisti: adidas ha pensato di concedere ai supporter la possibilità di disegnare la terza maglia della propria squadra per la stagione 2017/18. Provateci.

#6 - TORINO, SECONDA MAGLIA

Il River Plate è tornato di moda e Kappa - vedi Napoli - ha voglia di farcelo notare un po' ovunque - no, bè, a Sassuolo no. Toro che impenna all'interno della banda granata, a Maxi López piacerà più di Wanda.

Dale Torito (SoccerStyle24)

+

#5 - MILAN, SECONDA MAGLIA

Pur disprezzando numeri e dettagli dorati, démodé, ma ugualmente abusati da oltre un decennio, tralasciando la "discreta" somiglianza con la primera del Real Madrid 2011/12, la seconda casacca del Milan è un prodotto che al tifoso medio non può non piacere.

Io però la prendo di Sosa (Getty Images)

+

#4 - INTER, PRIMA MAGLIA

Strano, ma vero, nero? Più giallo. I pigiamini europei proposti da Nike non hanno fatto breccia nei cervelli degli appassionati (nonostante il Portogallo), eppure di questo prodotto - niente di speciale ad una prima occhiata - colpisce l'"effetto tv" che esalta i dettagli gialli sulle linee ondulate nere e azzurre, effetto moltiplicato dalla contemporanea presenze del total yellow dei calzettoni. Approviamo persino il font di nomi e numeri, meno il pesantissimo Driver sotto ai numeri.

Miranda ringrazia Dio per la nuova maglia (Getty Images)

+

#3 - GENOA, TERZA MAGLIA

La divisa che non t'aspetti, o forse sì. Dopo la terza blue della scorsa annata Lotto sfodera dai magazzini un tout rouge con colletto a polo blu e sul petto ricamata la croce di San Giorgio (ex vessillo della Repubblica di Genova). Da collezione, ma pure a Ocampos dovrebbe star bene.

Applicare alla suddetta il numero 19 è gratis in molti negozi se dichiari d'aver comprato Pavoletti al fanta-calcio (SoccerStyle24 e Getty Images)

+

#2 - FIORENTINA, SECONDA MAGLIA

Una certezza: fintanto che Le Coq Sportif sarà abbinato al Giglio risulterà difficile non inserire nemmeno un capo del marchio transalpino in articoli di questo stampo. Lunghissimo il rettangolo viola che squarcia il petto immacolato, armoniosi i colori della bandiera francese oltre maniche e colletto: Bernardeschi s'ingella i capelli davanti ad uno specchio degli spogliatoi del Franchi e prima di entrare in campo alza i baveri come Cantona contro i Diavoli. Appena dietro il dieci arriva Borja Valero che glielo abbassa. Sorridono. Tutti in negozio.

Aggiungere viola responsabilmente (Getty Images)

+

#1 - ROMA, SECONDA MAGLIA

"E lo sponsor?". Scherza Francesco Totti, ma Nike con la Lupa fa sul serio. Lupa, dicevamo, come il vecchio simbolo che mancava sulle divise dalle Kappa 2012/13, quelle con Wind in mezzo al petto. Girocollo, dettagli rossi sui fianchi, font che non dispiace. Must have.

Perotti si nasce (Getty Images)

+